Il sindaco Claudio Scajola, accompagnato dall’assessore al Commercio Gianmarco Oneglio si è recato in mattinata sul luogo dove è esploso l’acquedotto, in via Scarincio.
Scajola ha prima parlato con i tecnici di Rivieracqua impegnati nella ricerca e riparazione del guasto e ha poi visitato i locali allagati nella zona.
Difficoltà per individuare il punto esatto dove si è verificata la rottura
Per consentire i lavori, è stata chiusa al traffico via Scarincio nella parte davanti al Museo Navale e questa mattina per una mezzora anche tutto il Borgo Marina. A complicare le cose inoltre è arrivata anche la pioggia.
Spiega Claudio Scajola: “E’ l’ennesima rottura di un acquedotto marcio, per troppi anni trascurato, senza interventi. Per fortuna, con una battaglia di tre anni, siamo riusciti a convincere tutti della necessità di utilizzare la ciclabile per mettere sotto il nuovo tubo del Roja.
I finanziamenti li abbiamo trovati e i lavori sono iniziati, però, ahimè, fino a quando non sarà in funzione la nuova condotta, la vecchia tubatura è un colabrodo e questo danno di oggi ne è l’ulteriore conferma.
I mezzi sono intervenuti con grande celerità, ma non siamo ancora arrivati a trovare il punto della rottura del tubo per poterne valutare la gravità. Ci vorrà ancora del tempo e intanto i cittadini si trovano con carenza d’acqua.
Per la ridistribuzione della rete Rivieracqua ha attivato tutti i percorsi alternativi per le tubazioni della città, per cercare di avere il meno disagio possibile e per fortuna non siamo in un periodo turistico. Ci vorrà ancora del tempo e non sappiamo dire quanto.
Dobbiamo soltanto ribadire che non dobbiamo soltanto guardare quello che c’è sopra, ma dobbiamo capire che una buona amministrazione deve sempre interessarsi a quello che c’è sotto. L’acqua, le fogne, la raccolta delle acque piovane deve essere il compito di tutti e così dobbiamo fare tutti, senza far polemiche.
Finalmente e lo si vede, è in corso la realizzazione del nuovo acquedotto, ma fino a quando non sarà in funzione e ci vorrà ancora qualche mese, dobbiamo essere pronti a emergenze come quella di quest’oggi.
Siccome si è chiusa dalla parte prima di Porto Maurizio è praticamente due terzi della città che hanno difficoltà, ma si sono attivati dei pozzi a monte per far scendere per caduta l’acqua, per averla con minor pressione, ma con un livello di minor disagio possibile“.