24 Dicembre 2024 03:00

24 Dicembre 2024 03:00

Maltrattamenti Rsa Le Palme: l’avvocato Gioffrè al fianco delle famiglie. “Ci costituiremo parte civile. Perché non sono stati sospesi prima gli operatori violenti?”/Video

In breve: L'avvocato Maria Gioffrè, del foro di Imperia, rappresenta alcune delle famiglie vittime delle violenze contro gli anziani all'interno della Rsa Le Palme.

“In questa vicenda nella scala dei valori è stato posto il profitto, la situazione economica, e non il rispetto alla dignità umana”. Così l’avvocato Maria Gioffrè, che rappresenta alcune delle famiglie vittime delle violenze contro gli anziani all’interno della Rsa Le Palme smascherate da un’inchiesta della Procura di Imperia che ha portato all’emissione di 24 misure cautelari.

La legale annuncia l’intenzione di costituirsi parte civile e chiede pubblicamente spiegazioni alla dirigenza della struttura, ad oggi non coinvolta nell’indagine, in particolare per la decisione di non trasferire ad altra sede o ad altro incarico gli operatori accusati di maltrattamenti. 

Maltrattamenti Rsa Le Palme: famiglie pronte a costituirsi parti civili

“Per quanto ci riguarda, quello che sappiamo è che la struttura ha licenziato e sospeso qualcuno della cooperativa. Non tutti, di quelli che sono nell’ordinanza.

Ci tengo a precisare che il fatto che ci siano un tot di persone all’interno dell’ordinanza, non significa che gli indagati si esauriscano li. Probabilmente negli atti ci sono anche altri indagati a cui non è stata applicata la misura cautelare e quindi non sono all’interno dell’ordinanza.

Gli utenti che non sono esperti della materia, possono pensare che quelli che non sono nell’ordinanza, il quadro nasce e finisce li. Assolutamente no. Credo che ci siano diverse persone che non sono nell’ordinanza, ma avremo diverse sorprese. Su questo ne sono quasi certa.

I nostri prossimi passi sono innanzitutto continuare a fidarci della Procura che, insieme alla Guardia di Finanza, stanno facendo un lavoro eccezionale, con molto coraggio.

Non intervenire per non alterare le indagini, quando vedi determinate cose, credo che gli operatori della Guardia di Finanza, siano stati veramente meravigliosi.

Sappiamo che la Procura, in concerto con l’ASL, sta facendo degli accessi. È per questo che abbiamo deciso di non spostare al momento la signora, così come i parenti di altri parenti che seguo. Seguo più persone offese all’interno di questo caso.

È proprio per questi controlli serrati da parte della Procura, che per il momento abbiamo deciso di lasciarli li. Siamo sicuri che a causa di controlli a sorpresa, la situazione torni ad essere almeno umana.

Abbiamo intenzione di costituirci parte civile; innanzitutto per avere un quadro completo di tutti gli atti, non lo abbiamo, nessuno tranne il Procuratore ha un quadro di cosa sia successo realmente la dentro.

In un secondo luogo, perché siamo più che certi che la Costituzione di Parte Civile serva non solo da un punto di vista della giustizia a questi nonnini, ma serva anche a far capire alla struttura che non è che i parenti se ne lavano le mani. Dal punto di vista delle spese processuali, anche questo ha un costo.

Tra le altre cose, con quello che si fa pagare la struttura, subappaltare i piani alle cooperative è veramente una cosa vergognosa. Siamo tra i 2,5 a tre mila euro per utente.

La riunione che c’è stata con la Dirigenza non ha portato a nulla. Perché da marzo 2022 ad oggi, non sono stati sospesi almeno gli indagati peggiori?

La risposta è stata: ‘perché rischiavamo che poi il Giudice del Lavoro le reintegrasse’.

Persone che sono indagate le lasciamo a contatto con persone fragili, gli anziani, per quasi un anno? Li demansioni, li mandi nelle lavanderie, nelle cucine, ma non gli permetti di fare ulteriore male.

La struttura dice che: ‘da marzo non ci sono più state le telecamere e che quindi questi episodi non si sono più verificati’.

Non è vero , l’ho fatto presente. Ci sono stati degli episodi anche successivi.

Ad un certo punto e questa è la cosa peggiore, hanno cercato di deresponsabilizzarsi. La dirigenza ha detto’ alla fine non c’erano i nostri sul piano, ma gli operatori della cooperativa’.

Poco importa a noi. Il nostro contratto è con la struttura. È la struttura che chiama se viene saltata una retta mensile, non la cooperativa.

Che tu subappalti alla cooperativa per pagare poco il personale, quello è un tuo problema. Il mio problema è con te , sei la mia controparte contrattuale.

Questo gioco a risparmio sulla vita delle persone è vergognoso. Un infermiere formato, assunto direttamente ha un costo. Una Oss, che anche loro davano farmaci in barba alla normativa, questo lo dice l’ordinanza e non io, è veramente il teorema dell’assurdo.

Il controllo lo ha la dirigenza. Deve controllare come lavorano gli operatori, che vengono rispettati i protocolli, le linee guida, che gli utenti siano trattati in maniera umana. Che non vi siano violenze o vessazioni. L’onere spetta alla struttura.

A me che la Dirigenza mi dica che dopo marzo mandavano Oss specializzati da diverse strutture, per controllare come lavoravano. Ma questi andavano sospesi a marzo, tu non li hai sospesi esclusivamente per una questione economica.

Li hai lasciati a contatto con gli utenti che hanno maltrattato, per paura che poi il Giudice del Lavoro li reintegrasse e ti condannasse a pagarli.

Nella scala dei valori è stato posto il profitto, la situazione economica, e non il rispetto alla dignità umana, ai diritti sanciti dalla costituzione e dalle varie carte internazionali.

È stato posto il loro profitto e in ultimo posto è stata messa la dignità umana, il benessere degli utenti, di persone fragili ed indifese. Ed è li che sta la responsabilità della dirigenza”.

“Credo che ci sia una connivenza da parte della struttura – ha aggiunto la Gioffrè durante l’intervista alla sua assistita, figlia di una delle vittime dei maltrattamenti (90enne) – perchè credo sia assolutamente impossibile che la dirigenza e gli altri che lavorano nella struttura non sapessero nulla, per un semplice motivo. Come ha scritto il giudice nell’ordinanza, le persone offese hanno urlato, si sono lamentate. Chi passa nei corridoi non sente urlare ‘Aiuto, basta, mi fai male, mi hai rotto il braccio’? Mi sembra assurdo. Io credo che ci sia una connivenza, così come credo anche, dopo aver parlato con diversi medici, esponenti della comunità scientifica, sia a livello nazionale sia internazionale, che mi hanno spiegato che sia gli adulti, gli anziani, che i minori, vittime di abusi hanno poi un modo di comportarsi che è sistematico. Tendono a coprirsi, a chiedere aiuto. Quando viene toccato si fa venire i brividi dalla paura perchè sa di essere indifeso. Diversi medici, psicologi, psichiatri, mi hanno confermato questa cosa. Quindi credo che sia impossibile che nessuno se ne sia accorto, alla luce di cosa pensa la comunità scientifica”.

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