Scintille ieri sera, 19 giugno, in consiglio comunale, durante la discussione sulle modifiche al regolamento della tassa di soggiorno. La minoranza, critica sia nel merito della pratica che nell’impostazione, ha abbandonato l’aula senza esprimere il proprio voto. Anche all’interno della stessa maggioranza ci sono state voci fuori dal coro, come quella di Ida Acquarone (che ha però votato a favore della pratica), che ha definito la nuova tassa “un boomerang per i commercianti“.
Imperia: tassa di soggiorno, ecco cosa cambia
Nel dettaglio, rispetto alla tassa di soggiorno in vigore sino ad oggi, il consiglio comunale ha approvato, su proposta della Giunta, in particolare dell’assessore al turismo Gianmarco Oneglio, alcune modifiche sostanziali. Ecco quali.
- L’imposta di soggiorno è applicata fino ad un massimo di 15 (prima era 5) pernottamenti consecutivi nella medesima struttura ricettiva.
- Esenti dal pagamento i minori che non abbiano ancora compiuto i 12 anni di età (prima era 14)
- i soggetti gestori delle strutture ricettive assumono la funzione di agenti contabili e sono tenuti conseguentemente alla resa del conto giudiziale.
- accertamenti ispettivi non solo da parte di agenti di Polizia Locale, ma anche da parte di “accertatori a norma di legge” (in precedenza il regolamento parlava di “agenti verificatori di eventuali concessionarie”)
- Sanzioni più pesanti per omessa o infedele presentazione della dichiarazione dell’anno precedente da parte del responsabile, 500 euro invece che “una somma dal 100 al 200 per cento dell’importo dovuto”.
- Sanzioni per le seguenti irregolarità
Tassa di soggiorno: la discussione in consiglio
Mozione Edoardo Verda
“La pratica in oggetto è un regolamento e come tale, dal Regolamento del Consiglio Comunale, secondo l’Articolo 4 comma 4, le pratiche e gli allegati concernenti agli statuti ed ai regolamenti devono essere depositati entro 5 giorni prima della riunione. Mi riferisco a questo articolo perchè come si può evincere dal link che abbiamo a disposizione noi consiglieri, le pratiche relative a questa delibera sono state pubblicate il 15 giugno, quindi nei tempi, ma in modo parziale. Il parere dei revisori dei conti, che è un allegato fondamentale, è stato protocollato il 15 giugno. Quindi stiamo andando a discutere e votare una pratica che è stata presentata in ritardo rispetto a quanto previsto dal Regolamento, per questo chiederei di ritirarla e portarla al successivo consiglio comunale. Vista la puntualità richiesta giustamente alla minoranza nella presentazione delle question time e nei documenti, gradirei che la maggioranza dimostrasse la stessa sensibilità”.
Presidente Simone Vassallo
“Questa è una modifica del regolamento, non è un regolamento. Il parere dei revisori è arrivato 3 giorni prima. Non siamo stati nei tempi come ha specificato, ma la pratica è completa e i pareri sono arrivati, perciò mi rimetto al consiglio comunale per votare se discutere la pratica o ritirarla”.
Il Consiglio Comunale ha espresso la volontà di proseguire la discussione con 22 voti favorevoli e 8 contrari.
Segretario Rosa Puglia
“Non è la prima volta che i pareri arrivano in una data diversa rispetto al deposito dei documenti. Per continuità dell’azione amministrativa e per la prassi fino ad oggi, sono stati sempre allegati pareri anche in giorni diversi rispetto a quello del deposito delle delibere”.
Assessore Gianmarco Oneglio presenta la pratica
“La tassa di soggiorno è stata istituita dal Comune di Imperia nel 2018. A seguito dell’istituzione della tassa nel 2019 abbiamo riscontrato 290 mila presenze e nel 2022 330 mila. Questo per sgombrare il campo su eventuali distorsioni sull’effetto che può avere l’imposta di soggiorno sulla città di Imperia. È un fatto che dall’istituzione della tassa di soggiorno c’è stato un incremento delle presenze e della permanenza media che è passata da 2.8 a 3.8 giorni. Questo è un dato di fatto, non un’opinione.
Sottolineo che non modifichiamo le tariffe, rimangono quelle approvate nel 2019. Andiamo a modificare il regolamento con delle attività di contrasto dell’evasione della tassa, andiamo ad effettuare delle modifiche per armonizzare la città di Imperia a città più simili turisticamente e per popolazione e usiamo la leva fiscale non solo per riequilibrare le situazioni ma anche per dirigere il tipo di turismo che riteniamo importante per la città.
Consigliere Edoardo Verda (PD)
“La pratica che stiamo discutendo ritengo che sia sbagliato discuterla e votarla. L’interpretazione del regolamento che è stata data dall’amministrazione e dal Presidente non fa angoscia solamente alla coscienza individuale, ma anche all’italiano. C’è scritto nel regolamento ‘limitatamente a delibere concernenti a statuto e regolamento..’. La maggioranza ha deciso di togliere un diritto che ha ciascuno di noi, ha deciso che i consiglieri possono non ricevere la documentazione entro i termini previsti dal regolamento che noi stessi abbiamo votato. Se i documenti vengono pubblicati a spizzichi e bocconi non ci viene permesso di valutarla nella sua completezza. Sono esterrefatto dall’atteggiamento dei colleghi, ci stiamo togliendo un diritto”.
Consigliere Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra)
“Questa modifica sembra studiata per convincere i turisti a non venire a Imperia, provando a aumentargli i giorni della tassa di soggiorno, abbassiamo la soglia di esenzione dei ragazzi e poi facciamo la faccia truce con chi deve provvedere agli adempimenti inserendo la figura del controllore. I controlli ci sono e sono telematici. Bisognerebbe invece alleggerire la parte burocratica. Si va sempre a cercare i proventi che fanno comodo.
Questa imposta dovrebbe essere interamente utilizzata per opere di valorizzazione ambientale e turistico. Questo è lo spirito: se vieni in questo posto devi anche averne cura”.
Consigliere Ivan Bracco (Imperia Rinasce)
“Concordo con quanto detto dal consigliere Verda, se ci sono regole vanno rispettate. La questione è stata liquidata in fretta. Il Segretario ha dato una risposta non tecnica ma ha affermato che si è sempre fatto così. L’assessore ha paragonato Imperia e Sanremo e ci vuolecoraggio: non abbiamo un teatro, non abbiamo manifestazioni degne di tale nome, ma ci paragoniamo quando si può fare cassa. Come si può incentivare in questo modo il turismo e le attività turistiche? Chi la paga questa figura di controllo? Se viene pagata con i soldi della tassa di soggiorno allora il risultato è zero. Non mi risulta che abbiate chiesto il parere alle attività prima di proporre questo regolamento”.
Consigliere Giovanni Lazzarini (Prima)
“Per Sardi Imperia fa schifo, non siamo puliti, tutto quello che si fa si fa male. In tutti i Comuni la tassa di soggiorno è così, 2 euro al giorno per 15 giorni. Il problema è quello di vedere il pessimismo in tutto quello che si fa. Noi facciamo politica qui, voi fatela pure fuori a livello nazionale. I turisti che vengono qui possono trovare la loro casa, far festa. Con i proventi possiamo fare molti più eventi”.
Consigliere Alessandro Savioli (Società Aperta)
“Si fa cassa sui turisti. Come si può pensare di fare dei blitz nelle case con un agente accertatore? Ben vengano i controlli, ci mancherebbe, è giusto lottare contro chi è evasore, ma penso che sarebbe più utile fare controlli d’ufficio, collaborando ad esempio con l’Agenzia delle Entrate. Siamo contrari perchè questa pratica è un modo per aumentare le tasse e non è il momento, visti anche gli innumerevoli cantieri che abbiamo”.
Consigliera Laura Amoretti (PD)
“Sono preoccupata sull’aumentare da 5 a 15 pernottamenti la tassa di soggiorno. Sono preoccupata per l’eventuale sviluppo turistico. L’imposta di soggiorno è sacrosanta perchè dà degli esiti economici per creare una migliore offerta turistica. L’assessore Oneglio ha citato Sanremo come una città a noi consona, però io fatto una piccolissima indagine cercando le città che sono più consone, legate al turismo balneare che presuppone un più lungo periodo di permanenza: Rimini 7 pernottamenti, Forte dei Marmi 5, Genova 8, Rapallo e Portofino 10, Finale Ligure e Alassio 5, Bordighera 6, Diano Marina e San Bartolomeo al Mare 7. Un eccessivo costo ricadrebbe sul rischio di vedere una riduzione delle presenze nel periodo estivo nella nostra città”.
Consigliere Andrea Landolfi (Avanti)
“Questa tassa di soggiorno estesa per 15 giorni paragoniamola al periodo medio di soggiorno che è di 5,8 giorni. Solamente una percentuale del 7% valuta una località turistica in base all’ammontare della tassa di soggiorno. La tassa di soggiorno ha l’obiettivo di accrescere le attrazioni turistiche nella quantità e nella qualità. La tassa la pagano i villeggianti, non le strutture. È una validissima modifica”.
Giovanni Montanaro (Insieme)
“L’assessore ha specificato i numeri. Quando abbiamo istituito la tassa di soggiorno c’è stato un dibattito interno alla maggiornaza, ci siamo confrontati. Anche all’epoca parte della minoranza tirò su le barricate dicendo che Imperia sarebbe stata penalizzata con l’istituzione di questa tassa, che viene investita nella valorizzazione turistica, nell’arredo urbano. Dal 2019 ai primi 5 mesi del 2023 abbiamo ottenuto 1.400.000 euro. I trend di crescita dal 2019 a oggi hanno dato tutti valori positivi. Nei primi 5 mesi del 2023 i dati ISTAT dicono che abbiamo fatto +49%.
L’altro giorno sono passato da uno stabilimento balneare al Prino e ho chiesto com’è il risultato della spiaggia. Mi ha risposto: ‘benissimo, è meravigliosa, però dopo quello che è stato detto sull’inquinamento del Prino abbiamo dimezzato le prenotazioni di quelli che già venivano. Ci interroghiamo sull’utilità della tassa di soggiorno quando a livello di comunicazione abbiamo distruttoun’intera zona. Non ci siamo fatti problemi su questo e continuiamo a dire che Imperia fa schifo”.
Ida Acquarone (Insieme)
“Io sono di Imperia, sono felice di essere nella mia città. Penso che Imperia abbia delle grandi potenzialità e vedo questo cambiamento un pò come un boomerang. Si che la tassa di soggiorno non cambierà gran che le tariffe, il turismo eccetera. Però dobbiamo sempre pensare che per venire a Imperia ci sono problemi enormi di trasporti e ci si chiede come si fa ad arrivare a Imperia. I commercianti escono da un periodo triste, del Covid. Dopo si sono trovati con i problemi della guerra, con l’aumento delle tariffe del gas e dell’energia elettrica. C’è stato l’aumento del suolo pubblico. Tutti questi fattori incidono. Capisco che la tassa di soggiorno viene pagata dal cliente che arriva, però sono tutte cose che a mio avviso devono essere considerate perché i commercianti fanno fatica e questa tassa di soggiorno rischia di diventare un boomerang per il commerciante“.