14 Novembre 2024 02:12

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14 Novembre 2024 02:12

Inchiesta tangenti: Luigino Dellerba, l’indennità da Sindaco e le “priorità” del Comune di Aurigo

In breve: Nelle carte dell'inchiesta per corruzione figurano intercettazioni che gli inquirenti ritengono rilevanti in quanto dimostrerebbero “la prepotenza e l'arroganza” dell'ex Sindaco di Aurigo, oltre alla “spudorata convinzione di disporre della cosa pubblica a proprio piacimento”.

Nelle carte dell’inchiesta per corruzione che ha portato all’arresto di Luigino Dellerba figurano anche intercettazioni che gli inquirenti ritengono rilevanti (non penalmente) in quanto dimostrerebbero “la prepotenza e l’arroganza” dell’ex Sindaco di Aurigo, oltre alla “spudorata convinzione di disporre della cosa pubblica a proprio piacimento”. La telefonate sono tre, due con una dipendente comunale del Comune di Aurigo, una con un residente di Aurigo.

Inchiesta tangenti: Dellerba, l’indennità da Sindaco e le priorità in Comune

Prima telefonata

In una prima telefonata la dipendente riferisce a Dellerba che ci sono difficoltà nel pagargli l’indennità da Sindaco in quanto riveste anche l’incarico di consigliere provinciale. La legge di bilancio, spiega la dipendente, prevede che a beneficiarne siano i Sindaci che prestano opera d’intelletto a uso esclusivo dei Comuni. Dellerba le risponde che intende avere “l’indennità piena” e che non ha intenzione di discutere. “Deve mettere i soldi che la legge prevede che debbano essere messi, quando non ce ne sono più, comunicherai che non ce ne sono e interverrà qualcun altro”.

La dipendente risponde che “la norma recità così ‘ad uso esclusivo del Comune’ […] impiega il tempo ad uso esclusivo del Comune e Dellerba non la prende bene. “Stai scherzando o parli seriamente?”. La conversazione si inasprisce ulteriormente quando la dipendente comunica a Dellerba che “sono usciti i trasferimenti statali e non ci hanno dato niente di più dell’anno scorso per le indennità”.

“Non mi interessa, cazzo me ne frega a me – risponde Dellerba – la legge prevede che io debba avere in posizione di pensionato la indennità, quindi io prendo l’indennità […] tu la devi chiedere perché la norma dice che la indennità si chiede, perché se c’è un Sindaco che è in una posizione che non la può prendere, per motivi vari, non li so, non mi interessa, a me interessa la mia posizione che li deve prendere, li può prendere e quindi li prendo, perché io non devo salvare l’Italia, l’Italia la salvano quelli che sono a Roma […] L’Italia la salvano, se vogliono, i 952 che sono a Roma a 16 mila euro al mese o quelli che sono in Regione a 9 mila per i consiglieri, poi si sale per assessori e presidente, se loro non si preoccupano di salvarla, secondo te mi preoccupo io? Domanda!”.

Quando la dipendente esprime ancora dubbi sulla possibilità di chiedere l’indennità “ma a chi li chiedo […] sul sito del Ministero non l’ho visto che c’è […]”. Dellerba perde le staffe, rispondendo che prenderà l’indennità in qualunque caso, anche a costo di lasciare scoperti i capitoli di bilancio del Comune. “Oooo, nel caso in cui poi, anche a fronte della richiesta, il Ministero non te li invia, a me non me ne frega una bella sega...non di quelle mentali, di quelle proprio, perché io l’indennità la prendo, rimane scoperto il capitolo A-B-C, pazienza, ma io l’indennità la prendo…l’hai capita questa?”.

Seconda telefonata

Dellerba, nelle vesti di Sindaco di Aurigo, contatta la dipendente al cellulare perché quest’ultima è occupata al telefono fisso del Comune con un cittadino che chiede alcune informazioni su un certificato urbanistico.

Io vorrei sapere chi è questo qua che ha la priorità rispetto a me, vorrei sapere chi è che ha la priorità su di me tuona Dellerba. La dipendente, però, non lo ascolta e continua a parlare con il cittadino ancora per alcuni secondi prima di concludere la conversazione al telefono fisso e rispondere al Sindaco.

Dellerba non la prende affatto bene. “Se io ti chiamo e tu mi chiudi il telefono in faccia, fammelo ancora una volta che vedrai che mi incazzo, allora mi vedi incazzato, ti ho detto che posi il telefono, questo era un cagacazzi di certificato, che cazzo me ne fotte a me, ha la priorità su di me questo qui? Dimmi se ha la priorità”.

Alle rimostranze della dipendente, Dellerba la invita a staccare il telefono fisso quando lui è in Comune (“ti ho già detto di staccare il telefono quando io sono in Comune, gli uffici sono chiusi”) e si altera nuovamente. “Dimmi se io mi devo far posare il telefono perché un cagacazzo, una merda telefona per un certificato urbanistico, ma che cazzo me ne fotte a me del certificato urbanistico, dimmi cosa cazzo te ne fotte anche a te del certificato, dimmi cosa te ne frega”.

Alla risposta della dipendente (“è un servizio che dobbiamo…”) Dellerba replica “il servizio lo diamo quando vogliamo noi e quando possiamo, ci sono le priorità e quella non è una priorità, quella non è una priorità, hanno la mail del Comune e scrivono”.

Terza Telefonata

Dellerba, nelle vesti di Sindaco, è al telefono con un residente. L’uomo, visto che ad Aurigo sono in corso di realizzazione alcuni lavori di asfaltatura da parte del Comune, chiede a Dellerba se sia possibile asfaltare anche 15 metri di strada privata.

“Secondo me è un lavoro da fare” dice l’uomo a Dellerba che, dopo una breve conversazione, nel corso della quale i due si danno appuntamento all’oratorio per per le preghiere, risponde non c’è mica nessun problema, mi dici quanti metri sono e io chiamo Mauro Aicardi e ce la vediamo e punto finisce li […] fai una cosa prendi una misura, non stare ad andare troppo in là che sennò mi costa dei soldi che poi non ho […] se posso te ne faccio 100 metri, ma devo fare i conti con la cassa, semmai facciamo un pezzo adesso e un pezzo la prossima volta”.

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