Il comitato di Sanremo di Fare per Fermare il Declino si è espresso sull’aumento delle accise sui carburanti: “L’assessore regionale Pippo Rossetti ha dichiarato che l’aumento delle accise regionali sui carburanti di 2,50 centesimi al litro, inizialmente prevista per far fronte all’alluvione del 2011, resterà in vigore anche per il prossimo anno.
Gli stati emergenziali provvisorii diventano definitivi quando si ritiene che il “popolo bue” si sia ormai assuefatto ad una certa tassa. Insomma i politici continuano a violare i diritti dei contribuenti estendendo sine die tasse di scopo (nate con una durata limitata nel tempo). Sul costo di un litro di benzina, secondo il Ministero dello Sviluppo Economico, più del 60% è costituito da tasse, molte di scopo, come quelle per finanziare spese militari: guerra in Abissinia (1935), missioni in Bosnia e Libano (1996), intervento in Libia (2011), e inadeguatezze strutturali – terremoti – Belice (1968), Friuli (1976), Irpinia (1980), e così via.
Ogni occasione è buona per non affrontare alla radice i problemi ma attingere ai portafogli dei cittadini: le “tasse di scopo” dovrebbero finire, quando lo scopo è concluso, se restano in vigore significa che gli amministratori, in linea di principio, sono incapaci a concludere lo scopo. Domanda pubblica : davvero le entrate provenienti dalle accise addizionali sono state usate esclusivamente e in modo efficiente per aiutare le persone e le imprese colpite dall’alluvione ? Ci chiediamo se i gruppi consiliari regionali non potevano rinunciare agli immorali finanziamenti previsti da una legge-rapina, dirottando così tali risorse a detto scopo ?
Fare per Fermare il Declino – Liguria porta avanti da Luglio la “campagna per dire basta agli sprechi di Stato, basta alle tasse per pagarli, con l’obiettivo di rendere lo Stato più efficiente, riducendo le spese inutili e gli sprechi, al fine che le tasse, frutto del lavoro e del risparmio dei cittadini, che lo Stato chiede, siano ridotte per liberare risorse che creino occupazione e sviluppo, e vengano usate meglio, in servizi efficienti per la collettività, non in prebende e privilegi”.