Parte dalle classi 1B e 1C del Liceo statale “C. Amoretti” di Sanremo e coinvolge gli studenti del Liceo “G.P.Vieusseux” e dell’Istituto tecnico Ruffini di Imperia, che hanno dato supporto scientifico e divulgativo, una nuova proposta utile ad affrontare eventuali criticità dovute all’acqua.
Come percepisci l’acqua. Una soluzione culturale all’attuale imprevedibilità dell’acqua.
I cambiamenti climatici ci impongono di essere pronti ad affrontare fenomeni meteorologici intensi, con conseguente aumento del rischio idrogeologico, possibili periodi di siccità con carenza delle risorse idriche e possibile aumento della disparità sociale e delle disuguaglianze. Ma la generazione che più ha subito le conseguenze intellettuali causate da due pesanti anni di pandemia, si risveglia proponendo una soluzione a dir poco creativa: la Cultura.
Sì, proprio da loro, apparentemente provati, nasce invece l’idea che una maggiore consapevolezza sull’attualissimo tema “acqua”, declinato in tutti i suoi ambiti, possa essere un eccellente aiuto per superare eventuali crisi o emergenze. L’idea nasce dopo la lettura in classe del saggio “Oro blu” di Edoardo Borgomeo.
Attraverso metodologie didattiche innovative, per cui gli istituti si distinguono, coordinati dai docenti, i ragazzi hanno pensato e strutturato un test sulla percezione dell’acqua che valuta alcuni parametri come la paura di possibili danni dovuti all’acqua, la fiducia nella gestione dell’acqua, il grado di informazione e conoscenza al riguardo.
Obiettivo degli studenti è trasformare un compito di realtà da compito a realtà, proponendolo ad enti locali strutturati e competenti in materia, che possano dare allo studio un carattere pienamente scientifico e permettere alla cittadinanza di sentirsi partecipe, attraverso il contributo attivo alla raccolta dei dati.
Questi ragazzi si sono dimostrati del tutto innovatori: oltre a proporre una nuova linea strategica che vede la cultura come soluzione prioritaria, mettono in campo un vero e proprio progetto di “Citizen Sciences”, coinvolgendo il cittadino nel fare scienza, come accade sempre più spesso nei Paesi all’avanguardia.
Docenti coordinatori e Dirigenti supportano gli studenti e sperano che questa idea venga presa in considerazione da enti per cui possa risultare interessante, e che diano al lavoro dei ragazzi il riconoscimento che merita. Questo potrebbe avere conseguenze motivanti su chi non sempre vede nello studio un’attività gratificante.
E’ possibile che, a breve, i cambiamenti climatici e le conseguenze legate alla gestione dell’acqua ci chiamino, anzi, ci obblighino a pensare e a studiare soluzioni utili per superare le sfide proposte. Come già percepito dalle classi da cui è partita l’idea e dagli studenti degli istituti che collaborano, la cultura unita alla condivisione ed alla collaborazione potrebbe fare la differenza. I docenti e gli studenti degli istituti Amoretti, Vieusseux, Ruffini.