Imperia. In un periodo in cui la crisi economica continua forte e implacabile, il cattivo tempo ha dato un ulteriore colpo di grazia alla già precaria e difficile situazione economica delle aziende che svolgono questa attività. Per questo Fiva-Confcommercio si sta muovendo ed ha inviato una lettera a tutti i sindaci dei Comuni costieri della provincia di Imperia per richiedere una riduzione della tassa di occupazione del suolo pubblico.
“Chiediamo ai Comuni costieri di poter scontare gli oneri fiscali dopo aver vissuto periodi caratterizzati da avversità atmosferiche che hanno fortemente penalizzato la nostra categoria – afferma Fabrizio Sorgi, presidente della Fiva, l’associazione che riuscisce gli ambulanti della provincia di Imperia – Tante mattine non siamo riusciti a lavorare per i temporali e abbiamo comunque dovuto sopportare i costi di gestione delle nostre attività. In sostanza chiediamo una presa di coscienza da parte delle amministrazioni comunali ed un intervento rapido che possa accogliere la nostra proposta di ridurre degli oneri collegati alla vendita su aree pubbliche”.
Per queste ragioni, la Fiva chiede chiaramente che le amministrazioni comunali delle località costiere da Cervo a Ventimiglia possano accogliere le istanze agli ambulanti, che in questo periodo molte volte hanno chiuso la giornata lavorativa senza riuscire a incassare neppure quanto dovuto per l’occupazione del suolo.
“Non si può non tener conto dei danni che il clima sta arrecando al nostro settore – aggiunge il vicepresidente della Fiva Claudio Campanini – La già difficile congiuntura economica sta colpendo duramente la nostra categoria, situazione aggravata appunto dalle condizioni meteo che di certo non invogliano i consumatori a uscire di casa e andare al mercato. Le condizioni meteo di questi mesi hanno penalizzato pesantemente le attività commerciali svolte all’aperto. Le conseguenze sono state quelle di una forte contrazione degli incassi che oggi sta mettendo in difficoltà gli operatori ambulanti, spesso impossibilitati a rispettare le scadenze dei pagamenti degli oneri tributari e contributivi necessari allo svolgimento di questa attività. Auspichiamo quindi che i sindaci dei Comuni costieri comprendano le nostre ragioni e vogliano accogliere le nostre proposte e ridurre quindi la tassa per l’occupazione del suolo pubblico”.