Un anno e otto mesi di carcere (pena sospesa). Questa la sentenza di condanna pronunciata in Tribunale a Imperia dal collegio composto dai giudici Carlo Alberto Indellicati (Presidente), Marta Maria Bossi ed Eleonora Billeri, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati una 26enne di Napoli (difesa dall’avvocato Elisabetta Sorgente del Foro di Napoli Nord), accusata di adescamento di minori, violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico.
Imperia: 26enne condannata in tribunale
Nel dettaglio, i fatti sono iniziati nel 2017 e sono emersi nel 2019. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la 26enne avrebbe contattato sui social una minorenne di Ventimiglia utilizzando alcune fotografie di un modello recuperate da Internet, presentandosi come un giovane romano di buona famiglia. Da lì sarebbe iniziata una corrispondenza online che si è protratta nel tempo, finchè la 26enne sarebbe riuscita a farsi inviare dalla vittima foto e video a sfondo sessuale, convincendola anche a farsi mandare un video in cui la giovane pratica autoerotismo (fatto che è valso l’accusa di violenza sessuale).
I fatti sono proseguiti fino a quando la cugina della parte offesa si è insospettita sentendo al telefono la voce femminile del presunto ragazzo. Dopo aver scoperto che si trattava in realtà di una donna di 26 anni, la famiglia della minorenne ha sporto denuncia al Commissariato di Ventimiglia che ha avviato le indagini che hanno portato al processo.
Il Pubblico Ministero Enrico Cinnella Della Porta ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi di reclusione, ma i giudici hanno optato per un anno e otto mesi (pena sospesa) per l’imputata, la quale ha risarcito il danno e chiesto scusa alla vittima.