Imperia e Sanremo conserveranno i propri punti nascita, non ci sarà alcun accorpamento. Lo ha annunciato oggi, 29 giugno, l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola al termine della Conferenza dei Sindaci di Asl 1 convocata per l’illustrazione del Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR).
Per quanto concerne l’Ospedale Unico, l’assessore Gratarola ha stimato un cronoprogramma che vede la conclusione tra circa 5 anni. In merito alla nota carenza del personale medico, la Regione ha chiesto l’intervento del Governo per offrire agevolazioni ai medici riconoscendo la zona come disagiata e di confine.
Nel corso dell’incontro, è stato presentato anche il nuovo numero per le terapie legate alle cronicità: 116117.
Assessore Angelo Gratarola
“L’argomento dei punti nascita è sempre molto caldo. Capisco che i Sindaci del territorio abbiano a cuore questo aspetto. Noi abbiamo detto che in questo momento il punto nascite dell’Ospedale di Imperia è una creatura delicata, con carenza di personale, di tipo medico. E infatti vengono utilizzati medici delle cooperative per garantire il mantenimenti del servizio. Va un pò meglio, invece, la parte ostetrica, è stato fatto un concorso e quindi c’è tutta la parte ostetrica a disposizione. Sradicare il punto nascita oggi e portarlo a Sanremo è una manovra azzardata. Il persone infermieristico e ostetrico che abita nella zona di Imperia non accetterebbe di spostarsi fino a Sanremo o addirittura nel savonese. Noi abbiamo fatto questo tipo di proposta, supportata dall’intervento del direttore sanitario, ovvero lavorare per avere, anche grazie all’intervento dell’Università, alcuni ginecologi in più che possono garantire l’apertura di un secondo punto nascita. Chiamiamolo punto erogatore, perché poi la struttura sarebbe una sola con due luoghi dove si potrebbe partorire, Imperia e Sanremo. Il modello è quello della Città Metropolitana di Genova dove l’Ospedale Villa Scassi e l’Ospedale Evangelico faranno un dipartimento interaziendale nel quale metteranno una solo team distribuito in modo fisso nei due Ospedali. Sono collocazioni di personale in un centro o in un altro, anche a seconda del parto. Un parto più fisiologico in un polo, le gravidanze più a rischio in un altro. Il concetto di Dea diffuso, nato nel 2018-2019, che prevedeva in questo territorio alcune cose a Imperia e altre a Sanremo poi è stato stravolto dall’arrivo del Covid che ha sovvertito tutto. Alla luce delle risorse economiche e di personale bisogna rivedere questo processo.
La carenza di personale è il problema più importante che attanaglia tutto il Paese. Il Governo tutto è in qualche modo orientato a risolverlo. C’è difficoltà a trovare alcuni tipi di specialità, ma il ‘contagio’ si sta allargando. Prima mancavano solo i medici del Pronto Soccorso, poi gli anestesisti, poi gli psichiatri, i ginecologi, i medici della famiglia, i pediatri di libera scelta. Noi cerchiamo di trovare soluzioni. Il Governo ha accolto un ordine del giorno dell’Onorevole Cavo per permetterebbe di riconoscere il concetto di Asl disagiata. Poter avere un maggiore margine di manovra per le Asl non sarebbe male.
L’affollamento dei Pronto Soccorso, lo sappiamo, è figlio un pò del fatto che le persone a volte impropriamente va al Pronto Soccorso, ma è anche vero che la gente va al Pronto Soccorso perché non trova risoluzione dei propri problemi sul territorio. La nascita delle Case di Comunità ha come obiettivo proprio quello di popolare il territorio, dando risposte ai cittadini per evitare che le cerchino attraverso il Pronto Soccorso.
Ospedale Unico? C’è una fase valutativa di Regione Liguria per tutti gli aspetti urbanistici. Per l’esecuzione abbiamo dato un arco temporale di quattro anni e mezzo per avere un grande ospedale baricentrico tra Imperia e Sanremo”.
Filippo Maria Stucchi, dirigente Asl1 imperiese
“Il 116117 è un numero unico della non emergenza. Partirà a breve in regione Liguria come in tutte le altre regioni italiane. È un numero che aiuta la presa in carico della cronicità ma anche tutte le informazioni sanitarie e sociosanitarie. Il fatto che l’assessore abbia scelto la nostra Asl per la sperimentazione ci rende lieti e faremo in modo che questo numero parta nel migliore dei modi”.
Alberto Biancheri, Sindaco di Sanremo
“Ci sono degli aspetti positivi che sono emersi riguardo a temi di cui parliamo da anni. Per quanto riguarda le foresterie, per cui serve cercare delle collocazioni per essere più appetibili nei vari bandi e su questo serve il contributo della Regione perchè poi i Comuni devono fare degli investimenti, questo è un tema da portare avanti, così come l’indennità di confine. Tempo fa mi era stato detto che non era possibile invece oggi si riapre queste scenario. Anche parlare di zona disagiata un tema di cui, all’epoca con il Ministro Schillaci e il presidente Toti, ne avevo parlato ma era stato preso sottogamba. Oggi tornano questi temi e sono soddisfatto che finalmente ci si rende conto della situazione. Oggi il problema numero uno è il personale.
Rimango poco soddisfatto sul tema del punto nascite perchè a oggi è cambiata totalmente la posizione rispetto a prima. A fine anno si dice solo un punto nascite, oggi si parla di due punti nascite. Noi siamo d’accordissimo, non entriamo in conflitto con nessuno, ma vogliamo capire qual è la linea e vogliamo capire come apre e quando apre. Perchè ormai sono anni che ripetiamo le stesse cose. Prima si attendeva la conclusione dei lavori, poi sono finiti e si attendeva l’apertura. A oggi non è ancora aperto. Quello che vediamo è poca chiarezza su questo tema, molto sentito dalla città. Siamo anche un po’ stufi di essere presi in giro, questa è la verità”.