Il Gip del Tribunale di Imperia, Massimiliano Botti, ha archiviato l’inchiesta sul bacio tra Rosa Chemical e Fedez, sul palco del Festival di Sanremo, scaturita da alcuni esposti, uno dei quali presentato da Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita&Famiglia, Carlo Giovanardi e Valerio Cianciulli.
Imperia: bacio Rosa Chemical e Fedez, Gip archivia
Il Gip ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura della Repubblica nella persona del Pubblico Ministero Barbara Bresci. Gli avvocati di Fedex, Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci, nel corso dell’udienza davanti al Gip, hanno sostenuto che non si trattò di una “volgarità fine a se stessa”, ma di una performance artistica. A suffragio della propria tesi hanno mostrato un video di Fantastico 10, del 1989, in cui Renato Zero twerkava su uno spettatore.
Decisiva per l’archiviazione, però, la fascia oraria. Il bacio è andato in onda alle 22.50, ben oltre la fascia protetta che va dalle 16 alle 19, per questo il gip ha prosciolto Fedez e Rosa Chemical perché la performance si è svolta “in una fascia oraria non destinata alla visione da parte di persone di età inferiore ai 14 anni”.
La nota stampa di Pro Vita&Famiglia
“Veniamo a conoscenza che il Gip di Imperia avrebbe archiviato il nostro esposto che segnalava gli atti osceni e sessualmente espliciti mimati da Fedez e Rosa Chemical alla finalissima del Festival di Sanremo. Secondo tali fonti non si trattò di atto osceni in luogo pubblico perché la diretta delle 22:50 in mondovisione (con fusi orari di ogni tipo) non era nella fascia oraria protetta e quindi si è svolta ‘in una fascia oraria non destinata alla visione da parte di persone di età inferiore ai 14 anni’. Rileviamo che quella sera nella TV di Stato, per accedere alla quale siamo obbligati a pagare un canone, la trasmissione in diretta del Festival è stata seguita solo in Italia a quell’ora da 14 milioni di spettatori. Quando avremo il piacere di leggere la decisione del Gip scopriremo se davvero sia colpa delle migliaia di genitori che guardavano una gara di canzoni con i loro bambini averli fatti assistere ad atti che in fascia protetta sarebbero osceni e atti a turbare il comune senso del pudore. Continueremo comunque nella nostra azione in tutte le sedi che l’ordinamento permette, convinti come siamo che le decine di migliaia di firme raccolte in sostegno del nostro esposto e le reazioni negative nell’opinione pubblica a quella esibizione volgare ed offensiva, valgano molto di più di una decisione a dir poco discutibile”.