14 Novembre 2024 16:16

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14 Novembre 2024 16:16

Balneari: nuova doccia fredda, Consiglio di Stato boccia decreto Milleproroghe. No a proroga concessioni

In breve: Una sentenza, destinata certamente a far discutere, che di fatto fissa la scadenza delle concessioni demaniali, che dovranno essere messe a gara, a fine 2023, e non come stabilito del decreto Milleproroghe, a fine 2024, allungabile "per ragioni oggettive" a fine 2025.

“L’art. 12 della direttiva 2006/123/CE, laddove sancisce il divieto di proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative è norma self executing e quindi immediatamente applicabile nell’ordinamento interno, con la conseguenza che le disposizioni legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle suddette concessioni sono con essa in contrasto e pertanto, non devono essere applicate”. Così il Consiglio di Stato in una sentenza del 1° marzo scorso in merito al ricorso presentato dall’Aurorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro il Comune di Mandura (Puglia). Una pronuncia che boccia il Decreto Milleproproghe approvato nel febbraio scorso dal Governo Meloni e rappresenta un duro colpo per i balneari.

Balneari: Consiglio di Stato boccia proroga concessioni

Una sentenza, destinata certamente a far discutere, che di fatto fissa la scadenza delle concessioni demaniali, che dovranno essere messe a gara, a fine 2023, e non come stabilito del decreto Milleproroghe, a fine 2024, allungabile “per ragioni oggettive” a fine 2025.

“Il dovere di disapplicare la norma interna in contrasto con quella eurounitaria autoesecutiva – si legge ancora – riguarda, per pacifico orientamento giurisprudenziale, tanto i giudici quanto la pubblica amministrazione […] ai fini dell’applicabilità dell’art. 12 della direttiva n. 2006/123/CE alle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative deve ritenersi sussistente il requisito della scarsità della risorsa naturale a disposizione di nuovi potenziali operatori economici […]”.

Nella conclusione il passaggio più importante: “Sulla base di quanto affermato dall’Adunanza Plenaria, con le ricordate sentenze nn. 17 e 18 del 2021, non solo i commi 682 e 683 dell’art. 1 della L. n. 145/2018, ma anche la nuova norma contenuta nell’art. 10-quater, comma 3, del D.L. 29/12/2022, n. 198, conv. in L. 24/2/2023, n. 14, che prevede la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime in essere, si pone in frontale contrasto con la sopra richiamata disciplina di cui all’art. 12 della direttiva n. 2006/123/CE, e va, conseguentemente, disapplicata da qualunque organo dello Stato”.

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