“Ci sono due stranezze”. Così il Sindaco di Imperia, Claudio Scajola, si è espresso per la prima volta sull’inchiesta tangenti che ha portato agli arresti degli imprenditori Vincenzo e Gaetano Speranza, dell’impresa Edilcantieri, e dell’ex Sindaco di Aurigo Luigino Dellerba. In particolare l’ex Ministro, in consiglio comunale, nell’ambito della discussione sul bilancio consuntivo, si è soffermato sulle dichiarazioni, rese in sede di indagini, dagli ex dipendenti del settore bilancio del Comune di Imperia Fabrizio Acquarone (funzionario) e Alessandra Natta (dirigente), entrambi critici con l’operato dell’amministrazione per quanto concerne la gestione delle finanze.
Imperia: inchiesta tangenti, in consiglio parla il Sindaco Scajola
“Il bilancio consuntivo si riferisce fino al 31 dicembre 2022, relativo alla responsabilità amministrativa del vecchio consiglio e della vecchia giunta – ha esordito Scajola – Ne parliamo adesso perchè ci sono state le elezioni. Questo non ha comportato nulla. Lo avessimo inserito in campagna elettorale, avremmo dovuto convocare una seduta straordinaria. Non vorrei essere sfrontato nel dire che avrei voluto farlo, precisamente il 4 maggio, quando ho letto un articolo su ImperiaPost, 11 giorni prima del voto. “Tangenti Imperia: nelle carte dell’inchiesta le tensioni interne al settore finanze del comune. Ho preferito andarmene non avrei avallato spese prive di copertura”. Avrei voluto rispondere a questo perchè non sono abituato facendo denunce, querele o minacce. Ho preferito conservare queste carte aspettando il giorno lontano dalle elezioni per esaminare i conti del Comune e poterne parlare.
Ci sono due stranezze: questo Acquarone dice ai Carabinieri nel marzo 2021 ‘non avrei avallato spese prive di coperture, si tendeva a spendere nella speranza di realizzare un’entrata. Il fatto che il Comune possa aprire in continuazione cantieri mi fa pensare che non posso sapere cosa potrà avvenire. Questa impostazione è stato uno dei motivi che mi ha determinato a cambiare funzioni‘. Natta, dirigente di questo comune, conferma ai Carabinieri ‘avrei dovuto certificare scelte contabili che mi avrebbero potuto creare dei problemi’ e poi il 9 di maggio si dice ‘il sindaco pretendeva che tutti i fornitori venissero pagati al momento dell’emissione della fattura’.
La prima stranezza: il fatto che su un’inchiesta su qualche lavoro fatto si potesse andare a chiedere, e lo verificherò molto bene, a un funzionario del Comune notizie sui conti del Comune che non fanno parte dell’inchiesta e notizie su cosa diceva il Sindaco su come si dovevano utilizzare le cifre di bilancio.
La seconda stranezza: il Sindaco che pensa di essere un normale amministratore pubblico dice che non scelgo chi pagare, ma pago tutti quando mandano una fattura. Questo mi fa dire che le risposte a queste considerazioni non possono esimermi dal dire che fra i motivi del bilancio positivo, lusinghiero di cui sono orgoglioso c’è anche quello di aver aumentato le entrate. Lo ha spiegato molto bene l’attuale assessore dando anche merito all’assessore precedente, perchè abbiamo combattuto l’evasione. Doveva finire il sistema per cui la tari non si pagava tutta. Questo ci ha permesso di ritrovare 5 milioni di euro di evasioni negli ultimi cinque anni. Rispondo a questi signori dicendo che si poteva andare a riprendere le evasioni solo 5 anni indietro perchè gli altri sono andati in prescrizione.
L’ho voluto dire in consiglio comunale per il rispetto che ho nei confronti del sistema democratico. Le risposte che questo sia un buon bilancio consuntivo, oltre all’orgoglio personale di essere stato e di essere ancora Sindaco, è che è stato un lavoro difficilissimo, partendo da una situazione di dissesto. Dopo che abbiamo visto le carte nel 2018 abbiamo cercato di arginare la situazione per salvaguardare dal fallimento il Comune di Imperia. Se fosse andato in dissesto erano ferme tutte le spese non obbligatorie. Il milione e mezzo in più che viene stanziato per i fondi di assistenza non può essere più speso, gli asili nido non possono essere più gestiti. Significa la morte di una comunità.
Noi non abbiamo fatto esposti, siamo andati alla Corte dei Conti per trovare il modo di difendere l’amministrazione precedente e anche questi signori qua. Abbiamo fatto l’unica cosa possibile: un piano di rientro dal debito che ci costa lacrime e sangue.
Tutti abbiamo faticato e abbiamo cercato di supplire con le risorse sulla tassazione propria che non abbiamo mai aumentato, abbiamo rincorso l’evasione. La dimostrazione che abbiamo fatto una cosa virtuosa la dicono due cose: la deliberazione della Corte dei Conti del 23 dicembre del 2021 che esamina il 2020: “Dalla relazione di monitoraggio si evince che nell’esercizio osservato la gestione di competenza di parte corrente ha garantito la costruzione degli equilibri di bilancio corretto e conforme evidenziando in particolare un saldo positivo della gestione di parte corrente. Pertanto l’obiettivo finanziario intermedio può considerarsi conseguito’. La seconda deliberazione del 27 ottobre 2022 che si riferisce al 2021: ‘Dalla relazione di monitoraggio si evince che nell’esercizio osservato la gestione di competenza di parte corrente ha garantito la costruzione degli equilibri di bilancio corretto e conforme sia alle previsioni del piano sia ai vincoli previsti evidenziando in particolare un saldo positivo della gestione di parte corrente’.
Mi rendo conto che si fa opposizione, quindi ci sta. Però, l’amministrazione e il Sindaco si basano, con tutto il bene che posso volere a molti dell’opposizione, su quello che dice la Corte dei Conti e sul bilancio consuntivo su quello che mi dicono la dirigente, gli uffici, i revisori dei conti. Sono contento di questo”.