Torna sabato 8 e domenica 9 luglio la “Pastasciutta Antifascista” a Montalto Carpasio, due giorni di eventi per celebrare i valori antifascisti richiamando l’atto compiuto la famiglia Cervi nel 1943.
La manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, è dedicata a tutti i partigiani che negli anni 70 hanno ricostruito il vecchio comando partigiano e a tutti i loro discendenti ai quali è esteso l’invito a essere presenti come giusto tributo e riconoscimento al sacrificio e l’impegno che i loro cari hanno dimostrato.
L’evento è reso possibile grazie all’intervento del Comune di Montalto Carpasio con la fattiva organizzazione dell’assessore Antonella Bignone e del Sindaco Mariano Bianchi.
A rendere l’edizione di quest’anno particolarmente speciale sarà la presenza di Adelmo Cervi figlio di Aldo, uno dei sette fratelli Cervi, proprio in loro memoria si svolgono oltre 200 Pastasciutte Antifasciste in tutta Italia.
L’organizzazione ringrazia la presidente ANPI provinciale Amelia Narciso e il presidente ISRECIM Giovanni Rainisio.
Il Casone dei Partigiani
Il Casone dei Partigiani è gestito da 15 danni con amore e cura dalla custode Gabriella Campigotto con l’aiuto del marito Antonio Pastorelli come se fosse una seconda casa. Nel museo sono conservate le testimonianze di un periodo drammatico e difficile, tramite le quali si possono percepire i sacrifici compiuti da tanti giovani per un ideale, come il partigiano Baletta, torturato dai nazifascisti, che morì a 14 anni per salvare i suoi compagni. In loro memoria, dal Museo ogni mattina alle 10 e ogni sera alle 19 vengono diffuse le note di Fischia il Vento.
La storia dei fratelli Cervi
I sette fratelli Cervi erano i figli di Alcide Cervi e di Genoveffa Cocconi e appartenevano a una famiglia di contadini con radicati sentimenti antifascisti. Dotati di forti convincimenti democratici e cattolici, presero attivamente parte alla Resistenza e, presi prigionieri, furono torturati e poi fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono tiro di Reggio Emilia. La loro storia é stata raccontata, fra gli altri, dal padre Alcide Cervi. Il 25 luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo Mussolini viene destituito e arrestato. Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista. Il Re designò il Maresciallo dell’esercito Pietro Badoglio come nuovo capo del governo. Nonostante la caduta del Fascismo, la guerra continuava a fianco dei tedeschi: nei giorni successivi l’arresto vi furono numerose sollevazioni popolari; il 28 luglio, a Reggio Emilia, i soldati spararono contro gli operai delle Officine Reggiane facendo 9 morti. I Cervi non vennero immediatamente a conoscenza della notizia della caduta di Mussolini perché impegnali nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa. Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista. Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta. Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una canmicia nera (forse era l’ultima rimasta?) fu invitato da Aldo a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta. Ecco l’origine, ma questa manifestazione vuole parlare di libertà, favorire scambi di opinioni, intavolare dibattito, commemorare e invitare ad essere Partigiani di oggi, contestualizzando lo stesso termine ‘Partigiani’ nella lotta di chi ai nostri tempi deve ancora combattere per affermare i propri diritti.
“Pastasciutta antifascista”: ecco il programma
Navetta gratuita tra Carpasio – Costa (Museo della Resistenza) sabato pomeriggio e domenica tutto il giorno.
Sabato 8 luglio
Ore 17:00 Inizio manifestazione a Carpasio, presentazione del programma e avvio della raccolta fondi pro Emergency
Ore 17:30 Caritas Ventimiglia: testimonianze di Abdul e Yuba, modera Christian Papini (presidente della Caritas di Ventimiglia)
Ore 18:30 Narrazione di esperienze personali da parte di migranti sul loro percorso di integrazione
Ore 19:30 Cena
Musica dal vivo:
Ore 20:30 Lizzadro, musica transumante, con Paolo Lizzadro e Fabio Berto
Ore 22:00 Egin, gruppo Patchanka
Domenica 9 luglio
Dalle 9:00 alle 12:00 Passeggiata guidata dal Museo della Resistenza al castagno dei partigiani e colazione al museo gratuita
Ore 11:00 Donatella Alfonso presenta il libro “Fischia il vento. Felice Cascione e il canto dei ribelli” al Museo della Resistenza
Ore 12 alle 15 Pranzo “Pastasciutta antifascista”
Ore 15:00 “Cronache ribelli”: colonialismo italiano e sua narrazione
Ore 16:00 Enzo Barnabà presenta il libro “Il passo della morte”
Ore 17:00 Adelmo Cervi presenta il libro “I miei sette padri”
Ore 18:00 Proiezione del film “I miei sette padri”, regia di Liviana Davì presso l’Oratorio in piazza della chiesa