Si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 3 marzo, nella splendida cornice di Palazzo Viale a Cervo, la riunione annuale dei sindaci dei paesi liguri che fanno parte dell’associazione Borghi più belli d’Italia. L’incontro è stato organizzato dal coordinatore regionale Filippo Guasco e dal consigliere nazionale Sergio Zampieri.
A cervo la riunione annuale dei Borghi più belli d’Italia
Presente il sindaco Lina Cha e il presidente nazionale dell’associazione Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi. Con l’occasione, è stato presentato il programma nazionale di iniziative dell’Associazione.
Durante l’incontro sono emersi due principali criticità, quello dell’accessibilità nei borghi e soprattutto il problema della destagionalizzazione, di cui il borgo di Cervo soffre in particolar modo.
Lina Cha, sindaco di Cervo
“La problematica principale di Cervo è lo spopolamento, sembra quasi assurdo dire questo. È un borgo che passa da 1100 residenti all’estate che ce ne sono 6 mila.
Per buona parte dell’arco dell’anno le presenze sono molto limitate. Qual’è il problema che abbiamo come uno dei Borghi più belli d’Italia? Quello che accumuna tanti altri borghi, che è lo spopolamento.
Spopolamento che è inteso come residenziali, che si mantiene per tutto l’anno. Noi abbiamo bisogno di portare a Cervo nuove famiglie che vengano e che trovino lavoro, la possibilità di rimanere a Cervo.
Per fare questo occorre necessariamente dare un impulso diverso al turismo e alle altre forme anche di lavoro che si possono trovare. Magari che qualcuno possa venire in un determinato periodo dell’anno per lavorarci.
Stiamo lavorando e abbiamo discusso insieme agli altri colleghi per vedere di approfondire questa tematica della destagionalizzazione e vedere come risolverla.
Per poter far si che il turismo di tutti i borghi non si fermi 3 mesi estivi, ma che ci possa essere tutto l’anno. Siccome abbiamo le caratteristiche climatiche e ambientali per poterlo fare, perché non provarci”.
Fiorello Primi, presidente de I Borghi Più Belli d’Italia
“Anche qui in Liguria, così come nel resto d’Italia, le problematiche che riguardano i piccoli centri e borghi, sia sul lato marino che le aree interne, riguardano soprattutto l’accessibilità, le comunità e le possibilità che possano rimanere vive all’interno di questi luoghi. Sono stati costruiti per essere inaccessibili.
Si pone sempre il problema dell’accessibilità, dell’utilizzo delle case sfitte e soprattuto anche dei servizi. Penso al medico di famiglia, scuole e quant’altro.
Tutto quello che serva perché una famiglia, magari di giovani, possa rimanere e andare ad abitare all’interno di questi borghi.
Il turismo è un elemento importante, ma non è sufficiente a garantire tutto questo. Noi come associazione stiamo lavorando perché i borghi diventino uno degli elementi fondamentali di un nuovo modello di sviluppo per questo Paese”.
A cura di Alessandro Moschi