Oltre un anno di stop ai lavori, decine di migliaia di euro per la sorveglianza archeologica e oltre 50 mila euro per la revisione del progetto. Sono questi i costi, che gravano sulle spalle della collettività, e i ritardi causati dal ritrovamento delle mura di cinta dalla città risalenti al ‘600 avvenuto nel luglio del 2012 durante i lavori di scavo del futuro parcheggio di via Benza a fianco al Duomo di Porto Maurizio.
ImperiaPost si è recato nel cantiere e ha riscontrato il pessimo stato di conservazione delle mura. Il tratto di muro, che per volere della Soprintendenza dovrà essere restaurato e valorizzato con luci e cartelli informativi, versa in uno stato di degrado e abbandono. Nelle immagini che vi proponiamo si vede, appunto, una pozzanghera proprio alla base delle mura, tubi e cavi di ogni genere oltre a qualche telo posizionato alla rinfusa.
Nessuna protezione, dunque, dalle precipitazioni atmosferiche per quello che è destinato a diventare un sito archeologico della nostra città. Crediamo che a fronte delle decine di migliaia di euro di soldi pubblici spesi a causa del ritrovamento delle mura sarebbe il caso che qualcuno quantomeno cercasse di proteggerle dall’usura del tempo e dalla noncuranza dell’uomo.