29 Dicembre 2024 00:23

29 Dicembre 2024 00:23

Elezioni: inchiesta tangenti Imperia, candidato sindaco Zarbano replica a vicesindaco Fossati. ”richiesta di archiviazione non è la fase conclusiva del procedimento”

In breve: Interviene così il Candidato Sindaco Luciano Zarbano della Lista Imperia Senza Padroni, in risposta alle dichiarazioni di Giuseppe Fossati.

“Quale dei Tre? L‘avv. Giuseppe Fossati, il Vicesindaco o il Candidato Consigliere? Non ho ancora ben chiaro quale sia la figura che abbia risposto alla mia breve intervista inerente alle presunte tangenti a Imperia” – Interviene così il Candidato Sindaco Luciano Zarbano della Lista Imperia Senza Padroni, in risposta alle dichiarazioni di Giuseppe Fossati.

Tangenti Imperia: candidato sindaco Zarbano replica a Giuseppe Fossati

“Al di là di ciò ritengo doveroso fare alcune precisazioni non prima di aver capito quali saranno i passaggi successivi nella vicenda delle presunte Tangenti ad Imperia, dettagliatamente riportate dagli organi di informazione negli ultimi giorni.

Innanzitutto una richiesta di archiviazione non è la fase conclusiva del procedimento penale, né l’accertamento definitivo di estraneità nel procedimento penale stesso: infatti il Giudice potrebbe non accoglierla. In questo caso lo stesso Giudice ha due possibilità: disporre una imputazione coatta oppure disporre un supplemento di indagini, mentre gli altri indagati hanno la facoltà di farsi interrogare entro 20 giorni dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini e, a seguito di questo interrogatorio…si potrebbe aprire un nuovo capitolo della vicenda giudiziaria, con il possibile coinvolgimento di altri soggetti che in un primo tempo sembravano estranei.

In merito alla Costituzione di Parte Civile da me invocata, la ritengo necessaria perché a coloro che verrà inflitta una condanna avranno creato, contemporaneamente, un danno all’immagine dell’amministrazione di appartenenza e dell’intera Comunità Imperiese. Ne consegue che un buon amministratore ha l’obbligo morale di intentare una causa risarcitoria nei confronti di costoro con l’aggiunta della Provvisionale, cioè che già dalla condanna di primo grado, gli imputati saranno costretti a risarcire le parti che si erano costituite.

In merito alla denuncia/querela da me sollecitata – continua Zarbano, essa trova fondamento nel fatto che il Sindaco era stato chiamato in causa dagli indagati nella sua veste istituzionale e non in quella di privato cittadino. Pertanto la sua carica lo obbliga a pretendere la punizione di costoro che hanno infangato l’onorabilità di colui che rappresenta l’intera Comunità e che deve essere sempre al di sopra di ogni sospetto. La presentazione di questo atto giudiziario a tutela dell’onorabilità della carica di sindaco con riverberi sull’intera collettività, metterebbe in luce un’alta considerazione del concetto di legalità che una carica istituzionale e amministrativa dovrebbe avere, divenendo, tra l’altro, anche da esempio per tutta la Città.

Colgo l’occasione per chiedere che vengano adottati dei provvedimenti disciplinari cautelari nei confronti degli indagati (ovviamente dipendenti della P.A.) a tutela sia del buon andamento della Pubblica Amministrazione, sia dei cittadini.

Quello che dice il sindaco agli organi di informazione “Queste cose succedono da Agrigento ad Aosta e succedono anche nella mia città, questa mattina colgo che il mio comportamento è stato limpido” appare riduttivo ed egoistico, infatti egli non solo non assume nessuna posizione, ma incentra il suo commento alla sola posizione personale. Tutto ciò trasmette l’immagine di uno spettatore passivo, invece di un amministratore dinamico che ha a cuore anche il buon nome di questa città oltre che la corretta funzionalità della macchina amministrativa. Ho l’impressione che abbia perso l’occasione di mostrarsi come il paladino del principio di legalità e di etica.

Vorrei rivolgere una domanda al Candidato Sindaco: ma se dovesse risultare indagato prima delle elezioni, cosa farebbe?”

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