“Non credo sia questo il modo di ricompattare un’alleanza e di scegliere in modo credibile un candidato condiviso – Queste le parole di Gabriella Badano, esponente politico del centrosinistra e delegata di Europa Verde per le elezioni amministrative a Imperia, in merito alla scelta di Ivan Bracco come candidato unico del centrosinistra.
Elezioni Imperia: Ivan Bracco candidato sindaco del centrosinistra. L’intervento Gabriella Badano
“L’appello ripetuto e convinto all’unità che ha caratterizzato la partecipazione dei Verdi al tavolo del centrosinistra era ed è centrato sulla necessità di dover costruire un percorso comune condiviso.
Percorso tanto più necessario per contrastare il modello dell’uomo solo al comando che ha caratterizzato questi cinque anni di amministrazione della città.
Assieme alla costruzione di un cammino comune, emergeva la necessità di guardare fuori dalle stanze della politica, recuperare una presenza sul territorio, chiedere ai nostri interlocutori nella società una parte attiva nello stesso percorso.
La scelta del candidato che potesse rappresentare tutti, soprattutto quando i candidati erano due e significativamente diversi tra loro, poteva essere l’occasione da cogliere.
Primarie o sondaggio avrebbero in modo trasparente presentato programmi e persone e posto le basi per riportare la partecipazione dei cittadini nel governo della città, avviato il confronto su come rendere la nostra città più sostenibile, su quali progetti puntare per il futuro.
Aprire il tavolo al confronto con chi avrebbe poi dovuto scegliere da chi essere amministrato era tanto più necessario perché erano emerse nel confronto politico orientamenti diversi e sarebbe stato dirimente anche per chi come me ed altri avanzavamo- in modo esplicito e aperto al confronto – perplessità su un’impostazione secondo cui il codice penale appariva uno dei principali parametri del confronto politico .
Questa scelta non solo non è stata fatta, ma i partiti sono diventati sempre più autoreferenziali e chiusi nel proprio dibattito interno, sono emersi rancori covati dalla giovinezza alla vecchiaia, correnti, divisioni.
Lo scenario è diventato un candidato contro l’altro, il costruirsi e disgregarsi di alleanze, questo mentre a livello nazionale, come dicevamo, il partito democratico dava a tutti noi una grande esempio di partecipazione democratica e di capacità di rinnovamento, coinvolgendo un milione di persone, riallacciando i fili con chi si muoveva fuori di lui, Ha saputo mettersi in discussione e intraprendere una strada nuova.
A Roma, per Imperia, si è commissionato il sondaggio che localmente non si è voluto fare. Logica avrebbe voluto che, per essere dirimente, si sottoponessero al giudizio dei cittadini i nomi su cui il PD voleva far emergere le percentuali di consenso.
Il sondaggio avrebbe dovuto “…aprire alla possibilità di un passo di lato (per chi era in lizza ndr) che potesse portare ad una scelta di un candidato realmente terzo, in grado di restituire allo schieramento di centrosinistra quella serenità e credibilità che servono per la sfida che ci attende “come dice Laura Amoretti , cui rinnovo la stima e con cui il confronto è sempre stato leale.
Così non è stato: il sondaggio, oltre ai tre candidati esterni al centrosinistra, contemplava tre nomi del PD Amoretti, Abbo , e l’ex segretario Mannoni . L’esito lo conosciamo dagli organi di informazione. La scelta che ne è conseguita è stata scegliere un altro candidato, non oggetto di sondaggio, uno dei candidati da mesi sul tavolo, cui era stato contrapposto un altro nome, con la conseguente rottura interna al Pd.
Non credo sia questo il modo di ricompattare un’alleanza e di scegliere in modo credibile un candidato condiviso. Verdeuropa regionale, che ha sempre seguito con me le dinamiche locali, ha scelto di sostenere comunque il candidato indicato dal Pd, valutando positivamente la “ricomposizione del centrosinistra”; mi dispiace perché penso che così non sia e che, comunque il fine non giustifica i mezzi.
Laura Amoretti sottolinea che continuerà il suo impegno per la città , assumendo, se servirà, un altro ruolo a supporto dell’azione politica delle forze che l’hanno sostenuta. Le fa onore.
Anche per me il dissenso che esprimo non vuol dire disimpegno. Rimango orgogliosamente verde, continuo a sentirmi parte di una coalizione progressista, ringrazio per la rinnovata stima che Verdeuropa mi riserva, e certamente continuerò il mio impegno insieme ai Verdi e a quanti lottano per proporre una politica differente concretamente in prima linea per la tutela dell’ecosistema , dei suoi abitanti umani e non umani, dei diritti .
Continuerò ad essere compagna di strada, con le mie competenze e la mia passione, di quanti accettano la sfida di sognare e costruire con azioni concrete un altro mondo possibile”.