Sulla demolizione della ciminiera centrale, la più alta, delle ex Ferriere, interviene anche l’ex sindaco di Imperia Davide Berio.
In una nota inviata alla redazione di Imperiapost, Berio scrive: “Stiamo per festeggiare il centenario della nascita della nostra città, Imperia. Città di gente laboriosa, ingegnosa e visionaria.
La ciminiera più alta delle Ferriere è, per molti versi, il simbolo di questa laboriosità, di questo ingegno. Abbatterla è rendere ancora più debole la memoria storica dell’industria della nostra città e rendere sempre piu’ evanescenti i ricordi di tante generazioni.
La nostra è una città che dalla metà del 1800 ha conquistato i mercati nazionali ed internazionali per la qualità dei suoi prodotti dovuti alla concretezza, alla serietà, all’intraprendenza di gente tenace e laboriosa.
In un paese senza grano avevamo pastifici come l’Agnesi e i Mulini Alta Italia che esportavano i loro prodotti sui mercati nazionali ed internazionali. In un territorio aspro e difficile producevamo solo il 2% dell’olio nazionale ma con ditte come la Sasso, Carli, Berio, Isnardi (e una miriade di piccoli produttori) riuscivamo a lavorarne più del 50% della produzione nazionale.
La nostra gente, che ha inventato l’estrazione dell’olio dalle sanse a fine 1700, ha impiantato le prime e più moderne raffinerie d’olio come Rio, Sairo, Kernel, che lavoravano e esportavano oltre il 60% sempre della produzione del nostro Paese.
A Imperia grazie all’alta professionalità degli assaggiatori locali si riusciva a realizzare le migliori miscele d’olio e i nostri mediatori stabilivano il valore di mercato a livello nazionale.
Tutte queste attività erano accompagnate da un nascere di nuove imprese correlate come le stampe litografiche La Solerzia, Renzetti, Sasso latte, Italgraf e contenitori in vetro con la ditta Strescino, insomma, una lunga catena di indotto.
Imperia ha saputo imporsi anche nel settore medicinale con la Isnardi Medicinali e della profumeria con la Lavanda Col di Nava della ditta Niggi e nell’industia casearia della Alberti Latte.
Grazie a tutta queste a attività i bacini portuali erano particolarmente attivi e con la disponibilita di spazi concessa dal sindaco dell’epoca Castellano, nel 1909 fu possibile avviare l’industria metallurgica che offrirà lavoro negli anni a migliaia di lavoratori.
Per questa grande presenza di attività industriali nei più svariati settori la nostra città verrà soprannominata “la piccola Mancester”.
Se questo sunto non basta a far riflettere ancora l’amministrazione e se i giochi sono ormai fatti, non mi resta che citare i versi dialettali di una canzone in una circostanza simile: “Piccun dagghe cianin” (piccone picchia più piano , in genovese)”.