La Giunta Municipale ha deliberato in data 28 agosto le tariffe TASI, le relative detrazioni ed il regolamento, da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale.
“La TASI è stata introdotta al fine di sostituire, nei bilanci dei Comuni, le entrate che erano rappresentate in precedenza dall’IMU prima casa, sino al 2012, e da trasferimenti erariali. Le scelte dell’amministrazione sono state condizionate dall’esigenza di recuperare il gettito dei trasferimenti erariali che vengono annullati; pur con tale vincolo, si è cercato di dare più equità possibile al tributo, riducendolo per le abitazioni più modeste e con rendita minore; si è cercato altresì di non vessare inutilmente i cittadini con eccessivi adempimenti formali e contabili, introducendo poche semplici regole ed evitando l’introduzione della componente TASI – inquilini, per la quale le procedure di calcolo sarebbero oltremodo complesse.
Per le abitazioni principali e loro pertinenze, che come si ricorderà sono esenti da IMU, viene adottata l’aliquota del 3,3‰ (tre virgola tre per mille); la maggiorazione del 0,8‰ rispetto all’aliquota del 2,5‰ viene utilizzata per attribuire detrazioni per le rendite più basse, al fine di ridurre o azzerare il prelievo per gli immobili più modesti. Viene introdotta una detrazione di 100,00 euro per le abitazioni principali con rendita inferiore a 400,00 euro, ed una di 50,00 per quelle con rendita compresa fra 400,00 e 800,00 euro. Al di sopra di tale soglia verrà applicata l’aliquota TASI senza alcuna detrazione.
Per gli immobili diversi da abitazioni principali l’imposta TASI viene azzerata; al Comune di Imperia sarebbe consentita l’introduzione di una TASI con una aliquota dello 0,9‰, che aggiunta al 9,7‰ dell’IMU arriverebbe al massimo di 10,6‰; in tal modo si recupererebbero almeno in parte i tagli che il Comune subisce dai trasferimenti erariali. La TASI dovrebbe essere sdoppiata in due componenti, la TASI-proprietari e la TASI- inquilini; in particolare quest’ultima comporterebbe adempimenti particolarmente gravosi, per una imposta che sarebbe pari, in media, a soli 21,00 euro per ogni inquilino. Invece di complicare inutilmente la vita dei cittadini, costringendoli non soltanto a a pagare ma anche a impazzire per fare i calcoli, l’Amministrazione ha deciso di non introdurre tale doppio tributo e pertanto questo 0,9‰ di gettito verrà recuperato, con successivo provvedimento, con un aumento dell’aliquota IMU che verrà portata al 10,6‰.
L’Amministrazione ha sempre sostenuto che la TASI non è una Tassa sui Servizi Individuali (come il nome lascia ad intendere) ma è di fatto una patrimoniale che si aggiunge all’IMU, da un lato reintroducendo surrettiziamente l’IMU prima casa, e dall’altro con una addizionale IMU sugli altri immobili. Si ricorda che l’abolizione dell’IMU prima casa è stata determinata dalla promessa elettorale del PDL ma di fatto non è stata attuabile, costringendo il governo Letta ad acrobazie per tutto il 2013 ed all’introduzione di un tributo che ha comportato difficoltà, pasticci e complicazioni inutili. Visto che i nostri cittadini devono dare direttamente al Comune risorse che non vengono più distribuite dal Governo centrale, crediamo che sia almeno loro diritto di pagare nel modo equo e più semplice possibile.
L’Amministrazione auspica che il Governo faccia ordine nelle imposte comunali per il futuro, eventualmente sostituendo la TASI con una “vera” imposta sui servizi che consenta di alleggerire il carico fiscale sugli immobili, purché tale imposta venga congegnata in modo da essere equa, sostenibile e possibilmente anche semplice da applicare. Imperia, lì 29.08.14 Guido Abbo Comune di Imperia, Assessorato ai Servizi Finanziari”.
C.S.