Il nostro giornale ha visionato i documenti relativi al ripascimento delle spiagge di Borgo Prino. Alla luce di quanto indicato nel capitolato di appalto (valore 1.957.000,00 euro + IVA), lascia quantomeno perplessi l’utilizzo, per il ripascimento, di ghiaia di colore grigio scuro. Al Capitolo 6, infatti, alla voce “Ripascimenti – Materiale di Cava” si legge che “il materiale dovrà […] dal punto di vista cromatico essere simile al materiale presente in sito per mantenere la continuità con le spiagge esistenti“. Spiagge esistenti che, sino ad oggi, nell’area di Borgo Prino, hanno sempre avuto la tradizionale sabbia color marrone chiaro. E’ rispettato, dunque, il capitolato? Chiediamo chiarimenti, considerate anche le stringenti prescrizioni sull’uso dei materiali (vedi sotto) al Comune di Imperia, cui lo stesso capitolato demanda l’incarico di verificarne il rispetto, da parte del privato aggiudicatario dell’appalto (l’impresa Cospef), tramite il Rup e la direzione lavori.
Imperia: ripascimento Borgo Prino, ecco i documenti
Il progetto
Il progetto, si legge le capitolato “prevede il versamento di Ghiaia con D50 = 1 mm oltre alla rivisitazione delle scogliere esistenti al fine di rinaturalizzare il più possibile il tratto di costa […] prevede interventi di ripascimento del litorale di Borgo Prino, in modo da ampliare la spiaggia di circa 15 metri, portando così la spiaggia a circa 20 metri di lunghezza nei punti più sensibili (10 metri in più rispetto lo stato attuale). L’intento è quello di avere una distanza maggiore tra battigia e l’argine della passeggiata a mare, così da ridurre la possibilità di violenti impatti con il costruito. Inoltre l’allungamento della spiaggia porta con sè benefici a livello sia ambientale che turistico, in quanto fornirebbe maggiore spazio nei periodi di stagione estiva per i bagnanti e le strutture balneari. Il materiale utilizzato nella realizzazione del ripascimento sarà materiale proveniente da cave per il quale, prima dell’utilizzo, verrà fatta apposita richiesta di autorizzazione ad ARPAL”.
“La proposta progettuale dell’opera – si legge ancora – dovrà avere un impatto minimo sul sistema naturalistico”.
I materiali da utilizzare
Per quanto riguarda i materiali da utilizzare per il ripascimento, il capitolato d’appalto fissa delle prescrizioni stringenti.
Acqua
L’acqua occorrente per lo spegnimento della calce, per la formazione dei calcestruzzi e delle malte, per le
murature in genere deve essere dolce e priva di sostanze aggressive.
In casi particolari la Direzione dei Lavori potrà autorizzare per iscritto, previo accertamento con opportune
analisi, l’impiego di acqua di mare nell’impasto dei conglomerati cementizi non armati, purché l’acqua sia scevra da impurità e materiali in sospensione e purché il grado di salinità non sia superiore al 40‰.
Sabbie
Le sabbie dovranno essere assolutamente prive di terra, materie organiche o altre materie nocive, essere di tipo siliceo (o in subordine quarzoso, granitico o calcareo), avere grana omogenea, e provenire da rocce con elevata resistenza alla compressione. Sottoposta alla prova di decantazione in acqua, la perdita in peso della sabbia non dovrà superare il 2%. Le sabbie che contenessero cloruri e/o materie terrose, argillose, limacciose, pulverulente, friabili, eterogenee, ecc. saranno rifiutate dalla Direzione dei Lavori.
La qualità delle sabbie e la quantità di materie organiche in esse contenute verranno controllate, per l’accettazione. La Direzione dei Lavori si riserva la facoltà di sottoporre la sabbia ad una o più prove per la ricerca delle impurità limose, argillose e dei cloruri che fossero in essa contenute. La sabbia utilizzata per le murature, per gli intonaci, le stuccature, le murature a faccia vista e per i conglomerati cementizi dovrà essere conforme a quanto previsto dal D.M. 17 gennaio 2018 e dalle relative norme vigenti.
La granulometria dovrà essere adeguata alla destinazione del getto ed alle condizioni di posa in opera. È assolutamente vietato l’uso di sabbia marina.
La sabbia da impiegare per costruzioni stradali dovrà rispondere alle prescrizioni di cui al fascicolo 4/1953,
edito dal CNR – Commissione studi dei materiali stradali – “Norme per l’accettazione dei pietrischi, dei
pietrischetti, delle graniglie, delle sabbie e degli additivi per costruzioni stradali” e successivi aggiornamenti.
Calci
Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione delle norme tecniche vigenti; le calci idrauliche dovranno altresì corrispondere alle prescrizioni contenute nella legge 595/65 (Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici), ai requisiti di accettazione contenuti nelle norme tecniche vigenti, nonché alle norme UNI EN 459-1 e 459-2.
Cementi e agglomerati cementizi
Devono impiegarsi esclusivamente i cementi previsti dalle disposizioni vigenti in materia (legge 26 maggio 1995 n. 595 e norme armonizzate della serie EN 197), dotati di attestato di conformità ai sensi delle norme UNI EN 197-1 e UNI EN 197-2.
A norma di quanto previsto dal Decreto 12 luglio 1999, n. 314 (Regolamento recante norme per il rilascio
dell’attestato di conformità per i cementi), i cementi di cui all’art. 1 lettera A) della legge 595/65 (e cioè cementi
normali e ad alta resistenza portland, pozzolanico e d’altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato
cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all’art. 6 della legge 595/65 e all’art. 59 del D.P.R. 380/2001 e s.m.i. Per i cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.
I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati
dall’umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell’impiego.
Pozzolane
Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o di parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dalle norme tecniche
vigenti.
Gesso
Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben riparati dall’umidità e da agenti degradanti. Per l’accettazione valgono i criteri generali dell’articolo “Norme Generali – Accettazione Qualità ed Impiego dei Materiali” e le condizioni di accettazione stabilite dalle norme vigenti.
Cemento
Il cemento da impiegare deve essere pozzolanico o di altoforno (o in generale solfato- resistente) nei tipi
normale (R 325) e ad alta resistenza (R 425). Il cemento deve essere sempre di recente preparazione e fornito in sacchetti bene asciutti, o sfuso per essere conservato in silos. Per tutto quanto si riferisce ai cementi, si prescrive l’osservanza delle norme vigenti.
Pozzolana
La pozzolana deve essere ricavata da strati mondi da cappellaccio ed esente da sostanze eterogenee, da
parti inerti e a granulometria grossolana; qualunque sia la sua provenienza, deve rispondere a tutti i requisiti prescritti dalle norme vigenti.
Massi naturali
I massi per scogliera devono rispondere ai requisiti essenziali di compattezza, omogeneità, durabilità; essere esenti da giunti, fratture e piani di sfaldamento, e risultare inoltre inalterabili all’acqua di mare e al gelo. Le prove di resistenza del materiale alla compressione, all’abrasione, alla salsedine marina e alla gelività, che la Direzione dei Lavori riterrà di disporre, saranno effettuate a carico dell’impresa seguendo le norme in vigore.
Pietre da taglio
Le pietre da taglio di ogni genere per coronamenti, rivestimenti di qualunque tipo devono provenire dalle
migliori cave e soddisfare alle condizioni di forma e dimensioni prescritte.
Le pietre devono essere sempre tratte dai banchi più compatti, essere di grana omogenea, prive di scaglie
e brecce, di vene, macchie, caranfole, spaccature, nodi, pomice ed altri difetti e corrispondere alle norme
vigenti.
Misto di cava (o tout-venant)
Nei nuclei di scogliere, rinfianchi, riempimenti e simili il misto di cava deve essere di dimensioni comprese tra 0,02 cm e 50 cm, non solubile, privo di frazioni limose o argillose e di sostanze organiche.
Legname
Il legname deve essere sempre bene stagionato ed asciutto, a fibra diritta, sana, senza nodi, fenditure, tarli ed esente da qualunque altro difetto che, dalla Direzione dei Lavori, fosse giudicato incompatibile con la regolare esecuzione dei lavori. Il legname deve soddisfare alle condizioni delle vigenti norme UNI sulle prove di accettazione.