Nelle carte dell’inchiesta per corruzione emergono anche i rapporti stretti tra Vincenzo Speranza, titolare della Edilcantieri, e il Comune di Imperia. In particolare, in alcune intercettazioni, emerge la volontà, a detta dell’imprenditore, del Sindaco Claudio Scajola di affidargli l’appalto per la realizzazione della bretella di Caramagna (gli inquirenti ipotizzano che sia un favore di Dellerba ai fratelli Speranza per l’assunzione della nipote presso la casa di riposo di Borgomaro).
A indagine chiusa, va detto, non risulta che la Procura abbia ritenuto di elevare alcuna formale contestazione per la vicenda in oggetto.
Imperia: nelle carte dell’inchiesta i rapporti tra Vincenzo Speranza e il Comune di Imperia
Siamo nel gennaio del 2022. Il 13 gennaio Vincenzo Speranza fa una visita in Comune a Imperia. In una conversazione al telefono con il fratello, l’imprenditore rivela. “Mi ha preso il dirigente, il dirigente di Imperia (Marco Marvaldi, ndr) […] che mi ha detto […] guarda che la strada, sai quella strada di Caramagna? […] m’ha detto prenditi cinque ditte che adesso arrivano un milione e mezzo e ha detto il Sindaco (Scajola, ndr) che la devi fare tu […] fiumi di denari”.
Sempre il 13 gennaio Vincenzo Speranza telefona al figlio Luca. In auto con l’imprenditore c’è un dipendente della Edilcantieri, che era presente durante la visita in Comune.
“Sono entrato in Comune, che non fanno entrare nessuno, c’è [….] qua che sente, siamo andati agli uffici pubblici, all’ufficio di là, tutti ‘bravo’, tutti, un contorno di belle parole, il direttore dei lavori lo fa il dirigente (Marco Marvaldi, ndr) su a Aurigo (appalto finito nel mirino degli inquirenti, ndr), il dirigente ce lo fa, hai capito? Le ringhiere che prendiamo di là, le mettiamo là nella strada, perché […], digli chi finisce la strada”.
Dipendente: “La finiamo noi”.
Speranza: “Ci tengono che la finiamo noi la strada”.
Dipendente: “Il Sindaco dice che ci tiene che la finiamo noi”.
Quando il figlio di Vincenzo, Luca, esprime qualche dubbio sul fatto che Marvaldi sia anche il direttore dei lavori ad Aurigo, il padre risponde: “è il dirigente di Imperia, ma io lo vengo a prendere e striscia come un cane”.
Vincenzo Speranza racconta ancora al figlio i suoi rapporti con il Comune: “tutti che dicono ‘Ciao Vincenzo’, hai capito, no? Ti dico solo questo, quando tu tante volte mi dici ‘ma tu dici sempre di si’, dico si perché poi c’ho gente che quando vado si mettono tutti ai miei piedi eh! […] Io dico sempre si, ma perché? Perché dove vado non perdo tempo, perché con […] siamo usciti alle 11.20, dall’ufficio alle 11.10, e alle 12.45 eravamo solo noi dentro e Ivo De Michelis, le gente più importante di Imperia”.
Speranza manifesta anche la volontà di eseguire lavori privati (bonus 110) a dipendenti del settore Urbanistica e Lavori pubblici del Comune di Imperia, perché “se uno non fa così nella vita, andavi là e ci stavi tre giorni a romperti i coglioni, tre giorni […]”.
Il milione e 300 mila euro arriverà poche settimane dopo, il 16 febbraio, così come annunciato dal Comune di Imperia in un comunicato stampa. I fratelli Speranza vengono arrestati il 30 maggio, quando il Comune non ha ancora indetto la gara d’appalto per la bretella di Caramagna.