Si è concluso con una sentenza di non doversi procedere perché il fatto non sussiste il processo che vedeva sul banco degli imputati, in Tribunale a Imperia, un 40enne senegalese, Modou Diop, accusato di violenza sessuale e atti persecutori. Il procedimento penale aveva preso il via a seguito di una denuncia presentata ai Carabinieri dalla moglie del 40enne. Nel corso delle indagini è emerso, però, che la donna aveva una relazione sentimentale con uno dei Carabinieri coinvolti nell’inchiesta sul marito e che la denuncia era infondata.
A raccontare al nostro giornale l’accaduto lo stesso Modu Diop e il suo avvocato, l’imperiese Davide La Monica, l’unico a credere all’innocenza del 40enne senegalese salvatosi dalla condanna grazie alla registrazione di una telefonata nel corso della quale la moglie ammetteva di non essere mai stata vittima di violenza.
Proprio a seguito della conversazione telefonica di cui sopra, la Procura della Repubblica di Imperia ha aperto un fascicolo che vede indagati la moglie di Diop, per calunnia, e l’amante Carabiniere, per falso e abuso d’ufficio.
Amadou Diop
“Oggi sono veramente felice. Voglio ringraziare il mio avvocato che mi ha aiutato tanto. Mia moglie mi ha accusato di violenza sessuale. Gli avvocati non mi credevano. Solo l’avvocato di Imperia mi ha creduto ed aiutato. Sono stato accusato di un falso. L’unico a credermi è stato l’avvocato La Monica”.
Davide La Monica
“Il mio assistito era accusato di gravi reati, come la violenza sessuale, gli atti persecutori. Oggi si è chiusa questa triste vicenda giudiziaria che lo vedeva coinvolto, suo malgrado. A seguito di atti di indagine, accurati, svolti dalla Procura di Imperia, è emerso che la querela sporta dalla moglie era totalmente infondata. Durante le indagini è emerso un aspetto davvero inquietante di questa vicenda, ovvero che uno dei Carabinieri che si è occupato delle indagini nei confronti del Diop aveva una relazione sentimentale con la moglie del Diop, dunque con colei che ha sporto denuncia.
Diop è apparso subito genuino nelle sue dichiarazioni e nel raccontare la sua totale estraneità ai fatti. All’inizio il Diop non aveva compreso la reale gravità dei fatti che gli venivano contestati. Non conoscendo l’italiano scritto si era recato nel mio ufficio proprio per sapere il contenuto dell’atto ricevuto, che era poi l’avviso di conclusione delle indagini. Nel momento in cui il sottoscritto gli ha spiegato quali erano i reati contestati è scoppiato subito a piangere. Ha avuto reazioni che dimostravano la sua genuinità, la sua estraneità ai fatti. Si parla di reati gravissimi, rischiava oltre dieci anni di carcere.
La fortuna del Diop è stata quella di registrare una telefonata intercorsa con la moglie nella quale la donna, sostanzialmente, negava di essere stata violentata. Grazie alla produzione in giudizio di questa registrazione, è nato un procedimento penale nei confronti della moglie, per calunnia, e del Carabiniere, per abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Un ringraziamento particolare alla Procura di Imperia, in particolare al dottor Salemi, perché sono state svolte indagini delicatissime dalle quali sono emersi elementi inconfutabili a favore del Diop che gli hanno permesso di evitare una condanna pesante. Ringrazio anche il Gup Paolo Luppi che ha compreso la situazione e ha accolto appieno le mie istanze disponendo il non doversi procedere”.