Nella mattinata di oggi la Sezione di Polizia Giudiziaria presso il Tribunale di Imperia, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di custodia in carcere emessa dal Gip di Imperia, traendo in arresto S.A., cittadino italiano di 73 anni, residente nel comune di Sanremo, per l’omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e la soppressione di cadavere di Sargonia Dankha, ragazza di origini irachene, naturalizzata svedese.
L’arresto scattato dopo l’avvio di una cooperazione giudiziaria internazionale
I fatti per i quali S.A. è stato tratto in arresto risalgono al 1995 e risultano essersi consumati in Linkoping, cittadina a sud-ovest di Stoccolma. In quel periodo Sargonia Dankha, giovane ragazza svedese di circa 20 anni, legata sentimentalmente a S.A., scomparve improvvisamente, senza lasciare traccia. Nonostante le minuziose e puntuali ricerche effettuate dalia Polizia svedese nei giorni, mesi ed anni successivi non è stata ritrovata.
Ritenendo dunque non plausibile che la ragazza si fosse allontanata volontariamente, le Autorità svedesi iniziarono serrate indagini sulla persona di S.A., giungendo alla conclusione che quest’ultimo potesse essersi reso responsabile di omicidio ed occultamento di cadavere.
II processo nei confronti di S.A. non fu mai celebrato in Svezia, a causa di prassi giurisprudenziale che non riconosceva la responsabilità penale del presunto omicida, qualora il corpo della vittima non fosse stato ritrovato, salvo il caso di testimonianza diretta (testimone oculare che abbia avuto percezione della realizzazione del delitto).
A seguito di istanza di perseguimento penale promossa dai parenti della defunta, la locale Procura ha interessato il Ministero della Giustizia italiano chiedendo di poter essere autorizzato al perseguimento penale dell’uomo per i fatti di reato attribuitigli dalle Autorità svedesi e consumatisi, nel 1995, in Svezia.
Ottenuta l’autorizzazione, sono iniziate serrate interlocuzioni tra la Procura di Imperia e quella di Stoccolma e grazie agli strumenti di cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale, l’intero materiale probatorio prodotto in Svezia, composto da dichiarazioni di persone informate sui fatti, analisi tecnico-forensi ed altra attività di polizia giudiziaria, è stato acquisito dalla Procura di Imperia, costituendo il formante probatorio posto a base dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il procedimento è in fase di indagini preliminari e per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità della persona sottoposta ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.