“Commozione e senso di vuoto”. Queste le parole del Sindaco e Presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola, all’indomani dei funerali di Stato dell’ex Premier Silvio Berlusconi, celebrati presso il Duomo di Milano dall’arcivescovo Mario Delpini.
Morte Silvio Berlusconi: il ricordo di Claudio Scajola
Ieri era presente al funerale, lei era presente. Quali sensazioni ha avuto?
“Commozione. Parte della mia vita l’ho fatta vicinissimo a lui. In quei momenti ci sono tutti i ricordi che tornano in mente, anche quelli che avevo dimenticato. Sento un forte vuoto, ma questa è la dimensione personale.
Sono rimasto colpito dalla predica di altissimo livello che ha fatto l’arcivescovo. Ho fatto partire l’applauso per quell’omelia che era di una profondità enorme.
Poi c’è il ricordo nella politica di un personaggio unico, controverso, che divideva. L’inventore del sistema bipolare in Italia, l’uomo che è riuscito sempre ad innovare”.
Qualcuno ha detto che con la morte di Berlusconi Forza Italia è finita. Lei è d’accordo?
“Forza Italia era Berlusconi. Lui ha sempre voluto che fosse così. Abbiamo avuto la fase in cui organizzandola avevamo costruito dei luoghi di incontro dove si discuteva e decideva. Certamente lui influenzava con la sua parola.
Contrariamente a quel che si diceva, Berlusconi era uno che ascoltava molto. Forza Italia da un movimento improvvisato era diventato un partito organizzato sul territorio con una rete. Metteva insieme la forza, il carisma e la novità di un personaggio come Berlusconi, a un territorio che era presente con i propri dirigenti.
Man mano che la stella di Berlusconi si offuscava e si appannava, non essendoci neanche più il territorio, Forza Italia è scesa a numeri sempre più bassi”.
Una continuità secondo lei è possibile?
“Io credo che ci sia la necessità di individuare un percorso nuovo. Credo che con lui sia finita un’epoca e se ne apre un’altra. Sono convinto, anche con i colloqui suoi, più recenti, che ho avuto, che la forza sia di rimettere insieme chi si riconosce nei valori liberali, cristiani, riformisti, rimettere insieme le persone che riconoscono fortemente nel valore dell’Europa, in un’Italia più forte, nell’innovazione, nella valutazione di riportare i valori del garantismo e del rispetto della libertà di ogni cittadino. Sono valori che accomunano tanta parte di italiani. Credo che questo percorso vada intrapreso.
Bisogna guardare al futuro con grande coraggio”.