Imperia. Poche parole, quelle pronunciate da Elvio Simondo, membro del direttivo dello stesso sodalizio, per lanciare un grido d’allarme che di fatto è destinato a creare scalpore. Simondo, da qualche mese ai vertici del centro “Incontro”, prima di rivolgersi ad Imperiapost , già lo scorso mese di luglio aveva inviato al sindaco una missiva ( regolarmente protocollata dagli uffici preposti n.d.r.) per denunciare alcune incongruenze.
«Principalmente – si legge nella lettera – mi riferisco all’assenza di un inventario dei beni e arredi, menzionato nell’art. 3 della convenzione tra il comune e l’associazione, nonchè alla mancanza di registri di carico e scarico per l’attività, interna al Centro, di somministrazione di bevande prevista dall’art. 8 della predetta convenzione».
Simondo prosegue nell’affondo dichiarando inoltre che «Vale la pena ricordare che il centro percepisce sovvenzioni comunali. Ecco perchè ritengo doveroso che il direttivo, tutto in uno con il presidente, che ha la rappresentanza legale del sodalizio, debba gestire i fondi pubblici e le proprietà comunali con particolare attenzione e chiarezza. In difetto dell’applicazione – prosegue la missiva – di tali elementari principi di correttezza e trasparenza nella gestione, gli organi rappresentanti del Centro Sociale, potrebbero un domani essere chiamati a rispondere per tale negligente trascuratezza che purtroppo ho riscontrato nel corso del mio mandato. Infine – conlude – mi riservo di portare a conoscenza della situazione le autorità competenti».
Elvio Simondo, ex finanziere, non nasconde, ed è evidente, la sua determinazione nel voler mettere tutti i puntini sulle i. Costi quel che costi. Al momento, stando sempre alle sue dichiarazioni, nessuno ha risposto a questi suoi quesiti alimentando così in lui la sete di chiarezza. «Credo sia arrivato il momento di fare pulizia in un luogo torbido da troppo tempo».
A.Bo.
