23 Novembre 2024 06:43

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23 Novembre 2024 06:43

Tangenti: l’inchiesta partita dal Comune di Imperia dopo le rivelazioni di due fonti confidenziali

In breve: Secondo quella che, in gergo, viene chiamata "gola profonda", sarebbe esistito, presso il Comune di Imperia, un sistema di corrutela nell'affidamento delle opere pubbliche.

L’inchiesta sul presunto giro di tangenti che ha portato agli arresti dei fratelli Vincenzo e Gaetano Speranza, della Edilcantieri, e di Luigino Dellerba, ex Sindaco di Aurigo e ex consigliere provinciale, ha preso il via nel marzo del 2021 a seguito delle rivelazioni, ai Carabinieri, in momenti diversi, di due fonti confidenziali vicino  all’amministrazione comunale di Imperia.

Secondo quella che, in gergo, viene chiamata “gola profonda”, sarebbe esistito, presso il Comune di Imperia, un sistema di corrutela nell’affidamento delle opere pubbliche, con riferimenti principali, a detta della fonti confidenziali, alcuni funzionari compiacenti, il Sindaco di Imperia Claudio Scajola e l’assessore al Commercio Gianmarco Oneglio. 

Inchiesta Tangenti: ecco come è partita l’inchiesta

Tra le imprese favorite nell’assegnazione degli appalti ci sarebbe stata anche, ma non solo, la Edilcantieri secondo quanto riferito ai Carabinieri. La Procura della Repubblica, a seguito degli accertamenti dei militari, ha così iscritto nel registro degli indagati Vincenzo e Gaetano Speranza, l’assessore Oneglio e il Sindaco Scajola (l’assessore Antonio Gagliano è stato iscritto nel registro degli indagati solo in un secondo momento).

Gli inquirenti, al termine delle indagini, hanno effettivamente contestato un presunto sistema illecito per il controllo dell’affidamento di lavori e opere pubbliche, ipotesi di reato che ha portato agli arresti di Vincenzo Speranza, Gaetano Speranza e Luigino Dellerba (la cui posizione è stata aggiunta in un secondo momento), alla sospensione dal servizio del funzionari comunale Marino Masi (Imperia) e all’iscrizione nel , registro degli indagati, a fine inchiesta, di svariati soggetti. Non hanno invece raccolto elementi ascrivibili a Claudio Scajola, Gianmarco Oneglio e Antonio Gagliano, per le cui posizioni è stata chiesta, come comunicato ufficialmente dalla Procura in una nota stampa, l’archiviazione.

Tra le operazioni sospette riferite ai Carabinieri dalle fonti confidenziali anche presunti accordi per affidare i locali dell’ex stazione ferroviaria di Oneglia al gruppo Esselunga e il tentativo di estromettere il Copi dalla gestione della cantieristica del porto turistico di Imperia. Piste che non hanno trovato conferme investigative.

 

 

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