“Dov’è finita la salma di mio padre?”. Questa la richiesta di Fiorella Schiavinato, 53enne imperiese, che, da mesi, tenta di ottenere risposte dai Servizi Cimiteriali e dal Comune di Imperia.
Lo scorso 10 aprile 2023, infatti, la donna si era recata al Camposanto di Porto Maurizio per andare, come di consueto, a rendere omaggio al proprio padre, defunto nel 2002. Quel giorno, però, la scena che si è presentata a Fiorella Schiavinato è totalmente inaspettata: la lapide era stata rimossa e appoggiata a un muro e il terreno risultava smosso. Da lì è iniziato un lungo e travagliato percorso per riuscire a capire se e dove la salma del padre sia stata spostata.
Fiorella Schiavinato
“I problemi sono iniziati a Pasquetta del 2023, io sono andata al cimitero di Porto Maurizio, mio padre era nel secondo campo a sinistra e io vedo il campo rasato. Vedo la lapide di mio padre che era sbattuta contro il porticato e non trovo più la bara di mio padre. Di conseguenza rimango scioccata. Dopo tre giorni di informazione vengo a sapere che devo parlare con i servizi cimiteriali di Imperia. Mi rivolgo al signor Cirio, capo dei servizi cimiteriali all’epoca, perché ora non lo è più, chiedendo spiegazioni. Mi è stato risposto che comunque ci sarebbero state delle indagini e che comunque mi avrebbero contattato 48 ore prima delle esumazione di mio padre perché mio padre aveva la fede al dito. Senza contare gli articoli 60 e 61 che le esumazioni non possono essere fatte d’estate, devono essere fatte da ottobre a maggio, e i parenti devono essere i familiari devono essere contattati dai due ai sei mesi prima.
Vengo contattata il 25 di agosto per il 26, mi presento al cimitero scavano dalla parte opposta, trovano un’altra salma che ovviamente non era mio padre, io continuavo, per 2 ore, a cercare di far capire all’operatore, a quello della Cooperativa, al comune, comunque mio padre era da un’altra parte e infatti hanno riesumato un’altra salma, e me ne vado.
Dopo 10 giorni mi contattano e mi dicono che mio padre era stato esumato il giorno prima che mi hanno contattato e che comunque si trovava al cimitero nell’ossario, ma la targhetta l’hanno trovata spostata di 3 metri, l’anello che mio padre doveva avere non c’era, di conseguenza ho chiesto l’esame del DNA, mi sono rivolta ad uno studio legale e mi è stato negato. Hanno fatto semplicemente una relazione dove dicevano che tutto quello che io avevo spiegato è vero e che quindi si scusavano.
Io ho chiesto due mediazioni, da Pasquetta ad oggi è passato un po’ di tempo e queste mediazioni non sono avvenute di conseguenza entriamo in causa.
Tutto questo io lo faccio semplicemente perché non è giusto quello che io ho subito, quello mia madre ha subito. Vorrei l’attenzione delle persone perchè sono state esumate delle salme in quel campo e a mio parere ci deve essere un’indagine per capire cosa è stato fatto di sbagliato e per verificare che le famiglie si siano portate a casa delle ossa dei propri cari, perché altrimenti è disumano
Vorrei ringraziare il mio avvocato Angela Basso che mi è stata molto vicina e di supporto in questo periodo”.