Non si placano le polemiche interne al Pd dopo la decisione, da parte del direttivo cittadino, di individuare Laura Amoretti quale candidato Sindaco in vista delle elezioni amministrative in programma a Imperia la prossima primavera. Dopo il botta e risposta in conferenza stampa e lo “sfratto” dei dissidenti, con il cambio della serratura, dalla sede di via San Giovanni, l’auspicio era quello di ricomporre la spaccatura nella direzione provinciale in programma ieri sera a Santo Stefano al Mare. Le cose, però, sono andate diversamente. I tre dissidenti, Antonio De Bonis, Riccardo Giordano e Domenico Abbo, infatti, hanno abbandonato per protesta la riunione che, dopo diverse ore di confronto, ha approvato le contestate decisioni del direttivo cittadino di Imperia.
Elezioni Imperia: Pd, la spaccatura non si ricompone. Tensioni anche in direzione provinciale
Antonio De Bonis
“Stiamo abbandonando la riunione perché non c’era niente all’ordine del giorno da votare. Vogliono in qualche modo votare la relazione dove il segretario ha detto che conferma la legittimità della decisione che è stata presa dal direttivo di Imperia. Ma noi abbiamo detto che c’è un ricorso in corso, aspettiamo il ricorso, perché dovete voler votare?
Da una parte si dice troviamo un accordo, mettiamoci intorno a un tavolo e troviamo una soluzione, non vogliamo spaccare il partito. E poi dall’altra vogliono forzare una votazione su quello che noi abbiamo presentato ricorso e vogliono ribadirlo in sede provinciale.
Una spaccatura insanabile? Non lo so, noi aspettiamo che il partito si esprima nei livelli che dovrà esprimersi, a tutti i livelli. Invece qui continuano a forzare dicendo che noi vogliamo spaccare il partito”.
Domenico Abbo
“Una situazione molto sgradevole, continuiamo a farci male da soli. Siccome si stava facendo un discorso ozioso sul votare il riepilogo della situazione che tutti conosciamo io ho fatto questa ultima proposta: non votiamo e chiudiamo lì, ma non va bene neanche questa, quindi a questo punto ce ne andiamo”.
Antonio De Bonis
“Vogliono dimostrare che la direzione provinciale conferma quella votazione senza titolo. Non era nemmeno all’ordine del giorno. Il segretario dice: ‘io non prendo posizione’. Ma lui nella relazione ha detto che la votazione é legittima, cosa che noi riteniamo illegittima. E votando quello che ha detto lui è come se votassimo la legittimità.
Il resto della direzione? Facciano quello che vogliono. Non tutti quelli che rimangono sono d’accordo con quello che si sta dicendo”.
Cristian Quesada
“La direzione doveva soltanto esclusivamente prendere atto di quella che è stata la relazione del segretario e di quella che è stata la discussione sulla base di alcune valutazioni che sono state fatte su tutti i comuni che andranno al voto in provincia. Arrivati a questo punto questo atteggiamento è diventato strumentale, da parte di qualcuno che non ha nessuna intenzione di ricomporre questa vicenda.
Il direttivo di Imperia ha preso una decisione che è stata quella più contestata da quelli che oggi sono andati via prima. Perché non attendere l’esito del ricorso? Lo dice la logica, perché non c’è una sospensiva. Si procede perché sostanzialmente si considera legittimo quanto è stato fatto. Poi siccome non è la direzione provinciale che si esprime sullalegittimità, ma la commissione di garanzia, si attenderà l’esito della commissione di garanzia. Dunque stasera non potevamo interrompere una decisione già presa considerata legittima perché questo non è l’organo competente. E non è neanche l’organo che decide le candidature, questa sera abbiamo fatto una discussione su quella che succederà alle amministrative nei quattro comuni che andranno al voto.
A Imperia cosa succederà? Quello che conta è il bene del Partito Democratico. C’è una maggioranza che per il momento ha preso una decisione. Sovvertire questa decisione non sarebbe democratico, quindi si va avanti. Poi ci sarà una Commissione di Garanzia che in maniera legittima si esprimerà. La Commissione si esprimerà al più presto, nei prossimi giorni, e sapremo l’esito”.