Primo comizio di fine campagna elettorale questa sera, 11 maggio, in piazza Serra, a Porto Maurizio, da parte del Sindaco uscente, ricandidato, Claudio Scajola (il secondo si terrà domani, 12 maggio, in Piazza San Giovanni, a Oneglia, alle 18). Davanti a un nutrito gruppo di attivisti e simpatizzanti, l’ex Ministro ha tenuto un discorso di poco più di una ventina di minuti toccando alcuni dei temi più importanti, dalla sicurezza all’arredo urbano, dai rifiuti alle opere pubbliche. Non sono mancate frecciate gli avversari e agli organi di stampa e momenti di commozione, come quando ha ricordato il tempo sottratto alla moglie e ai figli per il suo impegno politico.
Qualche attimo di tensione per un contestatore, invitabto da Scajola a salire sul palco e poi riportato alla calma dalla Digos.
Elezioni Imperia: Claudio Scajola, il comizio in piazza Serra
“Siamo di nuovo qui. Ma siamo molti di più di 5 anni fa. Noi siamo quelli che cercano di avere buon senso e equilibrio. Siamo quelli che credono nella positività. Siamo quelli che vogliono fare le cose. Alcune vengono meglio, alcune meno. Siamo quelli che pensano che Imperia sia un posto benedetto dal Signore. Le persone che sono qui, e quelle vicine a noi, ritengono che il futuro della città vada visto con impegno e passione. Per far crescere la città, per dare lavoro. Per far tornare i nostri figli qui, da noi. Per fare e non per distruggere. Per vedere le cose con positività e non con negatività.
Siamo quelli che dicono il vero e non il falso. Non quelli che pensano che siamo tutti delinquenti, che siamo tutti sudditi. Una visione che non fa crescere, che non porta da nessuna parte. Oggi siamo qui per dire grazie a Imperia. Per dire grazie a chi ci ha seguito per cinque anni. A chi ha capito che i disagi erano dovuti ai lavori per far crescere Imperia.
Il nostro unico obiettivo deve essere quello di crescere insieme. Io credevo di essere più bravo a fare il Sindaco, ma forse mi sbagliavo. Perché ho visto due chicche che mi hanno lasciato incuriosito. Abbiamo vissuto una campagna elettorale curiosa. Sono un pò meno bravo di chi propone di riunirsi in cattedrale per decidere cosa fare. Ho anche sentito dire che dobbiamo tornare indietro, al porto di Oneglia, con il traffico commerciale. Mi sono detto ‘speriamo che i sondaggi siano veri’. Perché come cittadino sarei preoccupato.
Ci sono delle tendenze. Ieri mia suocera ha dissertato con mia figlia sulle cattiverie. Mi pare che qualcuno qui abbia preso come modello Javert, il Commissario dei Miserabili, proponendo visioni lontanissime dalle mie, che ho una visione positiva delle cose.
Ecco perché noi dobbiamo ancora andare avanti. Tante volte mi sono posto il problema di dire, ‘sono ingombrante’. Di portare il cognome di mio papà, dei miei fratelli, dei miei nipoti. Qualcuno dice che bisogna liberarsi di questo cognome. Non credo di meritarlo”.
Interviene dal pubblico un contestatore che urla ‘Non è il nome, è la persona”. Scajola lo invita a salire sul palco per illustrare “le sue proposte”. Il contestatore, che secondo l’entourage dell’ex Ministro sarebbe candidato con Luciano Zarbano, avversario di Scajola alle prossime comunali, rifiuta e viene avvicinato dalla Digos che riporta la calma.
“Noi abbiamo cattivi maestri che invitano a fare queste cose qui – riprende Scajola – Voglio dire grazie a tutti coloro che hanno lavorato insieme a me. Assessori e consiglieri comunali. Ma anche ai consiglieri di opposizione. Hanno partecipato a questo gioco democratico che è quello del voto per eleggere i propri rappresentanti. Noi siamo profondamente democratici. Ma la democrazia non è anarchia. Io non credo che questa città debba essere liberata dai padroni. Noi abbiamo amministrato e governato perché scelti dal popolo imperiese e la minoranza ha portato le proprie idee. La regola è quella della convivenza, del voto. Ma poi è dovere della maggioranza fare e realizzare. Ci possono essere idee diverse, ma deve sempre prevalere il senso della democrazia. Se no si va verso un regime diverso.
Ho letto cose espresse dagli altri candidati. Si rischia il dileggio. Siccome non mi piace portare nessuno in aule diverse, dico solo che in questo modo si fa il male della città. Voi siete considerati sudditi. Io dico che se l’avversario sono io il danno è accettabile, ma c’è un limite, che è quello di non fare il male della città. Se si affermano falsità, che poi circolano, si va contro il nostro bene primario, che è quello della città. Chi sostiene che il mare a Imperia è inquinato fa il male della città, perché i turisti leggono e non vengono più.
Una cosa mi pare evidente. Imperia è cresciuta molto, in ogni angolo. Abbiamo 60 dipendenti in Comune. A loro voglio fare un elogio, perché hanno prodotto di più e meglio del passato. Questo perché meglio organizzati nel lavoro.
Qualcuno che è andato via, che noi abbiamo spintaneamente accompagnato all’uscita, si deve ricordare che c’è stata una forte evasione della Tari negli anni passati. Siamo stati noi a recuperare la Tari e ad averla ridotta grazie al recupero dell’evasione. Questa è buona amministrazione.
I velox sono fastidiosi, le multe non fanno piacere, ma abbiamo il 35% in meno di incidenti a Imperia. Ne vado orgoglioso. Magari vedremo di aumentare i dossi, in futuro, riducendo i velox. per ridurre la velocità senza multare.
Dobbiamo fare ancora di più, su strade, marciapiedi, raccolta rifiuti. Sulle strade abbiamo messo asfalti nuovi per 220 mila metri quadri. Abbiamo asfaltato 22 ettari della città. I marciapiedi sono una tragedia, ma ci stiamo lavorando e faremo ancora di più. Come si fa a dire che Imperia è sporchissima? Guardate le foto di cinque anni fa. C’erano cumuli di rifiuti in tutta la città e il Comune pagava multe per milioni di euro perché non rispettavamo i limiti di legge sulla raccolta differenziata.
Dobbiamo controllare la città, abbiamo già 400 telecamere. Servono per beccare brutti personaggi. Quello che serve è una maggiore illuminazione. Qualcuno ha scritto che Imperia è una città buia. Enel ha fatto un investimento di 7 milioni di euro sulla città di Imperia, a titolo gratuito, per implementare l’illuminazione della città. Avete visto via Cascione?
Dobbiamo migliorare anche la raccolta rifiuti. Chi ha gli animali deve evitare che il proprio cane caghi sotto i portici di Oneglia. Ci vuole educazione, senso civico. Ci vuole più senso di comunità in ognuno di noi. Cerchiamo non di fare lo sbirro, ma di spiegare che la sigaretta non si butta per terra. Che gli escrementi del cane sono da raccogliere. Dobbiamo fare tante cose e siamo qui per questo.
Ricordo l’ultimo comizio, cinque anni fa. Ho messo tutto il mio cuore con voi. Volevo fare il Sindaco e sapevo di trovarmi tantissimi contro. Ma pensavo fosse mio dovere dare la mia esperienza e la mia conoscenza alla città. La città è uscita dagli schemi e mi ha eletto Sindaco. Quell’impegno che presi, credo di averlo mantenuto. Ho dedicato tutti i giorni e le ore della mia vita a Imperia. Trascurando Maria Teresa e la mia famiglia (si commuove). Io so di non piacere a tutti. Però mi colpisce profondamente quando sento accuse che ritengo cattive e infamanti, della peggior specie, non circonstanziate, ma illazioni. E che fanno parte della cultura del sospetto che è la cosa più brutta, disdicevole e vile che ci possa essere.
Ho ragionato in questo ultimo anno e mezzo se bisognasse proseguire questo lavoro. Mi ha fatto piacere che coloro che non erano con me cinque anni fa sono stati tra i primi a chiedermi di proseguire per finire quello che abbiamo iniziato. Sento come mio dovere di finire quello che abbiamo cominciato. Per permetterci di avere più investitori e risolvere problemi come quelli dell’area ex Agnesi, del porto turistico, gettato nel fango con la cultura del sospetto, dell’ex Italcementi, dell’Aurelia bis.
Parliamo di opere che necessitano di un’amministrazione già oliata, quindi della mia presenza. Porteremo a compimento anche la questione dell’acqua. La battaglia del tubo ci porterà a risolvere uno dei più grandi problemi che abbiamo.
Vorrei riuscire ad avere il maggior consenso già lunedì. Perché i turisti aumentino, perché il commercio cresca, perché il porto riparta, perché gli investitori credano in Imperia ci vuole un interlocutore affidabile. Sui temi importanti della città ci sono state divisioni che hanno portato a una stasi. Io vi chiedo un grande consenso. Non è sufficiente che io diventi Sindaco, è necessario che ci sia una forte presenza di consiglieri comunali. Serve vincere al primo turno, per non perdere un giorno, e avere un numero alto di consiglieri comunali. Rafforzeremo così le decisioni e daremo un segnale di stabilità agli interlocutori. Decidere non significa imporre, ma studiare, confrontarsi. Ma poi, una volta tirate le somme, bisogna prendere una decisione.
Non date per scontato il risultato elettorale. Si tratta di eleggere un sindaco, un’amministrazione. Ci possono essere visioni diverse sulla politica nazionale, ma in questo caso si tratta di scegliere chi deve governare Imperia per i prossimi 5 anni. Mettete a confronto i cinque candidati e in coscienza decidete quello che ritenete più adatto a gestire la citta di Imperia.
Io non credo di essere Mandrake, ma credo, tra i 5 candidati, per quello che ho fatto in questi cinque anni e per la storia che ho, di essere il miglior Sindaco e che la mia sia la migliore amministrazione.
Oggi facciamo un brindisi di ringraziamento. Per stare insieme e far capire che non siamo sudditi. Non ci sono padroni, ma persone che si stimano. Io non ho nessun altro interesse. Mi interessano la stima e la considerazione delle persone. Persone che sanno che sto facendo il massimo perché amo Imperia. Viva Imperia”.