3 Luglio 2024 17:24

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3 Luglio 2024 17:24

Diano Marina: Lidia Poët, la storia della prima avvocata italiana. “Pioniera dell’emancipazione femminile. La serie Netflix? Romanzata” / Foto e video

In breve: “Lidia Poët. Vita e battaglie della prima avvocata italiana, pioniera dell’emancipazione femminile”

Si è svolta ieri, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale, a Diano Marina, l’incontro dedicato all’avvocata Lidia Poet, grazie a Cristina Ricci, autrice del volume “Lidia Poët. Vita e battaglie della prima avvocata italiana, pioniera dell’emancipazione femminile” pubblicato a Torino nel 2022.

Cristina Ricci, ideatrice e redattrice del portale SpiegaLeAli dedicato alle tematiche legate alle questioni di genere, ha dialogato con la scrittrice imperiese Raffaella Ranise, autrice di numerosi saggi, tra cui quelli dedicati alla dinastia dei Romanov e degli Asburgo, alle “divine” protagoniste della scienza e delle arti della Belle Epoque e, nel 2020, del toccante volume Destinazione Ravenbruck. L’orrore e la bellezza nel lager delle donne scritto a più mani con Laura Amoretti e Donatella Alfonso.

L’incontro organizzato dalla Biblioteca Civica “A.S.Novaro” di Diano Marina coordinato dall’Assessore alla Cultura di Diano Marina Sabrina Messico, è stata l’occasione per festeggiare in anticipo la Festa della Donna con le tante donne impegnate nell’impresa, nel sociale, nella cultura e nell’avvocatura del golfo dianese.

Cristina Ricci

Lidia Poet è stata veramente all’avanguardia da quando ha richiesto di iscriversi all’università nel 1878 e solo da 2 anni era possibile per le donne fare questo percorso. Lei scelse Giurisprudenza, si laureò, superò l’esame di praticantato e si iscrisse all’Albo. Qui ci fu la prima spaccatura perchè il Consiglio dell’Ordine di Torino non la iscrisse all’unanimità ma a votazione. Passato questo venne fatta opposizione e la Corte d’Appello la cancellò dall’Albo. Questa è stata l’ingiustizia che subì Lidia Poet. Fece ricorso in Cassazione che confermò le motivazioni di Appello che erano quelle che la donna in quanto donna non poteva esercitare l’avvocatura.

Lidia non si fece fermare e continuò la sua lotte e le sue battaglie. Si impegnò per i minori, per i detenuti, sia uomini che donne, frequentò i congressi penitenziari per circa 30 anni e poi si occupò della causa del femminismo. Fu la presidentessa del Comitato Pro voto di Torino e successivamente fu tra le redattrice dei primi congressi femministi che chiedevano dal diritto di voto al divorzio alla parificazione tra figli legittimi e illegittimi. 

Si può dire che Lidia Poet fu veramente una precorritrice dei suoi tempi. Era nata in val germanasca in Piemonte e nel 1930 scelse di venire a finire i suoi giorni qui a Diano Marina dove visse fino al 1949″.

“Ci sono molte differenze, l’unica realtà storica della serie è la lettura della sentenza dove vengono riportate le motivazioni tratte dalla sentenza stessa. Per il resto la serie si apre con il fratello di Lidia avvocato, realmente esistito, ma non era sposato. Non c’era tra i due la rivalità che si vede nelle prime puntate della serie, anzi era il fratello che l’aveva appoggiata durante il percorso e questa sua scelta di vita. La serie ha abbastanza romanzato sul personaggio di Lidia”.

“Questa sera abbiamo voluto ospitare di nuovo un’autrice che ha dedicato una delle sue opere alla biografia di una donna che per tutta la vita ha offerto il suo impegno non solo per far valere il suo titolo professionale ma anche come lotta per l’emancipazione femminile. Parliamo di festa delle donne ma vogliamo intendere un impegno costante affinchè i ditti, le qualità e le virtù che portano le donne nella società siano riconosciuti. Non parliamo solo delle donne, ma di genere maschile e femminile e di tutti gli emarginati.

Con Cristina Ricci e Raffaella Ranise oggi vogliamo dare libero sfogo di tutto quello che le donne possono offrire nel mondo”.

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