“La stagione estiva, porta alla ribalta tutte le pecche che la progettazione del servizio di Igiene Urbana del territorio Dianese/Andorese sconta e sconterà fino alla fine della durata dell’appalto; anche quest’anno si sono scatenate le proteste degli utenti per lo scarso spazzamento delle strade, dell’insufficiente diserbo, dell‘accumulo dei rifuti che si verificano nei periodi di massima affluenza e che hanno nell’inadeguatezza delle scelte progettuali, il solo vero responsabile – Queste le parole di Antonello Sangiovanni, segretario della Fp-CGIL di Imperia, in merito alla gestione dei rifiuti nel Comune di Diano Marina.
Gestione rifiuti a Diano Marina: interviene la CGIL
Le prestazioni previste dal progetto, sono state oggetto delle nostre critiche (ma anche di un ricorso di un ex-Sindaco) fin dalla pubblicazione del bando di gara perchè ritenute inadeguate ad un territorio costiero ad alta frequentazione turistica, ma l’amministrazione Provinciale, di fronte alle promesse di raggiungere elevate percentuali di raccolta differenziata, ha accettato di fatto una drastica riduzione dei servizi che prima i lavoratori svolgevano con efficacia e con maggiore assiduità e grazie al loro impegno sul lavoro, questi Comuni sono diventati un modello di pulizia e decoro determinanti per la loro fortuna turistica di questi ultimi anni.
E’ impensabile pretendere oggi lo stesso risultato con frequenze di svuotamento dei contenitori stradali ridotte del 50% cosi come per lo spazzamento manuale, in questo caso ridotto addirittura di due terzi; l’enorme sforzo che gli operatori sono chiamati a compiere per cercare di mitigare i disagi non bastano a smorzare la comprensibile protesta degli utenti. Ai lavoratori non resta che vedere i loro sforzi vanificati a causa di un Ente, la Provincia di Imperia, che ad oggi non ha posto in essere i correttivi per adeguare i servizi alle reali esigenze delle amministrazioni e dei cittadini.
Tale situazione ha indotto i comuni, di concerto con il gestore, a cercare un rimedio rimodulando le attività e i servizi previsti, nei limiti imposti dalla vigente normativa sulle varianti di appalto; ci auguriamo che questa vicenda possa servire nella stesura del prossimo bando, sarebbe certamente utile coinvolgere i soggetti che conoscono il territorio e le esigenze della comunità, anziché preferire tecnici provenienti da fuori liguria certamente bravi ma poco conoscitori del nostro territorio”.