16 Novembre 2024 06:19

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16 Novembre 2024 06:19

Imperia: bilancio sociale di fine mandato, Comune spende 8 mila euro per stamparne 5 mila copie

In breve: La pubblicazione del bilancio sociale di fine mandato è oggetto, un pò in tutta Italia, di polemiche e opinioni controverse. Sia sui costi, a carico dell'ente, sia sul fatto che la diffusione in prossimità delle elezioni possa diventare uno strumento illegittimo di propaganda, tanto che sull'argomento si è pronunciata anche la Corte dei Conti.

Il Comune di Imperia ha speso 8.174 euro per stampare 5 mila copie del bilancio sociale di fine mandato presentato lo scorso 13 marzo, in conferenza stampa, dal Sindaco di Imperia Claudio Scajola.

Imperia: bilancio sociale, Comune spende 8 mila euro per la stampa

Nel dettaglio, l’incarico è stato affidato alla ditta Grafiche Amadeo. Il bilancio è stato redatto dall’Ufficio
Comunicazioni del Comune di Imperia in 88 pagine, ed è stato pubblicato e diffuso dall’Amministrazione Comunale, come si legge nel relativo impegno di spesa, “in osservanza all’art. 4 del Decreto Legislativo n. 149 del 6.9.2011 e dell’art. 61 bis dello Statuto della Città di Imperia, nell’ottica di rendere conto relativamente ai propri ambiti di competenza in quanto titolare di un mandato e della potestà di agire nell’interesse della comunità che rappresenta”.

La pubblicazione, mediante stampa, del bilancio sociale di fine mandato è oggetto, un pò in tutta Italia, di polemiche e opinioni controverse. Sia sui costi, a carico dell’ente, sia sul fatto che la diffusione in prossimità delle elezioni possa diventare uno strumento illegittimo di propaganda, tanto che sull’argomento si è pronunciata anche la Corte dei Conti, secondo cui la stampa del bilancio di fine mandato a spese del Comune, in campagna elettorale (e non), può configurare, in alcuni casi, anche un eventuale danno erariale (qui la sentenza).

La campagna elettorale prende il via ufficialmente con la convocazione, da parte del Prefetto, dei comizi elettorali.  I riferimenti normativi sono l’art. 8 della legge 22 del febbraio 2000 (Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni) e l’art. 29 comma 6 della Legge 81 del 25 marzo 1993 (“è fatto divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di propaganda di qualsiasi genere, ancorché inerente alla loro attività istituzionale, nei 30 giorni antecedenti l’inizio della campagna elettorale e per tutta la durata della stessa”).

Il Ministero dell’Interno, con un decreto datato 6 marzo 2023, ha indetto le elezioni comunali per il 14-15 maggio. L’atto è stato trasmesso ai Prefetti per la convocazione dei comizi elettorali. In Liguria le Prefetture di La Spezia e Savona hanno proceduto alla convocazioni già il giorno successivo, 7 marzo. Per quanto riguarda, invece, Genova e Imperia, non sono ancora stati convocati i comizi elettorali che, lo ricordiamo, possono essere convocati fino a 45 giorni prima del voto (30 marzo). 

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