“Conoscevo Speranza da tempo ma, a differenza di altri non ho compiuto alcun illecito anzi, ho sempre agito in maniera lineare come è nel mio modo di fare sia negli incarichi pubblici che rivesto e ho rivestito sia nella mia attività professionale come nel privato. Questo perché l’unica cosa che mi preme è la stima e la fiducia di quanti mi conoscono”. Così, in una nota inviata al nostro giornale, Domenico Abbo, consigliere provinciale, ex Presidente della Provincia, interviene in merito alle intercettazioni pubblicate dal nostro giornale e inerenti l’inchiesta sul presunto giro di tangenti che ha portato agli arresti di Vincenzo e Gaetano Speranza, della Edilcantieri, e di Luigino Dellerba, Sindaco di Aurigo e consigliere provinciale.
In particolare gli inquirenti riportano quanto riferito da Gaetano Speranza a un dipendente della Edilcantieri dopo un incontro con Abbo. L’ex Sindaco di Lucinasco gli avrebbe preannunciato un appalto da 400 mila euro e di portarsi cinque ditte con cui mettersi d’accordo per l’aggiudicazione. Una versione dei fatti che Abbo respinge.
Imperia: inchiesta Tangenti, parla Domenico Abbo
“Ho conosciuto Gaetano Speranza per ragioni professionali anni or sono – scrive Abbo – Mi ha chiesto come altri imprenditori di poter lavorare per il Comune e come a altri imprenditori ho risposto di darmi i dati per l’inserimento fra i fornitori e che quando ci sarebbero state gare valutavo se invitarlo.
Con il Comune di Lucinasco non ha mai avuto affidamenti diretti ne è mai stato invitato a partecipare ad alcuna gara (e le occasioni ci sono state perché di appalti il Comune di Lucinasco nel periodo interessato ne avrà fatti almeno una decina).
Preciso anche che, all’atto degli arresti, ho informato il Consiglio comunale che Speranza mi aveva più volte richiesto di a partecipare a gare a Lucinasco.
Analogamente per quanto concerne la Provincia di Imperia: non mi sono mai occupato direttamente da Presidente di alcun appalto a differenza di altri politici demandando al settore le assegnazioni dei lavori comprese le somme urgenze che sono state numerose e di importi rilevanti (alluvione del 3 ottobre 2020).
In un quadro investigativo che ha toccato tutta una serie di soggetti (politici, imprenditori, dipendenti della Provincia di Imperia a stretto contatto del sottoscritto) sui quali avrei potuto, per la carica rivestita, esercitare persuasione o addirittura pressione emerge viceversa che non ho mai agito in tal senso, semmai il contrario, e la figura del sottoscritto non può essere assolutamente posta in relazione con i fatti oggi contestati.
Come mai che le vicende che legano gli Speranza alla Provincia si sviluppano dal dicembre 2021 in poi? Vicende a cui il sottoscritto è completamente estraneo avendo lasciato la carica di Presidente il 25 ottobre 2021.
L’affermazione degli inquirenti come da virgolettato “Traspare in maniera evidente che l’individuazione delle ditte da invitare agi appalti con la consapevolezza di quale sia quella da prescegliere è malsana consuetudine anche in altri enti locali”, se effettivamente scritta dagli inquirenti e se riferita al sottoscritto è gratuita e come tale da respingere: bastava che mi convocassero e avrei detto loro le cose che ora scrivo.
Avrei anche precisato che non è mai esistito un appalto da 400 mila euro come gli accertamenti investigativi hanno comunque accertato.
Le intercettazioni riportate nell’articolo odierno non sono relative all’incontro in cui ho preso un caffè con Speranza (non mi pare sia un fatto inopportuno prendere un caffè e avere normali relazioni con le persone) bensì riguardano il racconto di quanto avrei affermato: in particolare io il 21 febbraio avrei detto che a marzo c’è la gara…peccato che a marzo non ci fu nessuna gara!
Sorge spontaneo chiedersi: di cosa stiamo parlando?
Tutto questo per dire che le affermazioni di Speranza restano nella responsabilità di chi le ha pronunciate e per cui mi riservo, se del caso, di tutela in altre sedi.
Quanto sopra per dare atto che conoscevo Speranza da tempo ma, a differenza di altri non ho compiuto alcun illecito anzi, ho sempre agito in maniera lineare come è nel mio modo di fare sia negli incarichi pubblici che rivesto e ho rivestito sia nella mia attività professionale come nel privato. Questo perché l’unica cosa che mi preme è la stima e la fiducia di quanti mi conoscono.
All’atto della elezione a Presidente della Provincia a più di un collega sindaco che mi disse ‘ti sei preso una bella gatta da pelare‘ risposi: ‘Male non fare paura non avere‘. Mi chiedo ora quanti altri invischiati a vario titolo in questa vicenda siano in grado di rispondere con la stessa tranquillità del sottoscritto (cosa che se fosse, ma non è, ne sarei umanamente contento)”.