Nel 1963 Emilio Lepre riuniva intorno a sé, nel retrobottega del proprio negozio di strumenti musicali, un gruppo di amici per provare a “mettere su” un coretto alpino insegnando loro “O ce biel cjscjel a Udin”, brano relativamente semplice arrangiato da Pedrotti per il Coro della Sat.
Nasceva così, in sordina, il “Coro Alpino Mongioje”, ad oggi una delle associazioni più longeve della Città di Imperia.
Nel corso degli anni si sono avvicendati coristi, maestri e presidenti. Con il trascorrere del tempo il repertorio si è evoluto e modificato includendo una quantità di stili e brani differenti fino a far prendere la decisione di eliminare la dicitura “alpino”.
I tempi delle camicie di flanella a scacchi sono ormai distanti ma i coristi del Mongioje non hanno dimenticato le proprie origini ed il proprio amore per la splendida montagna che domina Viozene.
Nella notte tra sabato e domenica, infatti, un gruppo di coristi capitanati dal maestro Ezio Vergoli ha intrapreso la scalata del monte per andare ad apporre in vetta, vicino a quella già esistente e posata nel 1987, una targa commemorativa.
“Vedere l’alba dalla vetta del Mongioje è un’esperienza quasi mistica, abbiamo cantato e dedicato un pensiero ai tanti coristi, amici, che non ci sono più confidando nel fatto che ovunque essi siano ci tengano una mano sulla testa e che veglino su coloro che, ci auguriamo, tra quarant’anni andranno in vetta per festeggiare il centenario del Coro” afferma Ezio Vergoli visibilmente commosso.
Il manipolo di scalatori è poi stato raggiunto dagli altri coristi, molti dei quali con famiglia ed amici al seguito, al rifugio di Pian del Rosso per una giornata all’insegna del convivio e del canto, complici le condizioni climatiche estremamente favorevoli.