24 Dicembre 2024 04:00

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Inchiesta tangenti: “E’ tutto a posto, si mangia”. Ecco gli accordi segreti sugli appalti di Aurigo

In breve: A destare sospetti, negli inquirenti, le conversazioni di Vincenzo Speranza (Edilcantieri) inerenti lavori per 300 mila euro ad Aurigo, in procinto di essere appaltati. "Sono 300 mila euro, la voglio prendere quella lì, Aurigo è dietro l'angolo".

E’ notizia di pochi giorni fa che la Procura della Repubblica di Imperia ha notificato gli avvisi di chiusura delle indagini relative alle presunte mazzette che la Edilcantieri dei fratelli Speranza avrebbe pagato per ottenere appalti per lavori pubblici.

Dieci gli indagati, coinvolti in due indagini diverse. La prima riguarda due appalti, ad Aurigo, la seconda un appalto del Comune di Imperia. In questo primo approfondimento trattiamo gli appalti di Aurigo, successivamente dedicheremo un approfondimento a Imperia.

Gli appalti di Aurigo. Ecco le accuse.

Gli indagati nell’inchiesta sugli appalti di Aurigo sono, oltre a Lugino Dellerba, Gaetano e Vincenzo Speranza, Giovanni Manfredi, imprenditore di Pieve di Teco, amministratore unico della società Manfredi Sebastiano Srl, Pier Carlo Gandolfo ex vicesindaco di Aurigo, Responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Aurigo e tecnico presso l’Ufficio Strade della Provincia di Imperia, Agostino Gandolino, geometra libero professionista, Roberto Barla, funzionario provinciale, tecnico presso l’Ufficio Strade, e gli imprenditori Maurizio Barla, di Cesio, titolare dell’impresa individuale Barla Maurizio, e Piero Aicardi, di Chiusavecchia, amministratore unico della società Aicardi Srl Unipersonale. Le accuse sono, a vario titolo, di turbativa d’asta, rivelazione segreti d’ufficio, falso e corruzione.

Le accuse

L’inchiesta per corruzione che ha portato agli arresti di Vincenzo e Gaetano Speranza, rispettivamente titolare e collaboratore della Edilcantieri, e di Luigino Dellerba, ex Sindaco di Aurigo e ex consigliere della Provincia, prende il via, con le prime intercettazioni telefoniche, nel novembre del 2021.

A destare sospetti, negli inquirenti, le conversazioni inerenti lavori per 300 mila euro ad Aurigo, in procinto di essere appaltati. “Sono 300 mila euro, la voglio prendere quella lì, Aurigo è dietro l’angolo” confessa Vincenzo Speranza al figlio al telefono poco aver parlato con il fratello Gaetano che aveva da poco incontrato Luigino Dellerba. I lavori in questione sono quelli di messa in sicurezza di una porzione di territorio a rischio idrogeologico nell’area compresa tra il Rio Banco-Rio Funtanetta e via Piave. Il Comune di Aurigo contemporaneamente indice una seconda gara, da 276 mila euro, per i lavori di ripristino dissesto idreogeologico e messa in sicurezza della strada comunale GauscissciaSambighei in località CasoniGuardiabella.

Aurigo: ecco gli accordi per aggiudicarsi gli appalti

Gli incontri tra Dellerba e Gaetano Speranza sono datati 25 e 29 novembre, successivi al 23 novembre, giorno in cui il Comune di Aurigo ha notificato gli inviti a cinque ditte per partecipare alla gara ( Aicardi Srl Unipersonale, Barla Maurizio, Edilcantieri, Impresa Edile di Mainetto Bartolomeo e Mainetto Orazio & C srl, Manfredi Sebastiano Srl), ma antecedenti al 3 dicembre, giorno in cui sono state presentate le offerte.

Secondo quanto contestato dalla Procura e documentato dalle intercettazioni telefoniche, dal 29 dicembre al 2 dicembre Vincenzo Speranza, dopo aver ricevuto dal fratello Gaetano, a seguito degli incontri con Dellerba, i nomi delle ditte invitate alla gara, si sarebbe messo in contatto con tutti gli imprenditori per poter presentare l’offerta migliore e aggiudicarsi una delle due gare indette dal Comune di Aurigo, quella di Rio Funtanetta. Non solo, Speranza si sarebbe anche accordato con Maurizio Barla (tramite il fratello, Roberto, che lavora in Provincia nel settore strade) per presentare un’offerta lievemente inferiore per la seconda gara, quella di Guardiabella, consentendogli così di aggiudicarsela.

In una telefonata del 30 novembre, Gaetano Speranza chiede al fratello, che ha appena incontrato fuori dalla Provincia Roberto Barla:sei andato a parlare [..] Avete organizzato tutto?” e Vincenzo, dopo essersi lamentato del fatto che i nomi delle ditte erano scritti male (“ma sono risalito su tutto”), risponde “è tutto a posto, si mangia”.

Successivamente, come si evince dai documenti dell’inchiesta, Vincenzo Speranza incontra Aicardi e Manfredi. Proprio in relazione all’incontro con Manfredi, a Pieve di Teco, Speranza contatta un suo collaboratore alla Edilcantieri, invitandolo a tenere in considerazione, per il futuro, proprio Manfredi per la fornitura di pali nei cantieri. “Abbiamo fatto un bel discorso” dice al telefono Speranza.

Il giorno successivo, 3 dicembre, vengono aperte le buste ad Aurigo. Per la gara di Rio Funtanetta partecipano solo due ditte, la Edilcantieri e la Manfredi Sebastiano Srl. L’offerta migliore è quella della Edilcantieri.

Gaetano Speranza chiama il fratello Vincenzo per comunicargli l’aggiudicazione. “Aurigo è nostra!”, aggiungendo “me lo ha detto lui”. Sono le 11.27, 19 minuti prima della chiusura dell’esame delle offerte in Comune ad Aurigo. Lui, secondo gli inquirenti è Luigino Dellerba. Un’ulteriore conferma, come documentato dalle carte dell’inchiesta, arriva il 16 dicembre, quando Gaetano, in una telefonata a Vincenzo, afferma: “Quel giorno appena abbiamo preso i lavori sono stato il primo ad essere avvertito perché mi ha mandato il pollice, mi ha mandato, subito me l’ha mandato”.

La seconda gara, quella di Guardiabella, se la aggiudica l’impresa Barla Maurizio, con un’offerta di poco inferiore a quella della Edilcantieri.

Il responsabile unico per entrambe le gare è il vicesindaco Pier Carlo Gandolfo, affiancato dal Geometra Agostino Gandolino. Secondo l’accusa entrambi avrebbero attestato falsamente l’avvenuto sorteggio delle imprese Aicardi, Barla e Edilcantieri per entrambe le procedure negoziate, con lo stesso ordine di estrazione. Gandolino, inoltre, avrebbe inserito, su richiesta di Dellerba, la Edilcantieri tra le imprese da invitare alle gare.

Il 21 marzo, poco dopo le 9, in una telefonata registrata tra i fratelli Sperenza, Vincenzo chiede al fratello Gaetano: “quanto gli dai allora a Luigino? Due”.

Più tardi, intorno alle 11, i Carabinieri si appostano di fronte alla Provincia per immortalare, anche con immagini fotografiche, l’incontro tra Luigino Dellerba e Gaetano Speranza.

Speranza arriva in Provincia a bordo di una Fiat Panda della ditta Edilcantieri e parcheggia in doppia fila. Scende dall’auto e prende un’agenda color rosso prima di dirigersi verso Luigino Dellerba che lo sta aspettando. Arrivato davanti all’allora consigliere provinciale Speranza estrae dall’agenda una busta di colore bianco e la consegna a Dellerba che se la infila in una tasca interna della giacca, allontanadosi rapidamente. La conversazione tra Speranza e Dellerba viene registrata dagli inquirenti. L’imprenditore mentre consegna la busta al politico afferma “per quanto riguarda Aurigo ti do queste”.

Poco dopo, intorno alle 11.45, Vincenzo Speranza racconta al fratello Gaetano, nella sede della Edilcantieri, l’incontro con Dellerba. Luigino è venuto, se l’è preso. L’altra volta è diventato rosso, stavolta assolutamente no, è bello contento, m’ha detto ‘ci vediamo presto che facciamo tanti lavori assieme’”.

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