Ci sono molti aspetti controversi nella vicenda del meccanico Antonio Maiolino, salita agli onori della cronaca negli ultimi giorni per via dell’inchiesta che vede indagato il Sindaco Claudio Scajola per minacce all’ex Comandante della Polizia Locale Aldo Bergaminelli.
Il Sindaco Claudio Scajola non chiamò solo l’allora Comandante della Polizia Locale Aldo Bergaminelli per chiedere di interrompere, per via della presenza di una sanatoria, il sopralluogo di polizia giudiziaria nel terreno di proprietà del meccanico Antonio Maiolino, in frazione Caramagna, a Imperia. Da quanto trapela, infatti, il primo cittadino chiamò anche il dirigente dell’urbanistica Ilvo Calzia per chiedere informazioni. A rivelarlo agli inquirenti, nell’ambito dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti per l’affidamento degli appalti, uno degli agenti di Polizia Locale che il 15 giugno 2022 eseguì il sopralluogo presso la proprietà del meccanico.
Non solo, la Polizia Locale non fu l’unica forza di polizia che effettuò un controllo sul terreno di proprietà di Maiolino. Il 29 ottobre 2021, ben 9 mesi prima, infatti, i Carabinieri della Forestale effettuarono un vero e proprio blitz, a seguito del quale denunciarono in Procura Maiolino per abusi edilizi.
Imperia: caso Maiolino, una vicenda con tante ombre
Le richieste di chiarimento del Sindaco Scajola a Ilvo Calzia
“Il giorno in cui ho eseguito il sopralluogo – ha riferito un agente di Polizia Locale in Procura, come testimoniato dal verbale di interrogatorio depositato agli atti dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti – sono andato dall’architetto Calzia a chiedere lumi sulla pratica. Calzia mi ha risposto di procedere tranquillamente perché lì non c’era nulla da fare. Calzia ha anche riferito che il Sindaco Scajola lo aveva chiamato chiedendogli informazioni sulla pratica Maiolino, ma lo aveva liquidato. Dopo quello che aveva passato (la tribolata vicenda porto turistico, ndr), non voleva altri casini”.
Le dichiarazioni, riferite, di Calzia, “non c’è nulla da fare”, aprono forti interrogativi sulla sanatoria citata dal Sindaco Claudio Scajola per spiegare il proprio malumore per il sopralluogo della Polizia Locale nel terreno del meccanico Maiolino. Sanatoria che, lo ricordiamo, secondo quanto riferito agli inquirenti dal Comandante dei Vigili Aldo Bergaminelli, in realtà non era altro che “una domanda in bianco, ovvero priva di qualsiasi documentazione a supporto”.
Il nostro giornale, inoltre, è in possesso di un documento, datato 15 settembre 2021, dunque quasi un anno prima del sopralluogo, in cui proprio Calzia, dirigente all’Urbanistica del Comune di Imperia, rispondendo a una richiesta, formulata da Maiolino, di autorizzazione per la realizzazione di una tensostruttura nel terreno sito in Caramagna, scriveva che la struttura avrebbe dovuto permanere in loco per soli 180 giorni e poi rimossa. Il motivo? “L’area dove si esegue la costruzione – scriveva Calzia – è soggetta a vincolo panoramico ed è priva di indice edificatorio, per cui l’opera risulterebbe non sanabile”.
Alla luce delle dichiarazioni di Calzia e del documento appena citato, come poteva esserci in Comune a Imperia, il 15 giugno 2022, giorno del sopralluogo della Polizia Locale, una sanatoria, per l’area di proprietà di Maiolino, con una minima possibilità di efficacia tale da giustificare lo stop a un sopralluogo giudiziario?
L’urgenza del Comune di entrare in possesso dell’area di Viale Matteotti e il blitz dei Carabinieri Forestali
Un altro aspetto chiave della vicenda riguarda l’urgenza con la quale il Comune di Imperia voleva entrare in possesso dell’area dove insisteva la storica officina di Maiolino, in Viale Matteotti, per poterla utilizzare per i lavori della costruenda pista ciclabile. Lo stesso Scajola ha riferito al nostro giornale che Maiolino nell’occasione fu “danneggiato” dal Comune.
Dagli atti in possesso del nostro giornale, si evince che Antonio Maiolino acquista il terreno a Caramagna nel maggio del 2021. Lo stesso mese arriva una prima lettera dal Comune di Imperia, settore Lavori Pubblici, a firma del dirigente, Marco Marvaldi, indirizzata a Rfi, proprietaria dell’area in concessione a Maiolino sino al 2024.
“Considerato che una porzione, di circa 280 mq, del mappale 491 del foglio 2 sezione PM, risulta in locazione a Autoriparazioni Maiolino Antonio, come da contratto […] con scadenza 31/12/2024; accertato che tutto il mappale 491 sarà interessato dalla realizzazione della pista ciclabile; visto il contratto […] con la presente si chiede di procedere con urgenza alla revoca del suddetto contratto di locazione, ovvero alla richiesta di restituzione dell’area“.
Il 1° settembre del 2021 Maiolino ha un incontro in Comune con funzionari e dirigenti. Il 15 settembre riceve una nuova lettera del Comune, a firma del dirigente del settore Lavori Pubblici Marvaldi.
“La settimana prossima l’area sarà consegnata parzialmente all’impresa Manelli, dovremo liberare le aree dalle macchine del piazzale antistante e non sarà concessa né la sosta né il transito ai non autorizzati. Il mappale sarà utilizzato come area di cantiere ed accesso al cantiere. Mi serve un riscontro in merito all’inizio delle attività di rimozione dei volumi e rilascio delle aree”.
Nel frattempo Maiolino, nonostante il parere, tranchant, del dirigente dell’Urbanistica Ilvo Calzia (l’area dove si esegue la costruzione è soggetta a vincolo panoramico ed è priva di indice edificatorio”), inizia le operazioni di trasloco dell’officina da Viale Matteotti a Caramagna. Ed è proprio qui, a cavallo tra fine ottobre e i primi di novembre, che succede qualcosa. Il 29 ottobre 2021, infatti, i Carabinieri Forestali, a seguito di alcuni esposti, si presentano nel terreno di Maiolino (come testimoniato dalle foto che pubblichiamo in esclusiva qui sotto), contestandogli un abuso edilizio. Al loro arrivo i militari restano sorpresi da quanto riferitogli da Maiolino. Nei giorni precedenti anche la Polizia Locale, infatti, avrebbe condotto un sopralluogo, senza però rilevare alcuna irregolarità. I Carabinieri Forestali decidono ugualmente di proseguire le loro verifiche, accertando svariati abusi edilizi e e denunciando tutto in Procura.
A novembre Maiolino, nonostante il blitz della Forestale, chiude l’officina, confermando il progetto di trasferirla a Caramagna, nel terreno acquistato nel maggio precedente, ancora convinto (perché?) di potervi costruire. Pochi mesi dopo aver iniziato i lavori, a seguito di nuovi esposti, il blitz della Polizia Locale, nel giugno del 2022, che ha fatto infuriare il Sindaco Claudio Scajola. Nonostante le ire del primo cittadino, all’esito del sopralluogo l’ufficio Urbanistica avvia un procedimento sanzionatorio, nell’ottobre del 2022, al termine del quale l’area di Caramagna viene acquisita dal Comune ai sensi dell’art.31 del testo unico dell’edilizia in tema di abusi edilizi, confermando, dunque, l’effettiva presenza di irregolarità.
A ImperiaPost, nel luglio del 2022, Maiolino ha dichiarato: “ Inizialmente la nostra idea, per il terreno di Caramagna, era diversa, poi i nostri tecnici ci hanno assicurato che avremmo potuto trasferire l’officina. Solo per questo abbiamo deciso di lasciare l’area di Viale Matteotti così di fretta. Il 1° settembre, in Comune, abbiamo avuto una riunione. C’erano i nostri tecnici, funzionari e dirigenti comunali. Sapevano del nostro progetto dell’officina a Caramagna, ma nessuno ci ha detto chiaramente che non avremmo potuto fare niente. Perché nessuno ci ha fermato? Perché nessuno ci ha detto che quello che stavamo facendo non si poteva fare? Eppure siamo stati in contatto continuo con i nostri tecnici, con il Comune”.
Una domanda sorge spontanea. Perché Maiolino, nonostante il parere inequivocabile di Calzia e la denuncia penale dei Carabinieri Forestali, ha continuato a pensare di poter costruire in un’area in realtà senza alcun indice edificatorio, chiudendo ben prima del 2024 la storica officina di Viale Matteotti, liberando così l’area per i lavori della ciclabile? E’ stata una scelta personale, sbagliata, o qualcuno gli ha fornito rassicurazioni rivelatesi poi errate?