A tu per tu con Domenico Abbo, candidato sindaco sostenuto dalla coalizione “progressista” di centrosinistra, in vista delle elezioni comunali della prossima primavera (14-15 maggio) a Imperia.
Domenico Abbo, 61enne, commercialista, ex presidente della Provincia ed ex Sindaco di Lucinasco, attualmente consigliere provinciale di Imperia.
Elezioni Imperia: Domenico Abbo candidato sindaco
Contrasti interni al Pd
“All’interno del partito è in atto un momento di riflessione legato a un’attività che il partito nazionale ha spiegato di voler svolgere per trovare una soluzione a un dibattito interno per la scelta del candidato Sindaco per le elezioni comunali di Imperia. Attendo con grande fiducia questa decisione”.
Perchè ha deciso candidarsi?
“La mia candidatura nasce dall’impegno politico profuso in questo mese, durante il quale ho trovato terreno fertile. Sono riuscito a creare una coalizione, cosa che non erano riusciti a fare prima. Sono onestamente sorpreso dal fatto di aver dato una mano al partito, di aver portato avanti una visione progressista della città, e di trovarmi ora in questa situazione. Non mi aspettano una reazione di questo tipo.
Il problema non credo siano gli attriti, quanto piuttosto un partito ormai svilito nei propri componenti e nella partecipazione. E’ rimasta una dirigenza anagraficamente vecchia e poi i giovani, in mezzo non c’è più nessuno. La domanda che mi sono fatto è: perchè in tanti se ne sono andati?
Io credo che il Pd abbia una buona base, solida, con il 20% dei voti. Perché rovinarlo con una gestione raffazzonata?”.
Appoggio del Pd a Scajola nel 2018? La sua esperienza da segretario cittadino
“Sono stato segretario cittadino per nemmeno 3 mesi, sono stato eletto a febbraio del 2021 e mi sono dimesso il 10 maggio 2021, prima di entrare in Provincia. Anzi, di fatto le mie dimissioni sono iniziate il 10 di aprile quando ho saputo della possibilità di fare il Presidente della Provincia. Perciò non ho avuto il tempo per esercitare questa carica.
Al ballottaggio del 2018 io non ho votato Claudio Scajola né Luca Lanteri, ho annullato la scheda. Non mi sentivo rappresentato da nessuno. Una parte del PD avrebbe sostenuto Scajola? Il problema non è sostenere una persona, ma il modo in cui si fa. Se si dice chiaramente che si vuol fare un patto e lo si dice alla città se ne può parlare, e non essere d’accordo, ma se avviene sottobanco allora no, non c’è margine per una discussione.
Rispetto alla linea tenuta dal PD in consiglio comunale in questi 5 anni di minoranza posso dire che io non l’avrei fatta in quel modo l’opposizione. Un esempio? A inizio mandato, quando sono stati nominati i 10 assessori della giunta Scajola, ho chiamato il partito facendo notare che per quanto ne sapevo io gli assessori non potevano essere più di 9, ma non è stato nulla per sottolinearlo. Poi se ne è accorto Scajola e ne ha tolto uno. Nel caso quest’anno fossimo in opposizione, la nostra sarà una linea ferma, costruttiva, ma senza sconti. Bisogna fare un’opposizione forte”.
Criminalità organizzata
“È un tema che non è sentito abbastanza in città perchè non va a toccare direttamente i singoli cittadini. Ritengo che la popolazione debba essere più sensibilizzata sulla tematica per evitare contatti e sviluppi che possono portare alla diffusione della criminalità. L’amministrazione comunale deve essere in prima fila per sollecitare questi temi. Mi stupisce che quella attuale non ci fosse all’incontro con il Procuratore antimafia Gratteri, ne al grande evento organizzato da Libera a Villa Grock”.
Trasparenza
“Gli incarichi ai membri della Commissione Paesaggio, gli appalti alle ditte dei consiglieri comunali, l’assunzione del compagno di una consigliera comunale in carica, sono tutti atti legittimi, fino a prova contraria. Ma per quello che riguarda me e la coalizione che rappresento, li riteniamo inopportuni. Ad esempio, andrebbe cambiato il regolamento alla Commissione Paesaggio. Se una persona fa parte di una commissione, non dovrebbe avere incarichi. Lo stesso il discorso vale per i concorsi, non si discute la vincita, ma non è opportuno. Noi queste cose non le faremo. È bene non creare queste ipotesi di area grigia. Per noi è questione di inopportunità”.
Candidatura Claudio Scajola
“Scajola afferma di essere un civico, ma di civico non ha nulla. La sua storia è legata al partito, in particolare a Forza Italia. Ha rivestito cariche nazionali, fino a ricoprire la carica di Ministro dell’Interno. Si nasconde dietro a una coalizione civica, ma è semplicemente un modo per gestire la cosa pubblica senza vincoli con i partiti, per poter fare l’uomo solo al comando, come abbiamo visto in questi 5 anni. Lui dice ‘vogliamo cambiare la città’, ma dal 1999 a oggi, a parte la parentesi della giunta Capacci, ci sono sempre state amministrazioni di centrodestra su cui lui aveva una certa influenza. Quindi cosa intende per ‘voglio cambiare la città?’. Perchè non l’ha fatto prima?
Afferma di voler dare un’impronta turistica a Imperia, ma la città ha perso parecchi punti di PIL perchè è stata svuotata di tutto quello che ha. Sul porto turistico sono previste nuove cubature, ma che senso ha? Scajola sta facendo tanti lavori, si concentra sulle opere pubbliche, ma non vedo proposte per far crescere la città. Lo vedrei meglio come assessore ai lavori pubblici.
Io penso, ad esempio, a un porto commerciale. A iniziative e opportunità per i giovani che vanno via da Imperia perchè non c’è lavoro e perchè non hanno aree dove potersi riunire. Il turismo non sono gli yacht, che sono casse galleggianti che non portano a nulla. Servono attività che producano ricchezza.
Tutto quanto fatto dall’amministrazione attuale lo trovo concettualmente sbagliato sia nei modi, sia nelle realizzazioni. C’è un continuo interrompere e ricominciare nei lavori pubblici che dimostra che non c’è un disegno organico nella costruzione delle opere. Il Teatro Cavour, chiuso da 8 anni, è diventata una favola, un’intera generazione ha perso l’attività culturale.
Finanziamenti? Giusto cercarli, nazionali, regionali, europei, con continuità. La nostra idea è quella di creare uno staff dedicato interno al Comune”.
La pista ciclabile
“Siamo contro il discorso della navetta senza conducente. Va ad appesantire e modificare un progetto il cui finanziamento, è bene ricordarlo, è stato ottenuto dalla scorsa amministrazione Capacci. Siamo alla fine dell’amministrazione Scajola e la ciclabile non c’è ancora”.
Rapporti tra Comune e Provincia
“La normativa prevede che il Presidente deve essere un Sindaco e in questo momento è il Sindaco di Imperia, quindi sono inevitabili gli intrecci. Andrebbero però gestiti, a nostro modo di vedere, in maniera più trasparente. Lo stesso vale per il Segretario Generale”.
Ospedale unico
“E’ un falso problema. Non sappiamo neanche quando verrà costruito. Il problema principale è la perdita dei servizi, a causa di una sanità in stato comatoso. Il Comune non ha competenza diretta, ma deve prendere una posizione. La nostra idea è quella di migliorare i servizi che si hanno sino a che non ci sarà un progetto vero e proprio di Ospedale Unico. E poi, come lo vogliamo realizzare? Una struttura unica, unendo Imperia e Sanremo, oppure con vari plessi?
Acquedotto
“Il nostro principio è quello dell’acqua pubblica, lo ha sancito il referendum. Poi bisogna anche confrontarsi con la realtà. Rivieracqua ha dei gravi problemi dal punto di vista gestionale. Dovrebbe sviluppare un piano industriale per poter svolgere nel migliore dei modi la propria funzione pubblica. L’indirizzo preso sembra quello di arrivare alla società mista, sempre con maggioranza pubblica. Ma poi deve essere il pubblico a comandare, non viceversa, coma accadeva in Amat. Quando ero presidente della Provincia l’ato idrico è stato commissariato? E’ un’altra di quelle favole che sento ripetere troppo spesso. Il commissariamento è avvenuto un mese dopo che ero presidente, per quello che era accaduto con l’amministrazione precedente”.
Aurelia Bis
“Ritengo sia un progetto da modificare ascoltando le esigenze della città. Non tutti si potranno accontentare, ovviamente, ma un confronto è necessario”.
I rapporto con Imperia Rinasce di Ivan Bracco e Sinistra Italiana
“Ivan Bracco e Sinistra Italiana ingombranti? Anche Imperia al Centro può essere ingombrante, bisogna capire cosa intendiamo per ingombrante. Siamo 4 componenti diverse, spero che tutte partecipino ugualmente, con lo spirito giusto. C’è un programma condiviso. Sono contento perchè sulla mia persona è confluito il consenso di tutti. Bracco ha fatto un passo di lato, ha rinunciato a fare il Candidato Sindaco che poteva essere una sua giusta aspirazione. Lo ha fatto per generosità, perchè ha capito che da 15 anni a questa parte non si è mai più riusciti a mettere insieme una coalizione di centrosinistra, obiettivo che con me è stato raggiunto. C’è un ottimo clima in coalizione”.
Perchè non votare Scajola e votare Abbo?
“Noi proponiamo un modello diverso di amministrare la città, non vogliamo un uomo solo al comando, un candidato che si fa chiamare civico, ma civico non è, che esprime la politica del centrodestra da sempre salvo qualche piccola parentesi. Non solo, c’è un’intera famiglia, da sempre, ai vertici della città. Il padre, il fratello, lui. Mi pare una cosa che, potremmo dire, non ci sta bene. Scajola in qualche modo ha fatto la storia della città. Sostiene di volerla cambiare, ma avrebbe avuto tutto il tempo per farlo. Non l’ha mai fatto, perchè? Ha fatto tante cose diverse da quelle che prospettava. Tutte queste grandi opere alla fine vanno a pesare sul bilancio degli imperiesi, andrebbero fatte in proporzione alla città.
Il bilancio? C’è il timore, fondato, che lasci un Comune in condizioni disastrose, come fece con Berio. Se governerà per due legislature il timore aumenta ulteriormente. Vorrei capire quanti sono i debiti fuori bilancio, perché non si diminuiscono certe spese. Riducendole si potrebbe destinare risorse al sociale. C’è una parte della città che soffre. Non possiamo continuare a vedere una città patinata, senza affrontare i problemi reali. Imperia è una città ripiegata su se stessa”.
Appello
“Chi non condivide il modo di amministrare questa città si faccia sentire, Imperia ha bisogno di un risveglio sociale. C’è troppa remissività, troppo disinteresse. Chi è causa del suo mal… svegliamoci. Viva Imperia”.