3 Luglio 2024 09:37

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3 Luglio 2024 09:37

Ventimiglia: migranti, gli attivisti de La Talpa e l’Orologio di Imperia contro le frontiere. “Ultime misure migratorie raddoppieranno il numero delle persone irregolari”

In breve: Queste le dure parole degli attivisti del centro sociale La Talpa e l'Orologio di Imperia.

“L’amministrazione pulirà quelle scritte, ma non si può fare nulla per pulire le mani insozzate di chi ha provocato le 42 morti avvenute in frontiera. La Polizia continuerà a mostrare i muscoli, a levare i bastoni ed alzare la voce per coprire le grida dei ragazzi che sbatte al muro e schiaccia a terra, ma noi non smetteremo di voler essere sabbia nell’ingranaggioQueste le dure parole degli attivisti del centro sociale La Talpa e l’Orologio di Imperia, in un post sulla loro pagina Facebook.

Ventimiglia: emergenza migrante, la nota degli attivisti de La Talpa e l’Orologio di Imperia

“Lo diremo ancora, lo scriveremo di nuovo: la frontiera uccide – prosegue il post degli attivisti – Perché deve essere detto. Va detto che queste ultime misure in tema di migrazione non ridurranno il numero delle persone in transito, ma anzi raddoppieranno il numero di quelle considerate irregolari, da schiacciare in regimi di sfruttamento o da abbandonare a loro stesse sotto i ponti delle città di confine.

Va detto che chi in quelle città di confine ci vive da sempre, non vedrà migliorare la propria quotidianità, non vedrà aumentare le proprie possibilità di accedere ai servizi né quelle di abitare spazi di qualità. Si troverà piuttosto circondata da ulteriore desolazione, ancora più isolata una volta che tornerà a non essere più argomento di cronaca, voce di propaganda.

Poiché il confine è strumento che genera ricchezza per chi lo controlla, bisognerebbe interrogarsi sulle responsabilità che i governi italiani ed europei degli ultimi decenni hanno avuto e hanno nel determinare i flussi migratori quando -nel nome di interessi e profitto- vendono armi, finanziano conflitti e appoggiano occupazioni di interi territori.

Invece di incoraggiare altri interventi repressivi, piuttosto che costruire nuove galere e finanziare costosi apparati militari e di polizia, risorse e finanziamenti andrebbero spesi in quelle porzioni di mondo ormai rese inospitali dallo sfruttamento intensivo delle terre, dallo sciacallaggio delle risorse e dal cambiamento climatico costringendo molte persone ad abbandonarle sperando di trovare altrove un posto in cui vivere.

Sul giornale non dovremmo leggere il servilissimo, tronfio autocompiacimento di chi gode nell’additare in un singolo manifestante il colpevole di una scritta spray, mentre si guarda bene dall’indicare le responsabilità di chi ogni giorno sul confine fomenta e provoca tensioni, disagio e morti”.

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