IMPERIA – Alessandro Casano – Diego Parodi è scontro aperto. Dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio Diego Parodi sulla presunta illegittimità relativa al cambio di denominazione, da “La Svolta” a “Fratelli d’Italia”, richiesto dal consigliere comunale Alessandro Casano, quest’ultimo ha inoltrato alla nostra redazione una replica al vetriolo.
“Mi dispiace dover intervenire – scrive Casano – in merito all’ennesima polemica di basso livello sul mio conto, apparsa su alcune testate.
Si tratta di una montatura che nasce da una lettura superficiale o volutamente distorta dell’art-15 del regolamento del Consiglio Comunale e da alcune avventate e gravissime dichiarazioni rilasciate dal neo Presidente del Consiglio Diego Parodi.
Premesso che il cambio del nome del mio gruppo è stato preceduto da una comunicazione al Presidente del Consiglio ed al Segretario Generale senza alcun rilievo da parte loro, la questione è stata sollevata per una erronea interpretazione del capoverso 4 del succitato art 15 dove si parla dell’eventualità che un singolo Consigliere eletto in un gruppo consiliare, decida di distaccarsene senza aderire ad altro gruppo già presente in Consiglio. In tal caso, come recita il capoverso, il Consigliere deve confluire nel gruppo misto e non acquisisce le prerogative spettanti ad un gruppo consiliare.
Una attenta lettura del capoverso 4 sarebbe già di per sé sufficiente a chiarire che tale situazione non ricalca affatto quella del sottoscritto. Infatti il sottoscritto non si è distaccato da nulla se non da sé stesso e rappresenta, come unico Consigliere eletto della sua lista, un gruppo consiliare con le medesime prerogative di tutti gli altri gruppi.
Se prima di leggere il capoverso 4 si legge, sempre con attenzione, il capoverso 2, si apprende infatti che “nel caso che una lista partecipante alle elezioni abbia avuto eletto un solo Consigliere, a questi sono riconosciute le prerogative e la rappresentanza spettanti ad un gruppo consiliare“.
Evidentemente tra queste prerogative vi è anche quella di cambiare il nome del gruppo, atteso che la globalità dei consiglieri confluisca nel nuovo soggetto politico.
Fermo restando che non può esservi una discriminazione tra un gruppo consiliare composto da più elementi ed un gruppo consiliare composto da un singolo Consigliere, rimangono aperte due ipotesi: o per Strescino valgono regole diverse oppure qualcuno in cerca di facili notizie o polemiche di basso livello, ha letto male il regolamento.
Alla luce della suesposta corretta interpretazione del regolamento, peraltro suffragata da un parere legale da parte di uno Studio Legale Genovese di Diritto Amministrativo, le parole del neo Presidente del Consiglio appaiono particolarmente gravi e lesive non solo della mia immagine ma di tutto il Consiglio Comunale di cui all’epoca era Presidente il suo mentore Paolo Strescino, nonché del Segretario Generale alle cui corrette istruzioni mi sono attenuto.
Credo in tutta sincerità che sia ora di parlare d’altro”.