23 Novembre 2024 20:46

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23 Novembre 2024 20:46

Imperia: pista ciclabile, “riserve” per oltre 10 milioni di euro. Nel mirino i ritardi per l’acquedotto. Scajola: “Non peseranno sulle tasche dei contribuenti”/Il caso

In breve: Le "riserve" sono contestazioni sollevate dall'impresa aggiudicatrice dell'appalto. Si tratta di dinamiche piuttosto comuni in tutti i grandi appalti, che si concludono con accordi bonari a cifre decisamente più abbordabili rispetto alle iniziali richieste. Chi pagherà?

La pista ciclabile porterà in dote al Comune di Imperia un’opera di grande valore per la città, capace di rivoluzionarne il tessuto sociale ed economico. Da settimane, però, a Imperia, si parla anche di un altro aspetto, le cosidette “riserve”, che potrebbero portare conseguenze negative sotto il profilo economico. Da quanto trapela sarebbero in essere, tra il Comune di Imperia e la ditta appaltatrice, l’Impresa Manelli, “riserve” per milioni di euro. Si parla, ad oggi, di cifre superiori ai 10 milioni.

Imperia: pista ciclabile, “riserve” per milioni di euro a causa dei ritardi dell’acquedotto

Le “riserve” sono, sostanzialmente, contestazioni sollevate dall’impresa aggiudicatrice dell’appalto. Si tratta di dinamiche piuttosto comuni in tutti i grandi appalti, che si concludono con accordi bonari a cifre decisamente più abbordabili rispetto alle iniziali richieste.

In base a quanto ricostruito dal nostro giornale, la “riserva” più consistente, per quel che concerne la ciclabile, deriva dai ritardi dovuti ai lavori per la posa del nuovo acquedotto sotto il tracciato dell‘ex sedime ferroviario, proprio dove sono in corso i lavori di realizzazione della ciclabile.

L’ultimo ritardo, in ordine di tempo, interessa il tratto della pista ciclabile dal McDonald’s a Borgo Prino. I lavori sono stati interrotti per permettere, a Rivieracqua, di posare il nuovo acquedotto e, in attesa del via libera della Regione Liguria, la nuova fognatura. La gara d’appalto dovrebbe essere espletata entro marzo, mentre i lavori dovrebbero prendere il via e maggio. Una volta terminati si potranno riprendere quelli della ciclabile, con la consegna del cantiere prevista per il 30 settembre. 

Tra le altre “riserve” l’aumento dei costi per l’implementazione delle misure di sicurezza a causa del Covid,  l’aumento dei costi delle materie prime quali, ad esempio, il gasolio, la contabilizzazione dell’illuminazione della Torre di Prarola.

Una volta che Comune e impresa si accorderanno per una cifra definitiva, lecito chiedersi chi pagherà la somma in esubero.

Il Sindaco di Imperia, Claudio Scajola, esclude che il tutto possa ricadere sulle tasche degli imperiesi: “L’impresa ha fatto diverse riserve, anche su via Trento, dove ci sono stati dei ritardi per una fogna consortile. Io credo che l’aspetto positivo sia essere riusciti ad avere un nuovo acquedotto sfruttando un’occasione irripetibile. Le ‘riserve’ sono una consuetudine nei grandi appalti, posso assicurare che la cifra definitiva, che sarà molto più bassa rispetto alle richieste iniziali, come da prassi, non andrà a pesare sulle tasche dei contribuenti. Vedremo a chi toccherà. Rivieracqua? Vedremo, certamente non pagheranno i cittadini imperiesi”.

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