22 Dicembre 2024 18:18

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Vela: al via a Imperia la regata “match race” per velisti non vedenti. “Viviamo emozioni di libertà e autonomia, siamo noi a condurre la barca”/Foto e Video

In breve: Il circuito è intestato a Claudio Valle, morto annegato tre anni fa mentre era fuori in barca con dei non vedenti.

Prende il via questa mattina, venerdì 26 maggio, una regata match race” riservata a velisti non vedenti. Le gare si svolgeranno sino a domenica 28 maggio nel tratto di mare di fronte ad Imperia.

La regata è organizzata dall’associazione Handarpermare aps e dallo Yacht Club Imperia.

Imperia: al via la regata per velisti non vedenti

Si tratta di un appuntamento che ormai si ripete dal 2005 e che prevede la partecipazione di equipaggi formati esclusivamente da velisti non vedenti.

Gli atleti possono sfidarsi seguendo le medesime regole di regata utilizzate dai velisti normodotati grazie al metodo Homerus (ideato da Gaoso), un sistema di boe e segnali di via acustici studiati in modo da garantirne la completa autonomia.

Questa sarà la prima di 3 tappe di un circuito nazionale e gli iscritti arrivano da diverse parti d’ Italia.

Il circuito è intestato a Claudio Valle, morto annegato tre anni fa mentre era fuori in barca con dei non vedenti.

Alberto Prudenzano – vicepresidente e velista del club Handarpermare

“Siamo un gruppo di velisti non vedenti che si sono formati con una scuola specifica sul Lago di Garda. Utilizziamo un sistema che si chiama Homerus, inventato da un campione di vela bresciano.

Ha inventato per noi un sistema per renderci autonomi nella navigazione a vela.

Gareggiamo con queste barche, sono dei Meteor di 6 metri a chiglia fissa. Siamo in due in barca, entrambi non vedenti.

Come funziona una regata per non vedenti?

Usiamo lo stesso sistema di regole normali per tutti i velisti che gareggiano in Match Race, però il campo di regata è formato da delle boe acustiche differenti, in modo che possiamo sapere dove siamo rispetto al campo. Le brache sulla prua hanno un avvisatore acustico, un suono di via, che permette di capire dov’è l’altra barca.

Questo suono cambia a seconda se il vento arriva da dritta o da sinistra. È importante da sapere per tutti quanti, perché ci sono delle precedenze, chi ha il vento che arriva da dritta ha la precedenza.

Sappiamo dov’è la braca e che mura ha. Le regole poi sono identiche alle altre regate. È andata sempre bene, siamo soltanto in due senza aiuti dall’esterno.

È un circuito di tre tappe, la prima è questa a Imperia, ne faremo altre una a La Spezia e l’altra sul Lago di Garda. Il circuito si chiama Trofeo Claudio Valle, intestato ad un nostro volontario che purtroppo ha perso la vita.

Handarpermare è una associazione qui di Imperia e facciamo vela un po’ per tutte le disabilità. Abbiamo anche delle altre imbarcazioni più grandi con cui facciamo attività in mare da diversi anni”.

Quali sono le emozioni che si possono provare al timone di queste barche?

“La libertà e l’autonomia. Siamo solo noi a condurre la barca, è una situazione particolare. Noi purtroppo e per ovvi motivi siamo sempre abituati ad essere accompagnati, in questo caso invece avendo tanto spazio intorno ed un sistema di strumenti che ci rendono autonomi, la sensazione è di totale libertà.

Siamo noi che decidiamo, da un senso di autonomia e di indipendenza non indifferente. Poi tutte le sensazioni del mare, sentire la barca e riuscirla a guidare. E cercare di essere migliori dell’altro, l’obiettivo è anche una sfida in questo senso”.

Biagio Parlatore, presidente dello Yacht Club Imperia

“Cominciamo oggi con un allenamento, domani il pieno delle regate. Due giorni di regate, saranno dodici prove su imbarcazioni che chiamiamo meteor. Ci saranno delle boe sonore che indicano la direzione ai non vedenti.

Una organizzazione molto capillare e importante. Devo ringraziare sia Handarpermare sia l’amministrazione comunale, sia anche gli imprenditori della Marina. In modo particolare il Greenwich che organizzerà anche la parte di accoglienza.

Vi assicuro che saranno tre giorni di regate vere. Sono in gamba, sono bravi e sono anche molto agguerriti tra loro”.

A cura di Alessandro Moschi

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