23 Novembre 2024 15:48

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23 Novembre 2024 15:48

Imperia: “Age pride”, giovedì 1 giungo in biblioteca l’incontro “Per liberarci dai pregiudizi e dagli stereotipi sull’età” /Il programma

In breve: All’incontro seguirà la proiezione del film documentario “ Il tempo rimasto”

Giovedì 1 Giugno 2023 alle ore 16.00, presso la sala convegni della Biblioteca civica “L. Lagorio” Imperia, le Associazioni ApertaMente Imperia e Auser Filo d’argento, presentano l’incontro “Per liberarci dai pregiudizi e dagli stereotipi sull’età”.

Relatori

  • Lidia Ravera, autrice del libro “Age Pride”
  • Daniele Gaglianone, regista del film” Il tempo rimasto”
  • Conduce Daniela Cassini

All’incontro seguirà la proiezione del film documentario “ Il tempo rimasto”

Age pride, il saggio graffiante di Lidia Ravera è, come il Gay pride, un po’ orgoglio di avere un’età e un po’ coming out, coraggiosa confessione di essere ormai ben lontani dalla giovinezza. Perché coraggiosa? Perché, come afferma l’autrice, ci vuole del coraggio per ammettere di avere più di 60 anni, in un Paese ogni anno più vecchio e più stupidamente giovanilista. “Ci vuole coraggio e io, che sono spericolata, ci ho scritto un intero libro, su questo tema. Il libro è una requisitoria spietata, una ricognizione buffa di tutti gli stereotipi che ci hanno spinto ad avere paura del trascorrere del tempo”. I cosiddetti anziani rappresentano il 24 per cento dell’intera popolazione italiana. E stanno mediamente bene. E non hanno nessuna voglia di scomparire, sono una risorsa, non un problema. Ma possono diventarlo, un problema, se si continua ad ignorarli. In fondo sono la generazione del femminismo, del ’68. Attenti, appassionati, con la vocazione del contestatore.

Sono ultrasessantenni che hanno davanti decenni di vita ancora da vivere, non è mai successo prima. È una conquista o una condanna? Perché sia una conquista, bisogna liberarsi degli stereotipi che ci rendono pavidi e conformisti

Age Pride è un inno alla terza età o “terzo tempo”, come Lidia Ravera ama chiamare questa fase della vita, caratterizzata da anni che lei stessa definisce pieni di “fascino e libertà”.

Il film documentario diretto da Daniele Gaglianone, “Il Tempo Rimasto”, è una riflessione sul tempo e sulla vecchiaia. Il documentario ha preso il via nel 2019 grazie al progetto di conservazione digitale delle memorie vive del secolo scorso, Archivio ’900, curato da ZaLab Film per Luce Cinecittà ed è  scaturito da una serie di testimonianze video raccolte in cinque regioni (Piemonte, Veneto, Lazio, Sicilia e Sardegna);  è “dedicato alle memorie delle ultime persone che hanno vissuto il mondo e la vita prima delle grandi trasformazioni tecnologiche del ‘900: prima dell’elettricità, prima della macchina, prima del riscaldamento, prima del telefono, prima della televisione. Protagonisti bambini e giovani che, ormai con le rughe sul volto, ritornano indietro là dove sono stati. “Realizzare questo documentario, ha spiegato Daniele Gaglianone, è stata un’opportunità che spero sia condivisa dagli spettatori: la possibilità di ascoltare parole che sembra che la nostra società non voglia più ascoltare; osservare e scrutare volti che la nostra società sembra non voler più vedere”

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