26 Dicembre 2024 03:08

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Lorenzo Gariano: da Imperia al Nepal per ricostruire il tetto di una scuola divelto dal vento. “Profondo legame lungo più di 20 anni, il mio obiettivo è trasferirmi a vivere lì definitivamente” / Foto e video

In breve: Nel 2006, lo ricordiamo, Gariano ha scalato l'Everest, la vetta più alta del mondo.

Il mio profondo legame con il Nepal nacque più di venti anni fa. Mi resi conto quanta profonda spiritualità circondava tutto l’ambiente a confine con il Tibet“. Lo racconta l’alpinista di Poggi Lorenzo Gariano, da più di 20 anni legato al Nepal dove porta avanti progetti per aiutare la popolazione locale. Nel 2006, lo ricordiamo, Gariano ha scalato l’Everest, la vetta più alta del mondo.

Lorenzo Gariano: da Imperia al Nepal per ricostruire il tetto di una scuola divelto dal vento

Quando è nato il suo legame con il Nepal?

“Il mio profondo legame con il Nepal nacque più di venti anni fa quando andai per la prima volta a scalare un ottomila accanto all’ Everest. Lì mi resi conto quanta profonda spiritualità circondava tutto l’ambiente a confine con il Tibet. Mi innamorai subito dei luoghi e della gente. Cominciai subito attraverso un’associazione ad aiutare una scuola a Thame in alta valle Khumbu. Poi continuai da solo dove tutt’ora assisto delle popolazioni locali. In particolare a dare sostegno a dei bambini per far si che possano rimanere in un ostello della scuola senza dover camminare ogni giorno per ore.

Negli ultimi 12 mesi sono stato in Nepal già tre volte ed in totale più di venti. Quindi direi che è una seconda casa per me”.

Ora si trova in Nepal per riparare il tetto dell’ostello divelto dal forte vento.

“Sì. Abbiamo trovato il tetto dell’ostello completamente strappato dalle fortissime raffiche di vento. Lo abbiamo messo a posto temporaneamente e comincerò una campagna fondi al rifugio Chionea che gestisco sopra Ormea per ripararlo definitivamente per l’autunno.

L’ostello è molto importante perchè consente ai bambini di non dover camminare per ore ogni giorno per andare a scuola. Ci sono 24 bambini che è il numero massimo che può ospitare. Ne supportiamo quattro a tempo pieno per poter rimanere lì tutto il periodo scolastico. Himalayan trust ha trovato la maggior parte dei fondi per farlo costruire un paio di anni fa”.

Ha altri progetti in mente?

“Il mio prossimo progetto è di poter assistere insieme ad un noto amico oculista, le popolazioni del villaggio che si trova a 4000m con un ambizioso e difficile programma di operazioni per la cataratta per gli anziani che lassù in particolare sono più a rischio per i danni causati dagli ultravioletti

Il mio progetto finale di vita comunque e di potermi trasferire li in modo definitivo. Nonostante il freddo intenso in inverno e la mancanza di certe comodità a cui noi occidentali siamo ormai da tempo abituati”.

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