“Trattandosi di lavori di una pubblica amministrazione, sarebbe stato più opportuno attendere la conclusione delle indagini e un pieno proscioglimento dell’azienda prima di affidarle nuovi incarichi”. Questo il commento del candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra Ivan Bracco (Imperia Rinasce, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra) sull’assegnazione di un nuovo appalto, da parte del Comune di Imperia, alla Edilcantieri, l’impresa edile al centro di un’inchiesta (tuttora in corso) che ha portato meno di un anno fa agli arresti, con l’accusa di corruzione, di Vincenzo e Gaetano Speranza. La ditta, nel frattempo, è passata nelle mani del figlio di Vincenzo, Luca (tramite una donazione) e può dunque operare liberamente sul mercato senza alcuna limitazione, nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Imperia: Edilcantieri torna a lavorare per il Comune
A quale appalto si riferisce il candidato Sindaco Bracco? Come si evince dall’Albo Pretorio del Comune di Imperia, Edilcantieri si è aggiudicata la gara d’appalto indetta dal Comune di Imperia, tramite procedura negoziata, per gli interventi di miglioramento della viabilità, aumento della sicurezza per il transito veicolare e pedonale di via Antica della Giustizia, nonché per la realizzazione di un collegamento pedonale con l’adiacente pista ciclabile. Si tratta di lavori nell’ambito del più ampio progetto di realizzazione della pista ciclabile.
Nel dettaglio, all’appalto indetto dal Comune di Imperia hanno risposto due ditte, la Edilcantieri Unipersonale e la Aicardi Unipersonale. L’offerta migliore, all’apertura, è risultata essere quella della Edilcantieri, con un ribasso dell’8% (il ribasso della Aicardi è risultato pari al 5.65%).
La Edilcantieri, fino al momento degli arresti di Vincenzo e Gaetano Sperenza, era una delle ditte di fiducia dell’amministrazione Scajola, tanto da aver ottenuto dal Comune 22 affidamenti in 4 anni.
Elezioni: lavori pubblici, interviene Imperia Rinasce
Nella nota stampa Bracco fa riferimento anche all’affidamento dell’appalto per la realizzazione della nuova rotonda di Viale Matteotti, oggetto di un nostro approfondimento giornalistico.
“Quella cattiva consigliera chiamata fretta…La gatta frettolosa fece i figli ciechi, non si dice forse così? Ed è vero perché spesso la fretta non permette di scegliere, ricontrollare, verificare con ponderazione ed ecco che l’errore ci scappa. Ecco ad esempio che un sottopasso venga studiato male e si blocchi la viabilità di un’intera città.
Errori che possono capitare quando si lavora con la fretta; disattenzioni come quelle emerse nell’attribuzione alla New Golden Sas degli appalti per la realizzazione della rotonda di via Matteotti. O come la nomina della Edilcantieri Costruzioni alla quale sono stati affidati i lavori per il miglioramento della viabilità nella zona limitrofa a via Antica della Giustizia.
La ditta, sicuramente seria e affidabile, è ancora oggetto di indagini su fatti di corruzione che coinvolgono la pubblica amministrazione. Forse, trattandosi anche in questo caso di lavori di una pubblica amministrazione, sarebbe stato più opportuno attendere la conclusione delle indagini e un pieno proscioglimento dell’azienda prima di affidarle nuovi incarichi.
Ma non c’è da stupirsi che, con il traffico cittadino impazzito, l’attuale amministrazione voglia sbrigarsi a nominare una ditta per ultimare i lavori. Le pressioni, però, quando sono eccessive possono portare a delle sbavature amministrative, a delle incongruenze, con il rischio che tali sbavature possano passare dai documenti alla qualità dei lavori.
Ma è proprio necessario assegnare, ultimare, mettere la firma su tutte le opere in essere o realizzabili in città entro il 15 maggio? Forse certe opere possono essere gestite con la calma e la tranquillità che meritano e non importa se a concludere i lavori non sarà la stessa mano che li ha iniziati perché la cosa importante, ci preme sottolinearlo, è il bene della città e che i lavori vengano eseguiti a regola d’arte nel modo migliore possibile.
Senza errori amministrativi che rendano poi gli atti impugnabili o disattenzioni tecniche che vadano a incidere sulla qualità degli interventi stessi. Insieme possiamo, per il bene della città”.