23 Dicembre 2024 08:11

23 Dicembre 2024 08:11

Maltrattamenti anziani, RSA “Le Palme”: parenti incontrano dirigenti della struttura. “Sconvolti, davamo la mancia a chi ora è agli arresti”

In breve: Nella giornata di oggi, proprio presso la struttura, si è svolto il vertice tra i dirigenti della struttura, i responsabili dell'Ufficio Personale e i parenti delle vittime dei maltrattamenti, accompagnati dai propri legali.

“Ignari di tutto, davamo le mance a coloro che adesso sono agli arresti domiciliari”. Questa l’amara scoperta dei parenti degli ospiti della RSA “Le Palme” di Arma di Taggia, vittime dei maltrattamenti nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolti 24 operatori raggiunti da altrettante misure cautelari eseguite dalla Guardia di Finanza (10 arresti domiciliari, 6 sospensioni dal servizio per 12 mesi e altre 8 per 6 mesi), oltre a ulteriori 8 indagati.

Nella giornata di oggi, proprio presso la struttura, si è svolto il vertice tra i dirigenti della struttura, i responsabili dell’Ufficio Personale e i parenti delle vittime dei maltrattamenti, accompagnati dai propri legali.

Rsa Le palme, maltrattamenti anziani: incontro tra i parenti e i dirigenti della struttura

“È stato un incontro molto teso – ha spiegato a ImperiaPost l’avvocato Maria Gioffrè – come legali abbiamo sottolineato le mancanze non solo degli operatori ma anche della struttura che ha violato i rapporti contrattuali con i parenti degli ospiti.

Abbiamo chiesto come sia stato possibile tutto ciò. Abbiamo chiesto anche spiegazioni del motivo per cui a marzo, dopo che sono scattati gli avvisi di garanzia, non siano stati sospesi gli operatori coinvolti, molti dei quali hanno continuato a lavorare fino a una settimana fa. La struttura ha affermato che da marzo non si sarebbero più verificati episodi e che sarebbero aumentati i controlli, ma noi temiamo che il sistema stesso sia fallace.

Ho preannunciato che è intenzione dei miei assistiti, così come penso quella degli altri parenti coinvolti, procedere costituendoci parte civile al processo e continuare anche dal punto di vista civilistico.

Alcuni dei parenti hanno raccontato di aver elargito delle mance agli operatori chiedendo loro di curare di più i loro parenti, ad esempio spuntando i capelli, mettendo la crema anti piaghe e altri piccoli servizi extra. Scoprendo poi tristemente che alcuni di questi sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti.

Il nostro timore è che siano stati ignorati i campanelli di allarme. Su questo aspetto chiediamo che venga fatta chiarezza”.

 

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