“Si tende a vergognarsi, nascondere la propria età, come a essere giovani ci fosse un merito. È una condizione transitoria che tutti abbiamo attraversato“. Queste le parole della scrittrice di Lidia Ravera ospite oggi a Imperia, presso la sala convegni della Biblioteca civica “L. Lagorio” Imperia, per presentare il libro “Age Pride”.
L’incontro, dal titolo “Per liberarci dai pregiudizi e dagli stereotipi sull’età”, è stato organizzato dalle Associazioni ApertaMente Imperia e Auser Filo d’argento, e ha visto la partecipazione anche del regista Daniele Gaglianone, che ha presentato il documentario “Il tempo rimasto”.
Ha dialogato con gli ospiti Daniela Cassini.
A Imperia Lidia Ravera presenta il libro “Age Pride”
“Ho affrontato il tema dell’invecchiare da quando avevo 26 anni. Sono stata sempre ossessionata dal trascorrere del tempo e invece di suicidarmi ne ho fatto la mia poetica.
Quando racconto le mie storie, racconto storie di come il tempo lavora sulle persone.
Questo Age Pride non è un saggio, diciamo che è un comizio ben argomentato sull’orgoglio di aver vissuto, che invece nessuno riconosce.
Si tende a vergognarsi, nascondere la propria età, come a essere giovani ci fosse un merito. È una condizione transitoria che tutti abbiamo attraversato.
La vita è un viaggio, ogni età è un paese straniero. Io sono arrivata al penultimo. Sto benissimo e sto cercando di convincere gli over 65, che sono 14 milioni di italiani, che la vita è un viaggio appassionante e che dura tutta la vita.
Non bisogna, parlo soprattutto alle donne, rimanere attaccati ad un modello scaduto. Bisogna inventare nuovi modelli, uno charme per la collezione autunno inverno, perché ne è completamente sprovvista.
C’è bisogno anche di un nuovo linguaggio?
“Non mi piace anziani, silver, senior, diversamente giovani. Ho quindi pensato a grande adulti, facciamo parte di quella percentuale che accetta di essere adulta, che abbiamo delle responsabilità nei confronti di chi è nato dopo.
In un mondo come il nostro, corrotto dal consumismo, dalle mode, da questa specie di ambizione di voler rimanere giovani in eterno. In un modo così, diventare vecchi è molto faticoso, ma è anche molto appagante.
Mi rivolgo alle persone giovani che a quelle della mia età. Non abbiate fretta e non abbiate paura. La vecchiaia è una parte della vita, non è mai troppo tardi”.
A Imperia Daniele Gaglianone presenta il documentario “Il tempo rimasto”
“Il tempo rimasto è un’indagine su quella fascia di persone, dagli 85 anni in su, che hanno ancora la possibilità di ricordarsi in prima persona come era il mondo prima delle grandi trasformazioni.
Negli ultimi anni il mondo è cambiato ad un ritmo vertiginoso, molto più veloce dei 5 secoli precedenti.
Queste persone sono in grado di ricordarsi un mondo che è scomparso per sempre, che è vissuto come qualcosa di remoto. È anche un’indagine su quella fase della vita in cui sai che devi aspettare la morte, sai che la tua via l’hai vissuta in qualche modo.
C’è un rapporto tra passato e presente particolare, il passato è un qualcosa che riaffiora e si mescola costantemente con il vissuto del presente.
Le persone spesso non ricordano, ma rivivono. È una dimensione molto intima in cui si ricorda e rivive come se avessi 10 anni, ma con gli altri 70/80 sulle spalle. È un po’ un cortocircuito temporale questo rapporto con il tempo”.