D’ora in poi quando sentiremo usare l’espressione “uomo di partito” ci verrà in mente l’ormai ex consigliere comunale del Partito Democratico Giorgio Montanari. Le sue dimissioni sono state senza dubbio le più criptiche della storia politica di Imperia anche perché il tanto atteso, dovuto diciamo noi, comunicato stampa non è mai arrivato alle redazioni dei giornali locali.
L’ultimo aggiornamento del suo blog da consigliere risale al 13 giugno scorso con la pubblicazione dell’ordine del giorno del consiglio comunale in programma il medesimo giorno.
Ma cosa ha portato alle dimissioni del più promettente politico locale? Ci sono più verità e probabilmente tutte hanno contribuito a far scemare l’entusiasmo e la voglia del vero cambiamento che ha portato Montanari, dopo un’opposizione tenace e puntuale, alla resa.
La scelta personale, motivazione ufficiale, legata alla mancanza di nuovi stimoli sembra essere stata meditata da tempo ma in realtà le cause sono ovviamente politiche.
Il Partito Democratico all’interno dell’amministrazione dovrebbe avere un peso tale che quando il suo capogruppo dichiara pubblicamente una cosa quella dovrebbe poi essere.
Così però non è stato e qui veniamo al casus belli, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, relativo alla viabilità di via Santa Lucia. Infatti, dopo essersi preso gli insulti assieme ai suoi colleghi del PD da parte dei componenti del comitato di via Santa Lucia, l’ex capogruppo del PD dopo un anno si è reso conto che l’esperimento del senso unico è fallito e ha “suggerito” di ritornare al doppio senso di marcia.
Tale presa di posizione, però, non sarebbe andata giù al primo cittadino e neppure al suo fidato consigliere Fulvio Balestra (Imperia Cambia) che dalla pagine di ImperiaPost ha definito non veritiera la posizione di Montanari. Solo questo ultimo episodio sarebbe potuto bastare per suscitare l’ira del giovane capogruppo e perlomeno avrebbe dovuto portare ad un chiarimento interno alla maggioranza che però non pare ci sia stato. Anzi, Capacci avrebbe dato manforte alla pozione di Balestra confermando la bontà della sua scelta.
Inoltre, i bene informati, raccontano di un Montanari insofferente alle decisioni prese in autonomia da parte singoli amministratori che vanno in contrasto con le decisioni collegiali assunte dopo ore di confronto.
Un’uscita di scena silenziosa, quella di Montanari, senza polemiche e senza porte che sbattono, in rispetto del partito che in questi anni di militanza e di vita amministrativa gli ha dato molto e che molto ha ricevuto da lui. Eppure, forse, due righe per far riflettere coloro che il “potere” ce l’hanno realmente e che spesso peccano di presunzione le avrebbe potute scrivere.
Grazie alle sue dimissioni entrerà in consiglio comunale un’altra giovane donna, Chiara Corinni, che di politica ne ha masticata ben poca e che con ogni probabilità avrà la stessa produttività delle sue colleghe Enrica Chiarini e Camilla Balestra.