14 Novembre 2024 02:29

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14 Novembre 2024 02:29

Elezioni: Lucio Sardi spara a zero sui bilanci di Go Imperia e Comune e sulla gestione delle partecipate. “Posti di potere occupati da persone di fiducia di Scajola”

In breve: L'intervento di Sardi tocca anche i bilanci di Go Imperia e del comune e la trasformazione dell'Isah guidato dal presidente Stefano Pugi

Duro affondo di Lucio Sardi, candidato di Alleanza Verdi Sinistra contro la gestione delle società partecipate da parte dell’amministrazione guidata da Claudio Scajola.

L’intervento di Sardi tocca anche i bilanci di Go Imperia e del comune e la trasformazione dell’Isah guidato dal presidente Stefano Pugi

Tra le novità in materia di “trasparenza” introdotte dal sindaco Scajola, c’è stata quella dell‘occupazione con persone di sua stretta fiducia di tutti i posti nei consigli di amministrazione delle società partecipate o degli enti comunali.

Il vecchio regolamento del Consiglio Comunale, curiosamente ancora pubblicato in tale versione sul sito del Comune, prevedeva che nei consigli delle società partecipate o degli enti controllati fosse obbligatorio prevedere un nominativo di indicazione della minoranza ma è stato fagocitato dagli insopprimibili appetiti del sistema di potere di Scajola.

Nella nomina del consiglio di amministrazione della Go Imperia, Scajola ha quindi provveduto a nominare tre componenti di sua assoluta fiducia (il presidente è il suo storico avvocato penalista) evitando così la fastidiosa presenza di una figura di garanzia indicata dalle opposizioni consiliari.

Ovviamente in sede di indicazione delle nomine, Scajola ha decantato tutte le professionalità e le competenze dei suoi prescelti, sui curriculum dei quali non entriamo nel merito, competenze che però non si può certo dire che non sarebbero state garantite da un nominativo indicato dalla minoranza.

L’essersi assicurato qualche posto in più di sottogoverno per persone a lui vicine avrà sicuramente garantito a Scajola qualche maggiore opportunità di consenso, ma purtroppo sembra essersi rilevato meno utile alla collettività considerando che l’ultimo bilancio approvato dalla Go Imperia ha chiuso in perdita di ben 918.450 €.

Tale pesante risultato negativo, che si registra per la prima volta nella storia della società da quando gestisce il bacino turistico, è stato peraltro mitigato grazie al fatto che si sia potuto godere della sospensione degli ammortamenti consentiti delle norme sui bilanci societari introdotte per l’emergenza Covid, perché diversamente sarebbe stato anche considerevolmente più pesante.

In merito all’andamento della gestione 2022 della Go Imperia attualmente sul sito della società, nonostante sia scaduto il termine ordinario di approvazione, non risulta alcun dato, ma il timore che si possa ripetere un risultato analogo al 2021 è fondato.

Evidentemente è stato adottato lo stesso metodo del rendiconto 2022 del Comune, per cui Scajola, forse per il timore di dare evidenza di una gestione preelettorale troppo “allegra”, ha ritenuto di non rispettare i termini di legge per l’approvazione e i cui dati verranno resi noti ai cittadini imperiesi solo dopo il voto.

Grazie al nuovo metodo di selezione messo in atto da Scajola, la trasparenza nella gestione delle società pubbliche ricorda quella delle acque del Prino dopo il ripascimento effettuato col pietrisco dall’aspetto bituminoso che ne mette a rischio la fruibilità per la stagione estiva.

Ma volendo scavare dopo aver toccato il fondo, Scajola ha dato il meglio di sé nella vicenda che ha riguardato la trasformazione e la nomina dei rappresentanti del Comune nel consiglio direttivo dell’Isah.

Come è noto sull’Isah è stata costruita una operazione di trasformazione giuridica che, facendole perdere la natura giuridica di ente pubblico, ha consegnato alla politica locale ed ai suoi referenti di fiducia una straordinaria occasione per gestire con più ampia libertà un ente di rilevante peso economico e interessante per il consenso elettorale.

La privatizzazione dell’Ente, ideata dal presidente Pugi, sostenuta e difesa da Scajola e avallata, nonostante le molte criticità emerse, dalla giunta regionale di Toti, ha determinato la riduzione dei diritti contrattuali ai lavoratori causando una catena di trasferimenti tra i dipendenti più qualificati ed esperti, con le inevitabili conseguenze negative sulla qualità del servizio agli utenti della struttura denunciate anche dalle famiglie.

Il “premio” per gli ideatori di tale operazione non è però venuto a mancare in quanto, appena completata la privatizzazione, Scajola esercitando il diritto di nomina rimasto in capo al Comune di Imperia, ha confermato Pugi, già suo candidato alle precedenti elezioni, quale presidente di Isah.

A completare il quadro dei riconoscimenti per tale operazione, il neo presidente Pugi, sfruttando la possibilità concessagli dal nuovo statuto dell’Isah a cui ha contribuito alla riscrittura, ha potuto farsi attribuire un compenso di duemila euro mensili per la carica ricoperta, compenso che nello statuto di Isah precedente alla privatizzazione era espressamente escluso proprio per garantire che tale ruolo venisse svolto con spirito volontaristico e disinteressato.

Ma l’ultimo colpo di pala verso lo sprofondo Pugi lo ha dato emulando il suo Sindaco “benefattore”, che cinque anni fa giurò che avrebbe ricoperto la carica di sindaco per un solo mandato ed oggi dimostra la sua credibilità ricandidandosi.

Nel 2018 Pugi rinunciò infatti alla nomina di consigliere comunale per dedicarsi alla “missione” di presidente dell’Isah (quale fosse tale missione col senno di poi oggi ci è più chiaro) perché ovviamente si tratta di due incarichi incompatibili, salvo oggi ripensarci essendosi ricandidato al consiglio comunale.

Il “presidente con indennità” Pugi restituisce il favore a Scajola candidandosi in una delle sue liste, senza porsi minimamente il dubbio che, per la delicatezza della funzione di un ente che assiste famiglie con disabilità, sarebbe opportuno che il suo presidente si tenesse fuori da una campagna elettorale amministrativa e non sfruttasse tale ruolo per raccogliere consensi elettorali.

Un riconoscimento però Pugi lo merita, sicuramente nel caso dovesse risultare eletto in consiglio comunale, come nel 2018 rispetterà l’impegno morale assunto di rinunciare a tale carica per potersi dedicare alla sua “missione” retribuita di presidente dell’Isah.

Come lista Alleanza Verdi Sinistra assumiamo sin d’ora l’impegno a intervenire sui regolamenti comunali per mettere fine alla stagione dei “boiardi di provincia” di Scajola e garantire che le nomine nelle società partecipate e negli enti tornino ad essere effettuate con criteri di assoluta trasparenza, competenza e con il riconoscimento del diritto a tutte le forze di minoranza di poter indicare nominativi di garanzia per tutta la città.

Cambiare si può, invitiamo i cittadini imperiesi ad esprimersi il 14 e 15 maggio.

Lucio Sardi candidato di ALLENZA VERDI E SINISTRA

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