23 Novembre 2024 18:26

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23 Novembre 2024 18:26

Imperia: demolizione ciminiera ex Ferriere, l’intervento di Sara Serafini. “Chi dice che non vale nulla a livello storico si sbaglia. Lo attesta un vincolo del 2016”

In breve: Alle prime luci dell'alba di oggi, giovedì 2 marzo, infatti, è partito il primo colpo di "benna", che in pochi giorni porterà alla definitiva demolizione della ciminiera centrale. 

Sara Serafini, docente imperiese di storia dell’arte, nella giornata di ieri ha portato alla luce un documento dei Beni Culturali che tutela la ciminiera delle ex Ferriere. Ciminiera che, da questa mattina è interessata dall’intervento di demolizione voluta dall’Amministrazione Scajola.

Alle prime luci dell’alba di oggi, giovedì 2 marzo, infatti, è partito il primo colpo di “benna”, che in pochi giorni porterà alla definitiva demolizione della ciminiera centrale. 

Imperia: demolizione ciminiera ex Ferriere. L’intervento di Sara Serafini

“Nell’art. 10 del T.U. dei Beni Culturali (d.lgs 42 del 2004) è esplicitato l’oggetto della tutela.
Alla lettera d del c. 3 troviamo quello che occorre nel nostro caso: le cose immobili e mobili, a chiunque appartenenti, che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte, della scienza, della tecnica, dell’industria e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose .

Sono andata a cercare su ‘vincoli Liguria’ a colpo sicuro il vincolo, datato 2000 e aggiornato nel 2016 e vi riporto lo stralcio della relazione:

“la ciminiera centrale, nota come ciminiera maggiore, rileva una ripresa costruttiva successiva consistente nel rialzato del camino e nel rafforzamento tramite una giustapposta intelaiatura in cemento armato. L’intervento ha cercato di coniugare il fine statico con l’istanza estetica, soprattutto nella parte terminale ed è databile dopo il 1925. (…)le ciminiere segnalano anche al turista più sprovveduto la fatica di chi non poteva ancora contare sul solo turismo, la presenza di un entroterra operoso e fecondo che sulla costa trovava spazio e modo di promuovere commerci e scambi, la complessità di un’organizzazione urbana frutto di un territorio articolato e ricco di valenze sociali e ambientali diverse”.

Questo è per chi dice che la ciminiera non vale nulla a livello storico. Il vincolo attesta il contrario.

L’articolo 1 sempre di codesto codice unico, così recita:

  1. In attuazione dell’articolo 9 della Costituzione, la Repubblica tutela e valorizza il patrimonio culturale in coerenza con le attribuzioni di cui all’articolo 117 della Costituzione e secondo le
    disposizioni del presente codice.
  2. La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura.
  3. Lo Stato, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni assicurano e sostengono la conservazione del patrimonio culturale e ne favoriscono la pubblica fruizione e la valorizzazione.
  4. Gli altri soggetti pubblici, nello svolgimento della loro attività, assicurano la conservazione e la pubblica fruizione del loro patrimonio culturale.
  5. I privati proprietari, possessori o detentori di beni appartenenti al patrimonio culturale, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, sono tenuti a garantirne la conservazione (1).
  6. Le attività concernenti la conservazione, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale indicate ai commi 3, 4 e 5 sono svolte in conformità alla normativa di tutela.

Avete saputo difendere e tutelare il mare della Galeazza per i turisti, ma non la vostra storia, onegliesi. Ho portato il complesso delle ferriere al mio esame di Storia dell’Archeologia Industriale alla Scuola di Specializzazione dell’Università Cattolica di Milano. Erano gli anni in cui un la Giunta Sappa 1 spingeva per il Museo dei Cetacei al posto degli “scheletri” in cemento Hennebique (abbattuti anche allora per questioni di sicurezza) progetto del quale si è perso traccia nel tempo.

La prof. ssa Giovanna Rosso Del Brenna magari se ne ricorderà. Oggi la mia lezione di Educazione Civica su Educazione al Patrimonio, e alla Costituzione e alla Memoria (tutte cose di cui ci si sciacqua la bocca spesso), la faccio parlando delle Ferriere, del cemento Hennebique e delle tre Ciminiere. Anche se io sono di Porto Maurizio”.

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