Sempre più Paesi sono a rischio siccità estrema, Italia compresa. Lo studio di fattibilità per la realizzazione di un desalinizzatore volto a trovare una soluzione per l’approvvigionamento idrico è uno dei punti inseriti nel programma di Imperia senza padroni la Lista Civica a sostegno del Candidato Sindaco Luciano Zarbano.
“La desalinizzazione si sta diffondendo sempre di più nel mondo – dice Imperia senza padroni. Anche nella nostra Penisola sono diverse le azioni in questa direzione, in Veneto ad esempio è stato installato un dissalatore, ma la legge Salvamare frena lo sviluppo della tecnologia.
Ovviamente si tratta di un’idea da affrontare con la dovuta preparazione valutando ogni singola variabile. La tecnologia è ormai consolidata in materia, ma i costi di implementazione, i consumi energetici e la produzione di reflui di salamoia, pongono ovviamente la necessità di effettuare studi approfonditi. Serve una valutazione a 360°.
L’esempio del Veneto evidenzia come dissalare non sia solo un modo di produrre acqua dolce ma anche di salvaguardare l’emergenza indotta dal cosiddetto cuneo salino.
Il fenomeno si verifica quando l‘acqua salata del mare riesce a farsi strada nella falda acquifera dell’entroterra a causa di una ridotta portata del fiume, casistica sempre più diffusa alla luce di bacini idrici sempre più poveri a causa della siccità.
La desalinizzazione si basa su un processo di osmosi inversa grazie al quale l’acqua viene forzata attraverso membrane polimeriche che consentono alle sue molecole di passare bloccando i sali e le altre impurità inorganiche.
Attualmente sono oltre 180 i paesi in cui questa metodologia è impiegata con il Medio Oriente in prima fila, ma anche in Europa, soprattutto i paesi mediterranei stanno strizzando l’occhio a questo tipo di soluzione, la Spagna con oltre 750 impianti ne è testimone. Una Città come Barcellona, con un sistema ibrido di due potabilizzatori e due dissalatori, riesce a garantire l’acqua potabile a 5 milioni di abitanti e a oltre 8 milioni di turisti l’anno.
Le zone aride, dove i dissalatori sono più usati sono anche quelle con il maggior irraggiamento solare, quindi più adatte al fotovoltaico. L’abbinamento tra impianti di dissalazione, generazione solare, eolica, e termoelettrica consente di limitare le emissioni, ridurre i costi energetici e la loro volatilità legata ai combustibili fossili.
Quest’ultimo aspetto rappresenta una delle criticità principali da analizzare ovvero la quantità di combustibili fossili utilizzati per alimentare i desalinizzatori. Un processo energivoro dove occorre valutare i costi economici e ambientali.
Le innovazioni in materia non mancano come una tecnologia di desalizzazione a energia solare autonoma che non richiede batterie. Inoltre a fine processo la criticità maggiore riguarda lo scarto, cioè la salamoia. Acque reflue che devono essere adeguatamente diluite per non danneggiare gli ecosistemi marini e, sempre alla luce del cambiamento climatico con innalzamento della temperatura del mare, creare dead zone, aree dove possono vivere pochissimi animali marini.
In soccorso lo studio accademico per il recupero dei minerali contenuti nella salamoia può offrire un’ancora di salvataggio ma al momento il costo elevato di tale approccio ha limitato la scalabilità di questa tecnica. La tutela dell’ambiente è una priorità assoluta per Imperia senza padroni. Lo sguardo potrebbe esse rivolto in direzione Dubai dove il dissalatore è un grande contenitore trasparente, con basso impatto visivo, che viene riempito in gran parte con acqua di mare.
Intorno sono sistemati specchi che riflettono ulteriormente la luce e il calore solare sull’acqua portandola a ebollizione. Il vapore si condensa e l’acqua ottenuta, completamente dolce e pulita, viene immessa nella rete idrica.
Le pompe idriche necessarie al funzionamento dell’impianto per prelevare l’acqua funzionano a energia solare. Un sistema che praticamente non ha nessun impatto ambientale, innovativo rispetto agli attuali dissalatori che invece sono impattanti e producono un’acqua non completamente pura.
Concludendo un progetto molto complesso, ma meritevole di studio perché rivolto al bene della collettività, dell’ambiente, per la sopravvivenza L’argomento è estremamente serio e Imperia senza padroni intende affrontarlo in quest’ottica a dispetto di qualche risate di scherno da parte di chi forse non si è ancora reso conto che il futuro che si prospetta…non vedrà passare molta acqua sotto i ponti“.